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Una cosa delirante che faremo altre volte (1)

Da Desian
Le premesse sono due, la prima brevissima: ebbene sì, sto leggendo "Una cosa divertente che non farò mai più" di David Foster Wallace e lo trovo geniale.
La seconda è un po' più articolata ma necessaria.
Le nostre vacanze al mare sono, di default, su spiagge libere, quelle senza stabilimenti balneari, senza assistenza per le famigliuole vogliose di relax (a che prezzo, il relax! Costa decisamente più dello stress). Potendo scegliere, come negli anni passati, dislocate oltretutto nel mese di giugno.
Corsica, Sardegna o Costa degli Infreschi, abbiamo scelto spiagge lontane, a volte anche raggiungibili previa non brevissima scarpinata (l'anno scorso a Scario, per arrivare, ci facevamo anche una stupenda mezz'oretta di barca) con addosso tutti i nostri fagotti, giochi, ombrellone, pranzo al sacco.
Insomma, siamo decisamente fuori da qualsiasi ricerca di marketing che vuole le famigliole italiane con pargoli tutte votate alla spiaggia full-optioned praticamente dentro il salotto, con ombrelloni, bagnino muscoloso, bar-ristorante-toilette-ricovero-pizzeria-discoteca-piscina-baby parcheggio-infermeria-ecc.
Abbiamo scelto la libertà di fare mare senza (necessariamente) essere degli intruppati. In luoghi straordinariamente belli. (Mi pare sia arrivato anche il momento di precisare che non siamo martiri-della-vacanza-fai-da-te ma anzi ci siamo concessi tutto lo sbraco necessario).
E siamo stati benissimo: in compagnia, rilassati, senza pensieri.
Quest'anno invece, per motivi logistici e organizzativi differenti, la cosa migliore ci è sembrata affidarci al famigerato stabilimento balneare per famigliuole.
L'ho dichiarato già nel titolo, lo "faremo altre volte", quindi nessuna preclusione e nessuno snobismo.
Una cosa delirante che vale la pena raccontare.
(segue...)

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