Come tutte le azioni umane, anche il
fatto del raccontare una storia di vita (la propria storia di vita)
richiede la strutturazione di una griglia cognitiva che funga da
guida mentale attraverso la quale presentare agli altri la propria
esperienza, per ordinarla, semplificarla e interpretarla.
Tale griglia cognitiva prevede una
serie di domande chiave:
Chi?, focalizza i protagonisti dei
fatti da raccontate.
Dove?, aiuta a fissare il luogo fisico,
lo spazio dove vengono vissuti i fati.
Quando? Permette la collocazione
temporale dei fatti, comparandoli ad altri fatti della vita e
fissando una adeguata e coerente sequenza.
Perché? Offre ordine ai fatti narrati
in base al principio della sequenzialità causa-effetto, prima chiave
esplicativa ed interpretativa.
Un fatto, per essere narrato deve
presentarsi in modo coerente, ossia integrato nelle sue parti,
offrire chiavi interpretative.
Offrire ordine ai fatti narrati è il
primo principio della coerenza.
Così si leggono le diverse esperienze
della vita che diventano così i concreti contenuti esistenziali,
l'oggetto del pensamento e del racconto e quindi della coscienza.
Il racconto di vita prende poi avvio da un tema concreto, un ricordo aggrumato attorno ad un evento preciso e alle sue conseguenze.