Il Suncorp Stadium di Brisbane riempito da oltre 52mila persone saluta i vincitori del Tri-Nations 2011. E un po’ a sorpresa è l’Australia a portarselo a casa, al temine di una gara combattutissima prima dominata dai wallabies, che però a metà del secondo tempo se la stavano facendo scippare dai neozelandesi. L’Australia vince così il suo terzo Tri-Nations, dieci anni dopo il suo ultimo trionfo. Deludono invece gli All Blacks, che troppo spesso trovano l’aiuto non richiesto dell’arbitro. Malissimo nel primo tempo – praticamente non si sono visti in campo – e che solo l’umiltà e la grinta unite a un improvviso timore australiano nella prima parte dei secondi 40 minuti riportano in gara, forse oltre i loro meriti. Due sconfitte consecutive per i tuttineri – Sudafrica una settimana fa, Australia oggi – che arrivano così all’attesissimo Mondiale in casa propria con la paura addosso di poter perdere ancora. Cosa puntualmente accaduta ad ogni appuntamento iridato successivo a quello del 1987.
Un primo tempo di grandissima intensità da parte dell’Australia, con gli All Blacks attanagliati da quella paura di prenderle che saltuariamente – ma sempre in occasione di appuntamenti importantissimi – si impossessa di loro. Quaranta minuti – finiti sul 20 a 3 per i padroni di casa – in cui i neozelandesi hanno capito poco o nulla, in balìa di avversari che invece sapevano benissimo cosa fare e che hanno lottatto come ossessi su ogni pallone.
Una seconda frazione di gioco in cui l’Australia commette l’errore di cercare di controllare la gara, diminuendo di conseguenza foga e intensità. Il XV tuttonero non incanta ma con grande umiltà e orgoglio si riporta a ridosso degli avversari con un calcio di Carter e la meta di Conrad Smith, invertendo così l’inerzia della partita. Partita che diventa meno spettacolare e che trova però nella bellissima meta di Ma’a Nonu l’incredibile pareggio.
Nemmeno un minuto dopo l’improvviso coast-to-coast australiano che porta in meta Kurtley Beale (niente due punti di realizzazione però), come se i wallabies si fossero improvvisamente risvegliati. Poi è battaglia su ogni pallone, spezzata da un calcio sbagliato di Cooper, che avrebbe riportato l’Australia oltre al break. Ma ormai, per la Nuova Zelanda, è troppo tardi: vincono – giustamente – i wallabies.
Australia-Nuova Zelanda 25-20
Australia
Tries – W Genia, R Samo, K Beale
Pen – Q Cooper 2
Con – Q Cooper 2
Drop -
Cards -
New Zealand
Tries – C Smith, M. Nonu
Pen – D Carter 2
Con – D Carter 2
Drop -
Cards -
Match Officials
Referee: Wayne Barnes (England)
Assistant referees: Craig Joubert (South Africa), Cobus Wessels (South Africa)
Television match official: Matt Goddard (Australia)
Teams
Australia: 15 Kurtley Beale, 14 Adam Ashley-Cooper, 13 Anthony Fainga’a, 12 Pat McCabe, 11 Digby Ioane, 10 Quade Cooper, 9 Will Genia, 8 Radike Samo, 7 David Pocock, 6 Rocky Elsom, 5 James Horwill, 4 Dan Vickerman, 3 Ben Alexander, 2 Stephen Moore, 1 Sekope Kepu.
Replacements: 16 Saia Fainga’a, 17 Salesi Ma’afu, 18 Rob Simmons, 19 Ben McCalman, 20 Scott Higginbotham, 21 Luke Burgess, 22 Rob Horne.
All Blacks: Mils Muliaina, Cory Jane, Conrad Smith, Ma’a Nonu, Zac Guildford, Daniel Carter, Piri Weepu, Kieran Read, Richie McCaw, Adam Thomson, Sam Whitelock, Brad Thorn, Owen Franks, Keven Mealamu, Tony Woodcock.
Reserves: Andrew Hore, John Afoa, Ali Williams, Victor Vito, Andy Ellis, Colin Slade, Isaia Toeava.