Ecco, io sono una di quelle talmente fissate con la dieta e il peso forma, che se un giorno scoprissi che anche il dentifricio contiene delle calorie smetterei probabilmente di lavarmi i denti.
Eppure, nonostante le lamentele e le preoccupazioni di mio marito (quest’ultimo, tipico fisico asciutto e metabolismo veloce da essere sempre magrissimo pur mangiando in maniera esorbitante) , io sono fortemente orgogliosa dei miei 57 chili, ottenuti con costanza e sacrificio, e del mio stile alimentare, il più possibilmente sano.
Che cosa mangio? Che cosa NON mangio, in realtà. Eh già. Si fa prima. Perché è assolutamente sbagliato pensare che una dieta, per essere dimagrante e salutare, debba privarsi di tutto. A me è bastato eliminare i condimenti troppo saporiti e l’eccesso di sale, bere un po’ più acqua, mettere una croce sulle bibite zuccherate (e questo lo sottolineo, perché ritengo ci sia ben poco di peggio di aranciate, coca cola e roba simile), ridurre fortemente i dolci, limitare il pane a aumentare significativamente le dosi di frutta e verdura (cosa che non mi è costata alcuno sforzo in quanto sono la mia passione). Ho detto qualcosa di impossibile? No! La dieta non va MAI vista come una mera restrizione alimentare, ma come uno stile di vita volto a conservare il corpo sano e attivo.
Vi racconto allora la mia giornata tipo, PREMETTENDO PERO’ CHE NON SONO UNA DIETOLOGA E CHE QUANTO SEGUE NON E’ UNA DIETA. L’UNICO MODO PER DIMAGRIRE E’ INFATTI RIVOLGERSI SEMPRE E SOLO A UNA PERSONA ESPERTA CHE CI SEGUA E CI INDIRIZZI VERSO LE SCELTE MIGLIORI.
Detto ciò, ecco in cosa consiste il mio equilibrio alimentare.
Ho imparato seriamente a fare colazione intorno ai 20 anni. Da ragazzina, infatti, ero una di quelle che metteva in bocca le prime cose della giornata a pranzo. Convinta di non aver fame, tiravo fino alle 2. Niente di più sbagliato! La mattina è il momento della giornata in cui si può mangiare di più, in quanto il fisico chiede un maggior fabbisogno energetico (indispensabile per affrontare le fatiche quotidiane ed avere la giusta quantità di concentrazione). Inoltre, non fare colazione ci fa arrivare affamati al pranzo e ci spinge, per questo, a mangiare di più. Da qualche anno, dunque, non rinuncio mai a 150 cl di latte, rigorosamente parzialmente scremato, con 30 gr di creali o 5 biscotti secchi (gli Oro Saiwa sono perfetti). Se non ho voglia di latte (comunque l’ideale per il calcio e per le ossa), bevo mezzo litro circa di tea o di orzo, insieme ai biscotti. Nelle mattine più ingorde, invece, bastano 3 fette biscottate con la marmellata e una spremuta di arancia.
A pranzo 50 gr di pasta (ma mi rendo conto che dovrebbero essere circa 80), un secondo leggero (SENZA PANE) e un’insalata condita con un cucchiaino d’olio, un po’ d’aceto e un pizzico di sale sono un appuntamento fisso. Per dimostrare che sono le QUALITA’ di cibo ingurgitato, e non le quantità, a fare la differenza da anni mangio un cubetto di cioccolato fondente o un pezzettino di dolce fatto in casa insieme al caffè. E così concludo il mio pranzo.
La frutta? Assolutamente lontano dai pasti. Gonfia e va ad aggiungersi agli zuccheri contenuti nei carboidrati. Meglio lasciarla per la merenda ;)La cena è della giornata il mio momento “alimentare” preferito. La fame mi attanaglia più di quanto dovrebbe (si dovrebbe stare piuttosto leggeri di sera). Mangio allora un secondo proteico con 50 gr. di pane e un paio di contorni (senza esagerare con i condimenti – 4 cucchiaini d’olio sono il massimo consentito in tutta la giornata). Se mangio i fagioli, poi, evito il secondo perché sono proteici. Con gli altri legumi, invece, evito il pane. Segue un caffé amaro e poi a nanna. Se ho fame nel dopocena una frutta, o una carota