“In Italia attualmente non ho alcuna possibilità di svolgere il lavoro che so fare, sebbene abbia effettuato oltre 1500 interventi chirurgici, abbia scritto su riviste mediche internazionali, e parli tre lingue straniere“: il “grido” di Luana Ricca, 36enne medico chirurgo autodefinitasi “cervello in esilio” a Parigi, occupa -con forza- la puntata di oggi.
Un percorso di studi straordinario, quello di Luana, conclusosi con una laurea a tempo di record in Medicina, 110 e lode a soli 24 anni. A ruota segue il percorso di specializzazione, anche questo portato a termine con 70/70. Luana capisce presto -già durante la specializzazione- che le esperienze all’estero sono fondamentali, per migliorare il proprio curriculum professionale: gli stages si susseguono, tra Inghilterra, Spagna e Francia. Esperienze che la mettono a confronto con l’inadeguata formazione chirurgica italiana, molto meno pratica ed infinitamente più teorica di quella ritrovabile oltreconfine.
E’ così che -nel 2005- Luana opta per il grande salto a Parigi, lasciandosi alle spalle famiglia, fidanzato e amici: l’esperienza Oltralpe però, una volta conclusa la specializzazione, resta l’unica opzione per poter lavorare ad alto livello.
Dopo ben nove anni di “esilio professionale”, Luana è specializzata in chirurgia epato-biliare, fa parte dell’èquipe del primo centro francese, ed è in grado di eseguire autonomamente importanti interventi su fegato, vie biliari, pancreas e trapianti. Nonostante ciò, i suoi ripetuti tentatitivi di rientro nella Penisola si sono rivelati dei buchi nell’acqua: i concorsi pubblici in Italia si rivelano ambigui e farraginosi, le date di esame ondeggiano, le prove pratiche spesso sono molto meno “pratiche” di quanto lo stesso buon senso richiederebbe… i nomi dei vincitori appaiono -nei fatti- già pre-stampati sui bandi.
Luana, per potersi parzialmente riavvicinare al marito e riunire così l’intera famiglia (dopo la nascita del figlio), trova la scorciatoria di un dottorato di ricerca in co-tutela tra Italia e Francia: intanto, parole sue, “vado mendicando in Italia, per i reparti che dicono di fare la chirurgia in cui mi sono specializzata“. Resta forte la tentazione di abbandonare definitivamente la Penisola, una “matrigna” capace di elargire solo forti delusioni.
A noi resta invece la domanda: è questa la realtà dell’Italia nel 2014? A questo ci siamo ridotti? A mettere alla porta fior di specialisti, che abbiamo formato e mandato all’estero a specializzarsi, per mantenere invece qui la corte dei baroni e dei loro -spesso incapaci- fedelissimi?
Purtroppo conferma i nostri peggiori sospetti la storia di Gabriella Pittau, ospite della puntata, anche lei medico chirurgo a Parigi, nonché collega di Luana. Gabriella un tentativo di rientro lo ha fatto, accettando qualche anno fa un’offerta di lavoro a Cagliari. Dopo pochi mesi se ne è nuovamente fuggita in Francia, sconcertata dalle condizioni di lavoro, dal tipo di medicina praticata, dalla stessa -inconsistente- forma dei contratti di lavoro.
Nella rubrica “Expats” il quinto appuntamento con “Andata e Ritorno”, consigli utili per emigrazione e controesodo. Aldo Mencaraglia ci fornisce indicazioni pratiche su come cercare casa all’estero, magari dopo aver firmato un contratto di lavoro. E Lorenzo Pompei ci snocciola le prime offerte di lavoro per chi -dall’estero- volesse provare il salto professionale verso l’Italia.
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La discussione di febbraio: “Considerate possibile il ricambio della classe dirigente in Italia, a tutti i livelli, mediante una robusta iniezione di giovani professionisti di talento, qualificati, di rientro dall’estero? Se sì, come – concretamente? Inviateci proposte!”
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