Magazine Diario personale

Una grigia e bigia giornata inconcludente.

Da Gattolona1964

Sono a casa dal lavoro dal lontano 30 gennaio e reclusa praticamente in casa, a parte le rare uscite e solo per visite mediche. Il tutto e’ iniziato con quella orrida influenza,denominata dai media e dalla TV pacifica. In realtà procura febbre altissima e dolori alle ossa, che no ho mai avuto cosi’ forti per una banale influenza. E fin qui pazienza, ci può stare, in fondo eravamo nel picco a gennaio, ed io robusta e forte come sono, l’ho beccata subito dal povero R. che ha avuto quasi 40 di febbre. Ha sopportato tutto senza mai lamentarsi, stoicamente, come ha sempre fatto sin da piccolino,in questo ammetto e non ritratto, che non mi somiglia per niente. Gli era anche partita una di quelle sue proverbiali tossi che io definisco a baionetta, cioè un susseguirsi di colpi tossiti senza tregua, uno dopo l’altro ininterrottamente. E fin qui pazienza ancora! Terminata la sua influenza e nel bel mezzo della mia, mi parte anche un blocco alla schiena nell’esatto punto dove io possiedo da anni,anni ed anni e guai a toccarle, anche solo per accarezzarle, numero due ernie al disco. Faccio la risonanza magnetica, dato il persistere fortissimo del dolore e scopro che una delle due ernie e’ stata espulsa dal suo disco, cioè se n’è migrata per i fatti suoi.Quale felicita’ nello scoprirlo e nel sapere che forse l’unica soluzione possibile e’ l’intervento chirurgico, applicando qualche vite al titanio qua e là nella mia schiena,che e’ pure dotata di scoliosi. Ebbene sì, se posso non mi faccio mancare nulla!!Questo ed altri lievi difetti fisici sono i regali e le conseguenze di non aver mai potuto praticare attività fisiche e ginniche di nessun genere, nuoto compreso. Ringrazio di cuore ancora una volta, la mitica Bianca, per avermi fatta esonerare dalle suddette attività, facendomi apparire agli occhi degli insegnanti e dei miei compagni, una ragazzina gracile,debole, nata per errore e per ovvia conseguenza, non di certo strutturalmente predisposta per fare sforzi di nessun tipo. Ma Biancona ci sei o mi fai? Quel sant’uomo di mio suocero inizia perciò a doversi sobbarcare lo scempio di dovermi vedere quasi in slip, per cercare di curarmi. Sono recidiva a tutte le iniezioni che egli propina alle mie bucherellate (non per cellulite ma per le innumerevoli forate) natiche. Mi ritrovo cosi’ con lo stomaco a pezzi per le medicine ingoiate nello stomaco e nel deretano, l’insonnia per il cortisone e un grosso senso di dispiacere e di vuoto per essere lontana dal mio luogo di lavoro. Assurdo ma vero!Non ci crederete ma la Banca ed il lavoro che svolgo, oramai da 17 anni, mi manca. L’istituto bancario per il quale lavoro, mi ha dato tantissimo in questi lunghi ma volati anni. Che cosa vorrai fare in futuro? Mi chiesero, ai primi corsi per neoassunti nel lontano 1990.Risposi con orgoglio e sicura di me che DA GRANDE, avrei voluto fare la” cassiera”. Ho avuto momenti di difficoltà, soprattutto all’inizio, dove ero reduce da 3 anni di prigionia in uno dei maggiori gruppi di abbigliamento d’ Italia, che si trova nella mia città. La prima filiale bancaria dove iniziai maldestramente a muovere i prima passi, fu una gradevole filiale di collina, molto accogliente e alla buona, per niente somigliante alle filiali cittadine che conobbi in seguito.Era aperta al sabato, visto che in paese c’era il mercato, di conseguenza al lunedì ero a casa. Il fatto era per me inusuale, dato che il sabato lo dedicavo sempre allo shopping e al conseguente ed scialacquio dei miei denari guadagnati. Come era solito ripetermi il mio saggio papa’,ero capace di mangiare il vitello ancora in pancia alla mucca! Come facessi proprio non ve lo saprei dire, ma doveva essere vero, visto che la frase arrivava da un contadino con scarpe grosse, ma cervello molto fino.I colleghi di allora erano con me molto comprensivi, cercavano di aiutarmi in tutti i modi, ma io pasticciavo con addebiti e accrediti sui conti correnti, piangevo di continuo come una fontana, ma non quella che conobbi in seguito del mio adorato Marcel Duchamp. Piangevo sempre: durante il tragitto, alla pausa caffè, nel ritorno a casa,ero disperata, pensavo giorno e notte che non avrei superato la prova fatidica dei due mesi per essere assunta a tempo determinato per due anni. Avevo solo 27 anni ed ero veramente emotiva e fragilissima. Ricordo inoltre che l’8 di settembre persi, per sua pavida scelta, una persona a me molto cara, che non volli mai più rivedere,  questo contribui’ a farmi maggiormente addolorare. Lui il codardo, sa benissimo a chi mi sto riferendo, ma penso che la scelta “conigliesca” che fece allora, l’abbia abbondantemente pagata in seguito. Ce n’era di ben donde da dover piangere lacrime amare, salate e bagnate. Tra l’altro il viaggio mi pareva interminabile,per me che facevo solo Rivalta Reggio Emilia, Reggio Emilia Rivalta in autobus. Regali questi, della Madre Superiora, che non ha mai voluto responsabilizzarmi,rendermi autonoma e sicura di quello che sarei stata in grado di fare da sola nella vita. Io non sono una scrittrice vera nel senso reale della parola, provo a descrivere quegli anni di dura scuola, ma reputandomi ancora allieva e scribacchina, sono conscia di un eventuale insuccesso o fraintendimento. Nel qual caso, continuerò con i quadri a mezzo punto e le torte di mele. Tornando a questa bigia giornata, devo dire, che anche se sono in casa da sola, con il mio mezzo busto nella schiena,ragiono ugualmente e penso che lunedì tornerò in ufficio, viva Iddio. Di conseguenza, mi rimane pochissimo tempo per pensare alla parte corporale che vorrò prendere presto in considerazione ,se riuscirò ad evitare l’intervento alla schiena. Quale parte di me andrò a spolverare e lucidare, togliendo tutte le ragnatele invernali e gli strati di polvere che si sono formati in questo lungo, freddo, cattivo, ed interminabile inverno?Spero non pensiate alla solita e scontata parte anatomica, che peraltro e’ in piena forma ed attività ginnica costante, questa volta con la benedizione della Bianca. Sareste molto banali,ed io scontata. Ricordo a me stessa e a lor signori lettori, che il cielo mi ha mandato un compagno di sesso maschile al naturale e non e’poi cosi scontato di questi tempi,più giovane di me di ben 8 anni, in piena forma fisica e nel massimo del suo vigore sessuale. Egli ex atleta di Basket, nel suo ruolo di “Guardia” era stra abituato a fare canestro, era così bravo e preciso che in una partita ne fece addirittura sessantanove,numero portafortuna che si è rivelato di ottimo auspicio per la nostra unione.Codeste ginnastiche acrobatiche, saranno forse la causa delle mie ernie alla schiena? Non voglio dare la colpa ai miei soli quasi 46 anni, ma affermo che essere allineata con lui sotto molti punti di vista e’ terapeutico per tanti e tanti altri disturbi, ernie a parte. Non abbiate voi donzellette curiosette la pretesa o la necessita’ che io ve lo “impresti” termine reggiano non corretto, egli e’ ancora in prova e non lo posso cedere. Se ne riparlerà tra 20 anni almeno, quando la garanzia sarà scaduta. Ma dov’ero rimasta? Mi perdo di continuo, le cose che vorrei dirvi sono tali e tante che a volte faccio delle virate a 180 gradi ma poi ritorno sulla retta via, sto scherzando naturalmente. Non mi perdo mai, la memoria in questo e’ ancora dalla mia parte: voglio essere in piena forma per l’estate: fronte et retro, di conseguenza cercherò chi mi aiuterà a rimodellare un tantino il mio fisico, senza ricorrere a pericolosi e costosi interventi chirurgici!Non vorrei lasciarci le penne, sul più bello del cammin della mia vita!Vedrò di interpellare alcuni seri medici per terapie dolci, ma che facciano effetto sulla mia ancora soda e liscia pelle, quel tanto che basta per poter indossare i miei nuovi costumi e per non sfigurare mai accanto al mio bellissimo e giovine marito. Ora arrivato il tempo di andare in cucina a prepararmi un caffè e a mandare i consigli per gli acquisti, così anche voi riprendete fiato.Altro che il caffè del bar!La macchinetta semi professionale che ha portato mio marito in dote,oltre ad altre quisquilie utili, prepara uno schianto di caffè, cremoso e corposo, così come piace a me. Quando inserisci lo zucchero, il cucchiaino stenta a girare…E scrivendo codeste sincere parole, un brivido sensuale mi percorre tutta,anche le ernie gridano vendetta. E’ una libidine solo ad assaggiarlo.Se non è preparato come lo desidero io,lo rifiuto anche se a prepararlo e il miglior barista al mondo. Lo ammetto, in fatto di caffè e non solo,sono “besiosa” (traduzione: pretenziosa). Quando l’arcangelo Corrado era single e bene che stava dice lui, possedeva una marea di elettrodomestici tutti professionale ed elettrici! Fantastico! direte voi, aveva l’energia elettrica a casa sua!Io povera donna sola, divorziata di guerra (guerra con l’ex ex ex coniuge),auto munita, lievi ma infiniti difetti fisici, tagliavo ancora a mano il prosciutto con la coltellina bianca di mio padre, che oramai nessun arrotino riusciva più ad arrotare.A stento, avevo capito il funzionamento del boiler per l’acqua calda, ed in bagno accendevo ancora la stufina elettrica per scaldarmi bene, che non si sa mai, prendessi un colpo d’aria. Ma dove lo prendevo il colpo d’aria, visto che il bagno era cieco, e dopo la doccia interminabilmente rigenerante, me ne scappavo nuda e cruda a letto a fare la “reazione”? Che cos’è la reazione mi state chiedendo? E’ un’aerazione forzata della ventola del bagno cieco?E’ un’allergia al bagnoschiuma alla peonia? No e’ un riposino dopo-bagno,pre uscita serale, che serve di preparazione a quella che io chiamo: l’uscita all’arrembaggio. Ma non di uomini, perbacco!! arrembaggio al gnocco fritto e salume accompagnato da uno o due bicchieri di buon Traminer, che fin ora posso ancora permettermi. E poi dicono che solo le donne hanno il corredo e gli attrezzi giusti.

Diffidate donne, diffidate.

Canali,  febbraio 2007.

 



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