Una lasagna "bestiale" per l'Mtchallenge 42. E per il sorriso di Pem

Da Lacucinadiqb

Ci sono rifiuti e rifiuti. E ci sono bestie e bestie. E poi ci sono angeli e demoni.  ...... Quando Sabrina, all'inizio del mese, lanciò la sfida da novella vincitrice dell'Mtchallenge precedente, avevo subito associato alla lasagna la festa intesa come famiglia, piatto rituale da comporre insieme allegramente oppure in concentrata solitudine, premessa comunque di condivisione futura. I raggi del sole che entrano dalle finestre aperte, la composta confusione, i giochi dei bimbi, gli animali di casa che prima timidi e poi più spavaldi partecipano alla festa, al rito, alla condivisione. Bello.  Ma, contemporaneamente, la piastra ed il mixer sempre accesi nella mia mente continuavano a suonare una vecchia canzone di Frankie HI-NRG MC - Quelli Che Benpensano, come se parlare di famiglia, di festa e di cuccioli fosse una nota dissonante.
Prendeva forma il racconto e la ricetta, contemporaneamente, come accade sempre con l'Mtchallenge mentre Frankie continuava a metter su i suoi dischi, a raccontare della "faccia scura della luna nera". Le ricette continuavano a susseguirsi nel sito dell'Mtchallege, bellissime e golose, colorate, allegre, piene di festa e di sorrisi, di emozioni e di ricordi. E la mia diventava sempre più "bestiale": avevo deciso che il protagonista del racconto sarebbe stato un cane, un ultimo a suo modo, in quanto Kim, il mio narratore di questo mese, è un cane sopravvissuto allo tzunami del dicembre del 2004, un cane europeo che nella catastrofe di quasi dieci anni fa perse il suo amato padrone, inghiottito da un mare di fango nero. Dall'albergo a sette stelle ai bassifondi thailandesi: la sua vacanza dorata era diventata questo.  Incredulo e confuso, senza più il suo amato padrone dal quale aspettarsi coccole e carezze, giochi, sorrisi, cibo. Ecco, il cibo, era diventato il suo cruccio più grande. Cosa poteva mangiare in un mondo a lui sconosciuto, con volti che non gli ricordavano nulla mentre stava imparando a scansare pedate e urla, a camminare nascosto, con la coda fra le gambe?
Stava imparando che i sorrisi che riceveva erano maschere che nascondevano ghigni feroci.  Stava imparando che le voci suadenti e gentili nascondevano mani predone.  Stava imparando che le carezze sulla pelle lasciano sempre cicatrici che non guariscono, purulente, dolorose.
Stava imparando che l'inferno gli era stato servito in un piatto di porcellana decorata, come quello dell'hotel a sette stelle dove il suo amato padrone si ritirava a giocare con bambini sorridenti. Nel suo peregrinare era arrivato a Pattaja, in un bordello speciale: era un bordello  di bambini dai tre ai dieci anni. Perché gli amati padroni vogliono carne sempre più fresca, sempre più tenera, sempre più fragile.  Avevo immaginato che due ultimi, Kim ed una bimba che stava prendendo forma nel racconto, rovistando fra i rifiuti, avevano trovato una serie di ingredienti e la bimba, figlia abbandonata di una giovanissima prostituta di Pattaja, aveva cucinato per il suo nuovo amico, spaurito quanto lei, un giocattolo caldo e vivo, dagli occhi languidi e dal respiro comunque sempre allegro. La ricetta stava quindi prendendo forma: una lasagna che nella lista degli ingredienti e nella preparazione aveva una serie di accortezze che la rendevano adatta ad un animale domestico. E siccome le cose non accadono mai per caso un paio di settimane fa un incontro spiegò la colonna sonora e diede il lieto fine al racconto. Durante questo incontro Giorgia, una donna solare dal sorriso disarmante, mi raccontò di una Onlus, Take Care Kids, fondata dieci anni fa da un giornalista italiano, Giorgio Juergen Lusuardi, trasferitosi a Pattaja dove si prende cura dei figli delle prostitute, gli ultimi fra gli ultimi. Lei ne è la Presidente. Mentre mi raccontava cosa fanno i turisti italiani (e quindi si capisce come mai la Thailandia ha bloccato le richieste di adozioni che provengono dal nostro paese) a queste ragazzine che per prostituirsi 365 giorni all'anno fanno uso di droghe mi venne in mente una puntata di "Presa diretta" intitolata "Utilizzatori finali" che aveva ampiamente denunciato il fenomeno del turismo sessuale. L'indagine è dei bravissimi Federico Ruffo ed Andrea Vignali. Guardatela da 1h30' ed entrerete in un girone infernale, in un luna park, come lo definisce Jergen, dove ci sono degli angeli che cercano di combattere i demoni che arrivano con i voli di linea. Ed incontrerete anche Pem, una bimba che fu torturata per un'interna notte dalla madre in piena crisi di astinenza da anfetamine: Giorgia mi fece vedere le foto del suo corpo martoriato dal ferro da stiro bollente, utilizzato dalla madre, e mi raccontò di come, grazie ai volontari, all'impegno suo e di Juergen, a questa bimba è tornato il sorriso. Il mio racconto finisce con Pem e Kim che raccolgono conchiglie in riva al mare da portare alla mamma, mentre prepara le lasagne per tutta la famiglia. Il vostro racconto potrebbe iniziare con la visione della puntata di Presa diretta e con la visita ai social di Take Care Kids. Le luci del Natale di stanno accendendo. Potrebbero essere più belle di quelle di un luna park. Lasagna "bestiale" al vapore con ragù di frattaglie di maiale e ricotta. Ingredienti (per una ciotola) 1 uovo, 100 g di farina Gran Pasta Molino Quaglia oppure 50 g farina 0 (max 11 g proteine) e 50 g farina di semola, 200 g di ricotta, 300 g tra avanzi di frattaglie di maiale (cuore, reni, fegato), orecchie, piedini, 1 carota, 1 finocchio, 60 g di parmigiano reggiano, olio evo. Preparazione Preparare la sfoglia come di consueto, avvolgere con la pellicola e far riposare 30' almeno. In una pentola unire la carota mondata e il finocchio con il piedino e le orecchie del maiale, portare a bollore e cuocere per circa 1h30' coperto, a fuoco dolce, schiumando di tanto in tanto. Recuperare la carne e le verdure e trasferirle in una ciotola, dopo averle tritate grossolanamente. In una padella antiaderente cuocere per pochi minuti le frattaglie tagliate a fette. Mettere da parte dopo averle tagliate grossolanamente. In una ciotola unire la ricotta e salarla con 50 g di parmigiano. Stendere la sfoglia non troppo sottile, sbollentarla in acqua appena salata e far asciugare sopra un canovaccio pulito ed ottenere con un coppapasta di circa 12 cm 5 sfoglie rotonde. In una ciotola unire le carni e le verdure cotte e mescolare unendo un cucchiaio di olio evo, come una sorta di ragù grossolano. Posizionare il coppapasta sopra un foglio di carta fata o carta trasparente resistente alle alte temperature, stendere una sfoglia, farcire con la ricotta, poi pasta, poi ragù, poi pasta, poi ricotta, poi pasta, poi ragù e terminare con la ricotta restante. Chiudere il fagottino con dello spago da cucina, posizionarlo sopra un cestino di rattan per la cottura a vapore e sopra una pentola con acqua già in ebollizione.  Cucinare per 25', scartare, impiattare, spolverare con il parmigiano restante che dorerete utilizzando il cannello per pochi secondi. Servire in un bella ciotola, sorridendo.

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