Una donna di altri tempi

Ieri notte ho fatto un sogno.Ero incaricata di portare un nutrito gruppo di nanetti, compagni di Pulcetta, ad un compleanno e per raggiungere il luogo prescelto per la festa , chissà perché, dovevamo per forza usare la metropolitana.E mentre il treno si allontanava da Milano, e di fermata in fermata eravamo sempre più in periferia (anche una periferia inesistente, con nomi di fermate mai sentite) ed io ero agitata perché salivano a bordo dei personaggi loschi ed ero responsabile anche di figli non miei, a un certo punto sulla carrozza sale mia nonna. Io resto sorpresa, e la indico a mia madre (che nel frattempo si era materializzata dal nulla, come spesso accade nei sogni) e le dico “guarda mamma, c’è la nonna!”. Ed era lei in effetti, ma aveva gli occhi blu, come se portasse delle lenti colorate, perché lei, in realtà, gli occhi li ha castani. E poi indossava il suo vestito estivo di seta beige, ma era strano perché le stava largo e lei era molto dimagrita. Mi guardava. E poi mi ha detto “ciao, io vado”.Ero inquieta e ho aperto gli occhi. L’orologio sul comodino segnava le 2.33.
Poi ieri, nel pomeriggio, mia madre mi ha chiamato.Per dirmi che mia nonna se n’è andata, dopo essersi ammalata di una banale influenza.Aveva più di novant’anni, quindi non si può dire che non abbia vissuto.E visto che qui si parla soprattutto, ma non solo, di matrimoni, non posso non ricordare il suo, durato quasi sessant’anni.Non credo siano stati sessant’anni di amore e felicità. Forse all’epoca ci si sposava per dovere e sempre per dovere si rimaneva insieme. Resta il fatto che sessant’anni insieme ad una persona sono un’enormità e nel bene e nel male si resta comunque indissolubilmente legati.Domani ci sarà il funerale. Il prete che officerà il rito ha chiesto ai suoi famigliari più stretti un incontro per parlare di lei, per conoscerla meglio. Io gli dirò che era una donna di altri tempi, come ormai non ne esistono più.Ciao nonna!