La donna il cui pseudonimo è Elizabeth von Arnim, era una scrittrice anglosassone nata in Australia nel 1866, cugina prima di Katherine Mansfield. Si sposò con il figlio adottivo di Cosima Wagner, il Conte Henning August von Arnim-Schlagenthin, conosciuto durante un viaggio in Italia, e si trasferì a vivere nelle sue terre di Nassenheide in Pomerania.
Dopo diciotto anni tornò a Londra. Vedova nel 1910, ebbe H.G. Wells come amante, poi si sposò con Francis Russell, fratello maggiore di Bertrand. Ma questo matrimonio non fu molto più fortunato del primo, così la Contessa Russell si separò e nel 1920 si stabilì negli Stati-Uniti dove incontrò l’editore Arthur Stuart Frere-Reeves, di trent’anni più giovane di lei e con il quale rimase. Morì a Charleston, in South Carolina nel 1941.
La sua carriera di scrittrice iniziò nel 1899 con la pubblicazione anonima di un romanzo semi-autobiografico nel quale la protagonista si chiama ‘Elizabeth’.
Nel giardino di casa sua, Elizabeth solitaria e defilata, osserva le piccole cose godendo di quel piacere intimo che si trova nella quiete, nelle piante.
“In alcuni giorni molto speciali, divini, come oggi, ho effettivamente desiderato che ci fosse qualcun altro a godere di questa bellezza con me. Nella notte c’è stata la pioggia e tutto il giardino sembra cantare, non solo gli instancabili uccellini, ma anche le piante vigorose, l’erba e gli alberi sono felici, i cespugli di lillà – oh, quei cespugli di lillà! I fiori sono tutti usciti fuori oggi, e il giardino è intriso del loro profumo. Ne ho portato in casa a bracciate, raccoglierlo è un piacere, e ogni piatto e ciotola e vaso è pieno di gloria viola. I domestici pensano che ci sarà una festa e vanno svelti mentre vado di camera in salotto a guardare la dolcezza dei fiori, e le finestre sono tutte spalancate in modo da unire il profumo dentro al profumo fuori. I camerieri scoprono a poco a poco che non vi sarà nessuna festa e si chiedono perché la casa debba essere riempita di fiori per una donna da sola, e cosi bramo sempre di più per uno spirito affine – sembra così da avidi avere tanta bellezza solo per sé. Ma le anime gemelle sono molto, molto rare, così che quasi potrei accontertarmi di piangere con la luna. E’ vero che il mio giardino è pieno di amici, solo che sono muti”.
Elizabeth von Arnim, Alice Cholmondeley, o anche solo Elizabeth, sono i nomi di Mary Annette Beauchamp poi Mary Annette Russell.
L’indipendente Elizabeth von Arnim era, per H.G.Wells, ‘la donna più intelligente del suo secolo’.
Il Giardino di Elizabeth, traduzione di Melissa Pignatelli dall’originale inglese del progetto Gutenberg qui.