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UNA DONNA E UNA DONNINA (di Zacforever)

Creato il 17 dicembre 2013 da Speradisole

dicembre 17, 2013

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Da bambine giocavano assieme, erano le migliori amiche, Michelle ed Evelyn, tutte e due figlie di generali, Alberto e Fernando.

Poi venne l’11 Settembre, il vero 11 Settembre, quello in cui un popolo perse la speranza, quello in cui la Moneda venne bombardata, quello in cui Salvador Allende venne accoppato (anche se, ancor oggi, si parla erroneamente di suicidio).

Da quel giorno le due bambine, che erano diventate ragazze, si divisero.

Alberto, il padre di Michelle, si schiero’ dalla parte giusta, fu prima torturato e poi giustiziato.

Fernando, il padre di Evelyn, si schiero’ con il potere, e ovviamente non gli fu torto un capello.

Anzi, fu proprio il generale Fernando Matthei e far uccidere il generale Alberto Bachelet.

Michelle, che aveva ed ha stampate nell’anima parole come uguaglianza, rispetto, dignita’, fu’ arrestata, rinchiusa nella oramai celeberrima Villa Grimaldi, e torturata. Ne’ usci viva per miracolo.

Quell’altra, Evelyn, continuo’ a collezionare cristalli di Bohemia come se nulla fosse successo.

Michelle abbandono’ il Cile, visse per ventanni in esilio, crebbe i propri figli da sola, dato che a sfiga si somma sempre altra sfiga, che in questo caso si manifesto’ quando anche il suo compagno fini’ nella lista dei desaparecidos (come ebbe a dire il nanopriapo “li portavano a fare una gita in aereo), poi decise che al cuore non si comanda, che il suo paese avrebbe avuto bisogno di lei.

Cosi’, dopo troppi anni, la compagna Michelle Bachelet e la fascista Evelyn Matthei si sono reincontrate.

Sfidanti per le elezioni presidenziali in Cile.

E stavolta ha vinto Michelle, ha stravinto Michelle, senza golpe, senza torture, senza assassini.

Michelle Bachelet e’ il Presidente della Repubblica Cilena.

Mi ci voleva.

Ma non e’ tutto,

questa storia, che pare essere tratta da un romanzo noir di Mempo Giardinelli, potrebbe essere tacciata come utopica, dato che il cile continua ad essere meta delle piu’ ignobili multinazionali americane, e allora concludo questo racconto con una frase che prendo in prestito dall’insuperabile Luis Sepulveda:

“L’utopia e’ come l’orrizzonte,

cammino due passi, e si allontana due passi.

Cammino dieci passi, e si allontana dieci passi.

L’orrizzonte e’ irrangiungibile.

E allora, a cosa serve l’utopia?

A questo:

serve per continuare a camminare”

(Tratto da: http://zacforever.wordpress.com/2013/12/17/una-donna-e-una-donnina/)


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