Se credete di vedere una goccia acquosa sul vostro monitor, non cercate di asciugarla perché c’è, sì, ma è solo “virtuale”. Si tratta di una lacrima di commozione per la grande quantità di auguri di cui i miei amici hanno voluto gratificarmi e che credetemi, mai in vita mia avevo ricevuto così copiosamente in occasione dei miei precedenti anniversari di nascita.
Avendo deciso da qualche tempo di non operare più su Facebook che considero dispersivo e totalmente non idoneo alla causa che mi spinge ad operare su internet, non ho ringraziato nessuno sulla mia bacheca, ripromettendomi di farlo collettivamente attraverso il presente post. Grazie a tutti quelli che si sono ricordati di me in questa giornata che, da me prevista come tutte le altre dell’anno, è diventata importante perché mi ha fornito lo spunto di scambiare quattro chiacchiere con gli amici che conosco personalmente, con quelli “virtuali” che ho imparato a conoscere attraverso le e-mail, le foto, la chat, il telefonino oltre con tutti coloro che si sono collegati al mio blog (circa 51.000 contatti…!) da tutta la Sicilia come dall’intera Penisola per, semplicemente, “leggermi”.
Non vorrei, però, essermi sbagliato perché quella “lacrima sul viso” potrebbe essere il prologo di un pianto dirotto, alluvionale (tanto da rovinare la tastiera del mio p.c.) che potrebbe colpirmi il giorno non lontano in cui dovessi decidermi, dopo aver abbandonato Facebook, a “chiudere” anche il blog del Sidast sul quale ho puntato molto e che, invece….
ha fatto cilecca perché, pur usando un linguaggio semplice e scorrevole, non sono riuscito a portare il dibattito sull’Ast e sul futuro lavorativo dei suoi dipendenti pur usando in maniera intensiva quel meraviglioso strumento di comunicazione che è il web e che, rimasto ancorato quasi esclusivamente su Facebook , dove è facile, anche in forma anonima, buttare lì una battutaccia, un’offesa, un giudizio sommario su un argomento serio, un incoraggiamento “ad andare avanti” (per quel che costa), non ha consentito dibattiti seri, confronti, scambi d’opinione che avrebbero potuto, anche, consentire di distinguere la differenza fra i Sindacati che vi stanno portando alla rovina e il Sindacato Dipendenti Ast (Sidast/Fisu) che, raccontandovi verità e non balle stratosferiche, prospettive concrete e non promesse da marinaio, avrebbe potuto costituire, per tutto il popolo dell’Ast, quell’ancora di salvezza di cui si ha tanta necessità e che avrebbe potuto portare ad un miglioramento delle condizioni di lavoro (economiche e normative) dei dipendenti della Società, attraverso la piena applicazione dei contratti ed evitando quella famosa porcata della svendita e della “privatizzazione” di Ast spa a cui nessuno sembra volere rinunciare anche a costo di subire incriminazioni penali.
Andrò avanti coraggiosamente ancora per qualche tempo ma, se non dovessero giungermi non attestati di solidarietà o semplici incitamenti, bensì iscrizioni reali al Sidast, volontà esplicite di costituzione, a cura dei lavoratori, di RSA sotto l’egida della stessa organizzazione sindacale, adesioni ai Comitati “antiprivatizzazione” e contributi al dibattito anche a mezzo e-mail, il blog chiuderà. Sarebbe come lo spegnersi del Sole cui seguirebbe, irrimediabilmente, la fine del nostro Pianeta Terra. Il buio assoluto….