Oggi la ‘povna – dopo essersela presa comoda (perché questa notte finalmente ha dormito tanto, e bene, complice fuori la tempesta e una serata gioiosa e un po’ imprevista di conferma di serendipity; e perché domani è festa, e dunque è meno di corsa di sempre); essere andata in piscina; avere concluso la scheda di docenza di un progetto per la scuola abbastanza tosto; avere aggiornato il curriculum; preso accordi telefonici per una scadenza del destino insieme a Mr. Mifflin, e con l’Anziana di Ginevra per passare al solito bar, questa sera, per una birretta – si veste tutta a modino, con il vestitino bello (questo), le scarpe con il tacco, i capelli ben tenuti e la giacchetta, prende un treno e raggiunge la città della scuola. La aspetta un invito pomeridiano al matrimonio del collega Pluto, “per il taglio della torta”, e lei – alla quale le feste, i rituali, le occasioni importanti piacciono un po’ sempre (perché ne rispetta compuntamente il significato e la bellezza), è ben decisa a partecipare.
Sarà, molto probabilmente, tra i colleghi invitati, l’unica: perché Mafalda è via per un impegno inderogabile, e tutti gli altri hanno fatto spallucce: “Essere invitati solo così, in coda alla festa, al pomeriggio? Non esiste. A questo punto non vado”. Di questo tenore, se non tali appunto, sono stati i commenti un po’ di tutti. Alla ‘povna (e anche a Mafalda), un po’ allibita, non è restato che prenderne atto, scuotere la testa sullo sguardo miope all’esistenza che la categoria cui appartiene riserva, una volta di più e di troppo, all’esistenza, e poi comunicare a Pluto il suo entusiasta “Grazie!”, con inclusa la conferma di partecipare.
E, sì, a sentire amici e conoscenti di altre zone dell’Italia, pare che la scelta di Pluto non sia comune sempre a tutti (anche se a città della scuola lei l’ha già vista attuare altre tre o quattro volte), ma la ‘povna ritiene tutto questo irrilevante. Un po’ perché, a entrare nel merito, le sembra invece un modo intelligente per includere una fetta più alta di persone in una parte di festeggiamento senza per questo dover vendere un rene per la festa (ma anche obbligare queste stesse persone a una spesa eccessiva, in termini di partecipazione e soldi), ma un po’ anche, e soprattutto, perché alla resa dei conti ciascuno dovrebbe essere libero di festeggiare un po’ il suo matrimonio come crede.
Invece, laicità (si) va cercando, come sempre: persino in questo. Probabilmente molti hanno troppo tempo libero. La ‘povna, intanto, pregusta già l’ottimo sapore della torta, pronta a godersi il brindisi. E, per onorare l’evento come necessità comanda, si va lieta a preparare.
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