Magazine Società

Una Exit Strategy da questo mondo

Creato il 28 febbraio 2011 da Tnepd
Una Exit Strategy da questo mondo Nel post “Tutta la Verita’ [versione Beta soggetta a modifiche]” abbiamo osservato il passato. Non ti nascondo che la lettura di quel post e’ preliminare all’approccio a questo e che la lettura di quest’altro lo e’ ad entrambi. Comunque sia, proseguiamo e veniamo all’oggi. I cattivissimi, ripetiamolo, sono sempre pochi. Hanno un filo diretto con Lucifer il quale, all’animaccia sua, li schifa quanto me e te ma non puo’ esimersi dal patrocinare le loro malefatte. E’ la sua missione. Piu’ questi fanno danni, piu’ si carica il male, piu’ evolve Jahve’. Qui serve chiarire un punto ed approfondire il concetto di Karma.
La questione di fondo - s’e’ detto - e’ che, dopo aver fatto il pianeta Terra, Jahve’ s’era seduto sugli allori pensando d’aver realizzato qualcosa di tanto bello da non necessitare piu’ d’alcuna evoluzione. In effetti il nostro e’ di gran lunga il pianeta piu’ bello dell’universo e l’Italia e’ fuor di discussione il paese piu’ bello del mondo, possiamo percio’ capire come si dovesse sentire orgoglioso Jahve’ di fronte ad un’opera cosi’ splendida, soprattutto quando la rotazione del globo gli piazzava sotto gli occhi lo stivale. Insomma, quel peccatuccio d’orgoglio – che... detto tra noi... daai... ci si poteva anche passare sopra... – comunque, quel peccato d’orgoglio scateno’ un Karma pazzesco che andava in qualche modo compensato. Quel posto era cosi’ bello da esser capace con la sola bellezza di portare alla perdizione il suo creatore. Come compensare quell’eccesso di Karma positivo? Lucifer consiglio’ a Jahve’ di fornire il libero arbitrio ad una specie tra le altre, permettendo cosi’ l’evoluzione prodotta dalla moltiplicazione degli errori e delle conseguenti soluzioni. In termini informatici, immagina di chiamarti Jahve’ e di essere un programmatore che ha fatto un software da paura, fantastico, sei convinto che sia senza un bug. Arriva un altro programmatore e ti dice che secondo lui il tuo software non e’ a prova di bomba. Tu dici di si’ ma lui insiste. Destino vuole che quello e’ piu’ scafato di te e probabilmente ha anche ragione. Sta di fatto che ti propone di mettere alla prova il tuo programma inattaccabile. Come? Inserendo un virus. Noi.
Jahve’ accetto’, forse convinto che quelle creature, benche’ dotate di un vantaggio competitivo enorme rispetto a tutti gli altri, non avrebbero ceduto alla tentazione del male ma avrebbero scelto volontariamente lo status quo, la straordinaria bellezza della sua opera. Non fu cosi’. Lo tradimmo alla prima occasione e c’e’ da capirlo se poi ci si scateno’ contro per un po’. Segui’ un periodo di saltuaria collaborazione ma quando gli ammazzammo il figlio, quello fu troppo anche per lui. Da allora non ci puo’ piu’ vedere. Dall’anno 0 ad oggi, noi buoni abbiamo vissuto secoli sempre piu’ bui, scoprendoci impotenti di fronte ai privilegi dei cattivi e sempre piu’ coinvolti e coinvolgibili nelle trame del maligno. I cattivissimi hanno spadroneggiato, generazione dopo generazione, lingotto dopo lingotto, caprone dopo caprone, per cinque millenni e si sono ben guardati dall’allargare la cerchia.
Lo so, la curiosita’ e’ tanta ma non chiedermi chi siano. Cosa vuoi che ne sappia? Non lo sa quasi nessuno. Di certo non sono i vari Rotshchild o Rockefeller o Bush o Soros. Questi citati, assieme a tanti altri, sono l’alta dirigenza, anch’essa in buona parte protetta tramite linee di sangue, ma non sono nel circolino all’ultimo piano. I veri cattivissimi sono poche decine – forse appena tre linee di sangue - e l’unica cosa che possiamo dire con certezza e’ che tra loro ce n’e’ per forza uno piu’ cattivo degli altri. Utilizzano metodi sanguinolenti per mettersi in contatto col loro promotore designato, ossia Lucifer che, ricordiamolo, e’ un’astutissima anima di sesta densita’ che se non ci ha ancora soggiogati tutti e’ proprio perche’ anche a lei i cattivissimi stanno sulle palle. Questi ultimi hanno uno scopo nella vita: vogliono fotterci tutti, vogliono che tutte le anime a nocciolo buono finiscano nei loro tentacoli, non s’accontentano piu’ d’averci incatramato l’anima rendendoci incapaci di riconoscere il male, ora lo ostentano – sempre piu’ sfacciati - e pretendono che noi lo si accetti volontariamente e si collabori alle loro malefatte. Questo carica sensibilmente il Karma negativo e non a caso e’ la loro ultima sfida in vista del 2012. Ricorda tanto il patto di Faust col Diavolo.
Una Exit Strategy da questo mondo Beh... se puo’ rendere il quadro piu’ nitido, possiamo definire questa accolita di cattivissimi con un nome: Satana. Che non e’ un gigantesco mostro pelle e ossa col forcone in una zampa avvolta dalle fiamme, ma semplicemente una tavolata di stronzi che hanno come obiettivo comune di fare piu’ male possibile. Di gente cosi’ ce n’e’ talmente poca che questi sono stati costretti ad accoppiarsi piu’ o meno sempre tra loro per esser certi che il genoma nero non si infettasse di un minimo d’umanita’. Da centinaia di generazioni detengono un potere inimmaginabile per un uomo comune ma, intendiamoci, sono bruttissimi da vedere e fanno una vita di merda perche’ ad ogni pie’ sospinto si caricano addosso un Karma negativo pazzesco. Avranno le loro ragioni ma non sono certo da invidiare, anzi non si puo’ che dispiacersi per loro ed in ultima analisi, a pensarci bene, tenere duro consapevoli che senza il loro triste operato Jahve’ non evolverebbe rapidamente verso il punto di rottura. Comunque, se vogliamo, possiamo definire questa ben poco allegra comitiva col nome di Oligarchia Satanica, ma solo se mi prometti di non confonderli col Lucifer ultraterreno.
Torniamo dunque ai giorni nostri. L’ottimo lavoro dell’Oligarchia Satanica e’ sotto gli occhi di tutti, il destino e’ scritto. Diciamocelo, questi ci lavorano sopra da cinquemila anni mentre noi siamo stati a guardare arcobaleni e contare petali di margherita immersi in un mondo immaginario fino a stamattina. Oggi, come sempre, controllano tutto loro ma oggi – a differenza che in passato - hanno la tecnologia in grado di sterminare l’umanita’ e distruggere il pianeta, di aprirlo come una noce di cocco. Osservata dal punto di vista metafisico, la progressione va nella direzione desiderata, ossia verso un picco critico di male che redima il peccato d’orgoglio di Jahve’, facendolo tornare sui suoi passi e facendogli ammettere che, d’accordo... ti e’ venuto proprio bene questo pianeta Terra ma come vedi non era ancora perfetto e di strada verso l’ottava densita’ ce n’e’ ancora tanta da percorrere. L’operato dell’Oligarchia Satanica e’ puntuale come un cronometro svizzero nel realizzare le dritte che, benche’ controvoglia, Lucifer e’ costretto a fornirle. Percio’ possiamo dare per scontato che andra’ sempre peggio fino al punto di rottura. E’ cosi’ che deve andare ma non tutto il male vien per nuocere, come si suol dire.
Il fetore delle atrocita’ che si consumano in ogni istante e in ogni luogo della Terra si sta facendo insopportabile per un numero sempre maggiore di intelletti. I primi a scalfire il guscio sono quelli che hanno a disposizione anime meno incrostate della media. Non ho idea da cosa dipenda, forse dalle reincarnazioni ma non ci metto una mano sul fuoco almeno finche’ non mi reincarno in Superman. Con l’aggravarsi della situazione generale, questi intelletti fortunati si stanno facendo sempre piu’ ricettivi. Non a caso, negli ultimi mesi, si sono moltiplicati i casi di persone che si accorgono di essere state avvolte in una coltre di contraddizioni per tutta la vita. Da qualsiasi parte si girino, ora trovano solo contraddizioni. Nella politica, nell’economia, nelle relazioni personali, nei costumi della societa’, nelle distorsioni mediatiche. Strappato un brandello di buccia dall’anima, un sacco di marciume si palesa. E’ un’infezione cosi’ immonda e diffusa che – come abbiamo visto - e’ abbagliante e davvero difficile da riconoscere, ardua da accettare, frustrante da sopportare, eroica da affrontare.  
Ma come affrontarla se il destino e’ segnato? Per elaborare una strategia d’uscita – quella che i bellicosi americani chiamano exit strategy – e’ necessario far chiarezza sul nostro ruolo nella partita. Per come la vedo io, ciascuno di noi buoni ha la possibilita’ di intervenire (il libero arbitrio non ce lo possono levare) ossia – in termini di metodo - ha a disposizione degli obiettivi da raggiungere se vuole fare qualcosa di utile per se’ e per gli altri in vista della resa dei conti. Il bello e’ che ciascuno ha i suoi e se li deve trovare da se’. Abbiamo detto che la direttrice generale e’ caricare a palla il Karma di Jahve’, ossia di tutti noi. Abbiamo altresi’ stabilito che alla carica negativa ci pensano i cattivissimi, l’Oligarchia Satanica che si trascina appresso una fiumana di anime perdute, quelle di cui si avvale per alimentare le malvagita’ all around the world. La maggior parte di quelli che non si lasciano del tutto trascinare dal flusso del male dorme a tutt’oggi in un sonno spirituale profondo. Non e’ una questione di istruzione, di classe economica d’appartenenza o chissa’ che altro. Dormono praticamente tutti. Il loro nocciolo e’ bello foderato di crosta e l’intelletto – utilizzato a pieno regime per altre mille attivita’ - non riceve nemmeno quel minimo di ispirazione mistica necessaria ad avviare il processo di risveglio.
In mezzo a questi belli addormentati nel XXI secolo si stanno risvegliando, come dicevamo, gli intelletti piu’ ricettivi ed e’ su questi che ci concentreremo nell’elaborazione della nostra exit strategy dall’Apocalisse. Ai risvegliandi necessita anzitutto il coraggio di fare un considerevole refresh delle convinzioni di una vita. La volonta’ di fare repulisti bisogna saperla trovare dentro di se’. L’accesso alla via della consapevolezza non si puo’ e non si deve ottenere grazie alla pervicacia di qualcun altro che ce lo mostra insistentemente. E’ un traguardo che solo se raggiunto in autonomia si trasforma in un nuovo punto di partenza.
Compresa la gravita’ della situazione, una persona in fase di risveglio non deve perdersi d’animo. Di fronte alle armate del male ci si vede piccini, impotenti. Gli sforzi paiono vani perche’ il successo sembra irraggiungibile. Questo perche’ in genere si tende a pensare che lo scopo sia la vittoria del bene in senso fattuale, ossia la fine delle guerre, la pace nel mondo e via discorrendo. Ad una persona di buon senso questo obiettivo, ovviamente (purtroppo), si palesa utopico e dunque irrealizzabile. In effetti – come anticipato - pare proprio che lo scopo non sia questo, per due ragioni. La prima e’ che, stante il livello medio di consapevolezza della popolazione umana, un mondo senza conflitti sarebbe proprio un mortorio simile a quello che le anime di sesta sono venute a movimentare migliaia di anni orsono. Quello odierno tra l’altro e’ stato vistosamente deturpato dal nostro passaggio e non e’ piu’ l’Eden di una volta. La seconda e’ che, come gia’ anticipato, quello che stiamo vivendo non e’ l’ultimo scontro dell’eterna lotta del bene contro il male, ma una battaglia intermedia il cui vincitore designato e’ il nostro avversario.
Basti considerare la sproporzione delle forze in campo: la preparazione millenaria degli uni contro il recentissimo, parziale risveglio degli altri. A cio’ possiamo aggiungere che i cattivi si avvalgono di un’organizzazione gerarchica perfezionata nei secoli su tre fronti: religioso, socio-economico e militare. Clero, massoneria ed esercito sono strutture piramidali finalizzate al controllo delle anime attraverso l’uso della paura. L’individuo accondiscendente che risale la china e’ quello che accetta compromessi sempre piu’ contraddittori e li interiorizza come fede. Se accetta le contraddizioni, ossia se si mette ogni volta, volontariamente, una mano di catrame sull’anima, allora sale e si sente piu’ protetto. Quando raggiunge gradi elevati, l’involucro che gli coibenta l’anima puo’ dirsi ermeticamente chiuso. Lo spazio lasciato libero dallo spirito viene occupato da un ego sovradimensionato, l’intelletto lavora alacremente ma al buio. Individui siffatti, benche’ rivestano cariche prestigiose e vengano chiamati maestri o illuminati, sono veri e propri burattini, resi del tutto incapaci di assumere una decisione autonoma. D’altronde il loro credo e’ assolutamente illogico perche’ e’ una scalata che non prevede la possibilita’, in nessun caso, di raggiungere la vetta visto che il circolino dei cattivissimi, l’Oligarchia Satanica, e’ a numero chiuso. Se le persone diffidassero da subito di chi propone loro una corsa in cui non e’ permesso accedere al top della classifica, non cadrebbero nel tranello. Chiamami cinico, ma se mi si propone di scalare una montagna, prima di cominciare voglio almeno esser certo che la cima sia raggiungibile. Nella pratica reale: clero, massoneria ed esercito sono piramidi gerarchiche la cui vetta e’ inaccessibile – e non lo sara’ mai – al 99,99% degli scalatori. Persino i pochi per i quali e’ prevista la leadership non hanno, a loro volta, alcuna speranza di entrare nel circolino dell’Oligarchia Satanica. Partecipare in quella squadra e’ dunque del tutto illogico ma e’ la sola chance per i mediocri, ossia per chi si accontenta. In genere, infatti, si comincia accettando il ‘meno peggio’ e poi, se si e’ abbastanza cattivi o stupidi, si sale un po’.
Una Exit Strategy da questo mondoComunque, ci sono mille fattori che ci dicono che la battaglia e’ persa, basti pensare che noi buoni la stiamo giocando da secoli e ancora non ce ne rendiamo conto. Facciamocene una ragione, il dolore aumentera’ fino al punto critico. Il Karma negativo raggiungera’ i massimi storici grazie all’uso generoso di armi vecchie e nuove ma soprattutto grazie alla complicita’ di miliardi di individui che, senza preavviso, si troveranno a dover scegliere tra il bene ed il male e sceglieranno il male. Preparatevi, quasi tutti sceglieranno il male. L’umanita’ e’ cotta a puntino. Anche negli animi migliori cova un egoismo di fondo che, al dunque, fara’ prendere ai piu’ la decisione preferita ai piani superiori. Lacrime e sangue, nessun perdono, nessuna comprensione, nessuna compassione, solo vendette.
Le ‘rivoluzioni’ nordafricane di questi giorni sono l’ennesima dimostrazione che non sappiamo piu’ fare una mazza, noi popoli. Nemmeno gli arabi, che dovrebbero avere un po’ piu’ pelo sullo stomaco di noi pasciuti occidentali, sono capaci di fare una rivoluzione. Li irrorano di scie chimiche pure loro? Scie o non scie, la strada e’ spianata, le prove generali hanno dimostrato che da lassu’ possono far fare alle masse quello che vogliono. La gente semplice sara’ condizionata ad ammazzarsi reciprocamente per le strade, tra etnie, tra classi sociali, tra parti politiche. La gente ammazzera’ e si fara’ ammazzare per niente - e questo scoccia - perche’ non avra’ capito nulla di cio’ che la circonda. Carne da macello, direbbe qualcuno. Anime sprecate e punti persi, dico io.
Possiamo elaborare la nostra exit strategy soltanto se teniamo nella dovuta considerazione le regole del gioco – gli equilibri dinamici del Karma che ti invito ad approfondire con letture ad hoc - e l’obiettivo del gioco, ossia il raggiungimento della massima dissonanza tra positivo e negativo. Vincere non significa distruggere i cattivi (distruggere e’ una loro prerogativa e sono convinto che prima o poi si rivelera’ un’arma a doppio taglio), ne’ tanto meno redimerli (piu’ loro sono caricati di male, piu’ noi lo siamo di bene), ne’ tanto meno odiarli (finiremmo per fare i loro interessi). I cattivi ai livelli medio-alti delle gerarchie sono consapevoli di essere scesi a patti col diavolo, sono assimilati del male. Si sono schierati, hanno avuto le loro mostrine ed ora ne vanno persino fieri. Possiamo chiamarli i colonnelli del male. E chi sono i colonnelli del bene?
Occhio perche’ questa e’ forte... siamo noi! Tutti i buoni consapevoli di esser tali sono potenziali colonnelli del bene. Quelli ‘operativi’ sono un drappello ancora scarno, ma su questo si puo’ lavorare. E i sergenti, i marescialli, i capitani? Niente di tutto cio’. In questa squadra non c’e’ nessuna gerarchia, nessun ordine di scuderia, nessuna organizzazione. O colonnelli o niente, uno per tutti e tutti per uno. Cavalleresco, senza dubbio, ma purtroppo non c’e’ molto altro... la situazione sembra disperata. A ben vedere pero’ ci sono anche buone notizie. Noi che giochiamo nella squadra dei buoni abbiamo una fortuna pazzesca: il bene, per proliferare, non ha bisogno di iniezioni di paura, di condizionamenti mediatici o di gerarchie piramidali. Il bene e’ nell’aria, prolifera a macchia di leopardo - per osmosi spontanea - ed e’, diciamocelo, fichissimo. Non c’e’ nulla di piu’ fico del bene, dell’essere liberi, sereni, in pace con se’ stessi e con il prossimo. Questa e’ la nostra arma di infezione di massa e, a ben vedere, e’ la sola che abbiamo. Se ci adoperiamo per la causa del bene rispondendo soltanto alla nostra coscienza, possiamo ben dirci tutti colonnelli. E’ la consapevolezza a renderci responsabili delle nostre azioni e delle nostre omissioni. Per sapere se stiamo andando nella direzione giusta possiamo solo osservarci a vicenda, confrontarci e – se il caso - aiutarci reciprocamente. Nessuno ce lo impone - tranne noi stessi – e nessuno di noi potra’ mai sapere con assoluta certezza se ha imbroccato le scelte giuste.
Siamo nel mese di marzo dell’anno 2011 dell’era cristiana, mi guardo intorno e mi accorgo che il solo terreno pubblico di scontro che e’ concesso agli intrepidi colonnelli del bene e’ la Blogosfera, almeno finche’ lor signori non abbasseranno l’interruttore. Ogni media di massa e’ appannaggio dell’avversario: la televisione, la stampa, il social network. Per fare buona informazione non c’e’ altra via che mettersi l’elmetto, battezzarsi blogger – qualsiasi persona dotata di una connessione internet e di un briciolo di palle e’ potenzialmente un blogger – e comunicare. I bloggers possono diventare efficacissimi retrovirus e - disarmati fino ai denti - lanciarsi nel plasma infetto del sistema a cavallo dei loro post.  Per come la vedo io, i bloggers sono la cavalleria.
Oggi molte persone fortunate si stanno risvegliando – la interpreto come una reazione alla sempre piu’ insopportabile negativita’ che ammorba l’aria – ed i risvegli si moltiplicano ad un ritmo accelerato. Per uscire dal dormiveglia, molte di queste anime incerte si affacciano al mondo dell’informazione alternativa, alla Blogosfera. Lucifer, che e’ il miglior stratega sulla piazza, non ha sottovalutato il rischio di lasciarsi sfuggire milioni di anime per contagio spontaneo ed ha piazzato una schiera di “verita’ alternative” per far rientrare dalla finestra le anime uscite dalla porta. Sono le sette new age, le associazioni filantropiche, gli idoli mediatici, le leggende metropolitane e via dicendo. Un consiglio a chi e’ nuovo dell’ambiente: non fidarti di nessuno! Chiunque ti proponga la soluzione “vera” ti sta – piu’ o meno consapevolmente – prendendo per il culo. Nessuno deve dirti cosa fare, nessuno sa davvero cosa sia giusto e cosa sbagliato. Nessuno sa con certezza se e cosa succedera’ il 21 dicembre 2012. Non farti mai dire cosa e’ vero e cosa non lo e’, diffida sempre, non fidarti ciecamente di nessuno, nemmeno di me perche’ anche io, tra le cose buone, dico sicuramente delle cose sbagliate. Sbaglia Jahve’! Non posso sbagliare io? La verita’ assoluta non e’ accessibile a nessuno perche’, in ultima analisi, non esiste una sola verita’. E’ verita’ cio’ che tu credi vero, finche’ lo credi vero. E se poi t’accorgi che non lo e’ piu’, che hai cambiato idea, allora non vergognartene, anzi, e’ un momento straordinario, e’ un piccolo successo del bene, e’ un passo avanti. Ogni volta che cambi idea incameri un punto e fai una pernacchia all’esercito avversario. Tutto fa brodo di questi tempi.
Una Exit Strategy da questo mondo Lo scopo del gioco e’ dunque far punti e per far punti ci sono due vie: lavorare su se’ stessi ed aiutare il prossimo a fare altrettanto. L’obiettivo e’ strappare piu’ anime possibili all’Oligarchia Satanica dal gigantesco bacino di indifferenti che popolano il pianeta. Per come la vedo io e’ li che bisogna andare a pescare per fare risultato, sia nel mondo analogico sia in quello digitale. Parlando di web, a chi e’ piu’ utile indirizzare il nostro scrivere?
Ai generali del male? (il Vaticano, i Rothschild, il Pentagono e via discorrendo) E chi li smuove quelli. Ai colonnelli del male? (Obama, Mussoloni, Faccia di Lasagna, il Condor, Galeazzo e via andare) Troppo compromessi. Ai luogotenenti del male? (Scilipoti, Lele Mora...) Lasciamo stare... Ai caporali? A chi?
Qui si tratta di salvare il salvabile. Da un certo livello in poi sono troppo marci, lasciamoli al loro destino. Quelli che si possono ancora redimere sono i soldati semplici, i partecipanti involontari, inconsapevoli di alimentare, nel loro piccolo, il grande disegno del male. Il popolo, la gente comune, loro sono le pecorelle smarrite e sono tantissime. Ogni anima e’ un punto, non dimentichiamolo, e - anche se ancora non lo sa - non vede l’ora di passare dalla nostra parte.
E allora ai buoni cosa resta da fare? Io dico che occorre svegliarsi ed assumere un ruolo positivo, attivo, generoso ed utile in questa corsa inarrestabile verso il limite. C’e’ una riserva di dormiglioni a cui rivolgersi allo scopo di strappare piu’ anime possibili al nemico. Se staremo a guardare senza intervenire, cederanno tutti all’ira e alla violenza e sara’ anche stata colpa nostra. A chi non vuol cedere, io suggerisco di secedere, ossia di uscire dal sistema del denaro, dalla perversione dell’abuso e di rifiutare la violenza in ogni sua forma.    Perche’ rischiare la pelle in manifestazioni di dubbia paternita’ quando si possono fare molti piu’ danni semplicemente uscendo dal meccanismo? Riduciamo i consumi al minimo indispensabile, smettiamo di lavorare, di pagare tasse, di fumare, di macinare chilometri per nulla. Spegniamo il televisore, mangiamo sano e solo quanto basta, riconosciamo la dignita’ nella parsimonia e non nell’abuso delle risorse. Tagliamo i rifornimenti all’esercito nemico, lasciamoli da soli e finiranno per fottersi tra di loro. Ogni anima che rifiutera’ il loro gioco sara’ un punto per la nostra squadra e un grattacapo per loro. Questa e’ la nostra sfida. Questa e’ la missione. E ad occhio e croce non c’e’ tempo da perdere.
Una Exit Strategy da questo mondo Volente o nolente sei stato catapultato sul ring e di fronte hai il gigante Golia. Risolverla a cazzotti non mi pare la strategia piu’ astuta. Tra l’altro non hai nessun giudice a cui appellarti e nessuno che getti la spugna per interrompere l’incontro. Siete voi due, alla tredicesima ripresa, tra poco suonera’ la campana. Golia e’ furioso, sa di aver vinto ma ti vuole al tappeto.
Questa e’ la tua situazione. Dai retta a me... e’ l’ultimo round... la exit strategy e’ una sola:
“Occhi aperti, mobile sulle gambe e soprattutto schiva ragazzo mio! Schiva!”

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :