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Mai impressione fu più sbagliata.
Anche se il suo fratellino e i suoi cuginetti, nell'aprire i doni di mia cognata, hanno manifestato un immediato entusiasmo mettendosi a giocare con macchinine telecomandate e bamboline, la mia principessa non ha potuto subito usare il suo, di gioco, visto che richiede una certa preparazione ed anche l'ambiente giusto. Forse questo ha indotto mia cognata a pensare che il regalo non fosse quello giusto... Invece....
Si è subito messa al lavoro appena ha potuto. Il giorno dopo abbiamo preparato il gesso aggiungendo acqua alla polvere, abbiamo mescolato ed abbiamo riempito gli stampini.Il primo animaletto scelto dalla piccola è stato l'elefante e solo a distanza di ore ci siamo accorte che il gesso non era arrivato fino alla proboscide per cui abbiamo dovuto accontentarci di un elefante con proboscide appena accennata. Nessun problema.
Ma andiamo con ordine. Riempiti gli stampini (che sono di gomma e vanno sistemati su dei supporti di plastica che li tengono fermi e nella posizione giusta) abbiamo fatto ascigare il tutto per qualche ora. Il giorno dopo, mentre aspettava che suo fratello tornasse da scuola, la principessa di casa ha colorato il suo elefante.
Il piccoletto, invece, al suo ritorno a scelto la giraffa e l'ha colorata facendo attenzione più che ha potuto. Per i suoi quattro anni devo dire che è stato molto bravo, ha dimostrato - almeno secondo me - di avere un'ottima manualità.
Poi è stata la volta del leone che è stato colorato dalla principessa di casa - che era la destinataria del dono ma che ha voluto condividere l'esperienza con suo fratello.
Ebbene. Con un gioco di questo tipo abbiamo imparato un sacco di cose:
* che il gesso passa dallo stato in polvere a quello liquido se si aggiunge acqua;
* che il gesso solidifica dopo aver riposato per qualche ora;* che bisogna avere pazienza e che il tempo non passa così in fretta come loro vorrebbero; * che gli animali devono la loro forma agli stampini in gomma;* che per farli asciugare gli stampini in gomma hanno bisogno di un supporto che li tenga in piedi, rovesciati e li tenga fermi per il tempo necessario;* che i colori primari, mescolati tra loro, danno origine a colori secondari che variano d'intensità a seconda della quantità dell'una o dell'altra tonalità aggiunta (il marrone scuro e chiaro del leone, il verde scuro e chiaro dell'erba, l'arancione della giraffa, il grigio dell'elefante);* che anche il colore ha bisogno di asciugare per cui, a lavoro finito, gli animaletti vanno fatti riposare ancora un po';* che un dono può anche essere condiviso con il proprio fratellino/sorellina e non è proprietà privata! Ecco. A me non sembra poco. Anzi, trovo che il gioco sia stato piuttosto educativo oltre che capace di affinare le abilità dei bambini che si sono prodigati in un'attività manuale che ha richiesto attenzione, precisione ed anche pazienza.
Quelli che seguono sono gli stampini che abbiamo usato e che ci siamo ripromessi di usare ancora per dotare la nostra giungla casalinga di altri esemplari: basterà procurarsi del gesso da una ferramenta e procedere.
Ed ecco i nostri animaletti. Il povero elefante, senza proboscide, ci fa un po' tenerezza ma va bene comunque. Ora sono belli asciutti e pronti per giocare... Ah, dimenticavo... Giocando impareremo anche che una volta diventati solidi gli animali di gesso si possono rompere...
Che ne dite? Non vi sembra un regalo azzeccato per una bambina di sei anni? L'ha apprezzato anche suo fratello minore, a dire il vero, ed abbiamo utilizzato al meglio un pomeriggio di questo (oramai) freddo inverno con l'impegno di ripetere l'esperienza.
Ps. sulla scatola c'è scritto che il gioco è per bambini dai sei anni in su ma anceh il piccoletto di casa si è dato da fare.
Ps del ps: grazie del regalo, zia!
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