Una (di)scarica italiana

Da Salvinsa

Ancora terrestramente – ctonia selvaggia pretesa di concretezza corporale - dall'escatologia alla scatologia passando per i tavoli d'un pub - Volete un bicchiere?! E prendetevelo in faccia. Volete un assaggio?! E mordetemi pure. Che ognuno ritorni alla proprie funzioni (corporali). Per un flash mob di merda. Una (di)scarica italiana. Defecazione del pensiero come prima fonte di piacere. Location: Piazza Navona. Una cacata collettiva, un atto naturale, un gesto capitale. Per un'esperienza multi-sensoriale, lenitiva e taumaturgica. Per un riequilibrio gastro-intestinale del nostro Stato. Umiliazione umile anal-itica. Scendiamo tutti alla stessa bassezza. Compromettiamoci denudati per il bene della nostra forma. Dalle meteore agli alti ipocriti scranni, da Sabrina Ferilli al santo padre da Gasparri a Monica Bellucci, da Tremonti a Scamarcio.Per una democratizzazione emblematica e socializzante della terapia Roosvelt. Il più eloquente contributo di solidarietà che possiamo offrire. Espulsione degli scarti e riciclo ai fini artistici. Per una unità fecale. Dare di corpo perché non c'è rimasto niente d'altro. Ridondanza del vuoto. Espulsioni interiori. Xenofobia del proprio intestino. Biocarburanti magmatici lasciati in offerta ai poveri d'olfatto. Il solito insolito, ulteriore anomalia d'una terra a cui piace farla sempre fuori dal vaso.

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