Marshmallow Laser Feast è il nome di un gruppo di creativi, fondato nel 2011 da Memo Akten, Robin McNicholas e Barney Steel, L’attenzione di questi artisti è rivolta al variegato mondo delle installazioni e delle performance ad alto tasso di “digitalità”, e diverse sono le creazioni al loro attivo.
L’ultima fatica si intitola Forest, ed è una monumentale installazione interattiva. Costituita da più di centocinquanta “alberi” fatti da bastoni e laser, rappresenta una sorta di gigantesco strumento musicale a disposizione dei visitatori. Basta toccare uno dei bastoni, infatti, per ascoltare un determinato suono. In questo modo, chi visita l’opera si sgancia dal suo consueto ruolo di mero “spettatore”, e diventa istantaneamente il co-creatore di una nuova e differente opera d’arte.
Qualcuno ha accostato Forest a un’installazione dell’artista giapponese Yayoi Kusama intitolata Infinity Mirrored Room. L’opera di Marshmallow Laser Feast, che “esiste” anche come performance, ha dalla sua parte, però, l’elevato grado di interattività, non solo incoraggiata, ma addirittura richiesta al visitatore.
C’è da dire che la foresta è di per sé un luogo della fantasia molto frequentato, con la sua suggestione di spazio “interminato” e indeterminato. In questo contesto, la luce viene sfruttata da un lato come forte elemento di definizione dei confini stessi dell’opera, dall’altro allo scopo di creare un’atmosfera straniante, rarefatta, onirica.
E che con la luce, e non solo, quelli di Marshmallow Laser Feast ci sappiano fare, è davvero fuor di dubbio. Vedere per credere.
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