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Una legge per condannare chi cerca la verità sulla Shoah, una legge per legittimare l'esistenza e l'impunità dello stato di Israele

Creato il 19 ottobre 2010 da Corradopenna
Una legge per condannare chi cerca la verità sulla Shoah, una legge per legittimare l'esistenza e l'impunità dello stato di Israele
In tempi bui come questi, nei quali tutti i politici di destra e di sinistra (*) si dichiarano d'accordo nel promulgare una legge per condannare chi nega l'olocausto, come se per combattere le idee (fosse anche negative, errate criminali) si possa mai utilizzare una legge costrittiva, vale la pena rileggere l'appello degli storici italiani contro il ddl Mastella, un documento del 2007.
Pur non condividendo alcune delle affermazioni che in esso vengono fatte, ritengo che, persino nell'ottica di chi crede in toto alle "verità ufficiali" sulla Shoah, una siffatta legge dovrebbe  apparire assurda, grottesca e controproducente, oltre ad ingenerare il sospetto che simili mezzi coercitivi si utilizzino solo per difendere una verità artefatta.
Purtroppo gli storici che firmano il documento in oggetto non si rendono conto che questo è proprio quanto sta accadendo. Non c'è bisogno d'altronde di negare l'orrore, le torture, le violenze, gli assassinii, le deportazioni degli ebrei nei lager nazisti per rendersi conto che la storia dell' olocausto degli ebrei è stata utilizzata come un ricatto morale per giustificare ed incrementare l'esodo degli ebrei in Palestina (sionismo), la costruzione dello stato d'Israele, e fornire una sorta di patente di immunità allo stato di Israele per i suoi delitti contro i Palestinesi e per le sue ripetute violazioni delle risoluzioni dell'ONU (è palese come l'Iraq nel 1990 sia stato attaccato militarmente dall'ONU - a mezzo della NATO - per averne violato le risoluzioni, mentre per Israele l'impunità a seguito di tali violazioni è la regola).
Una legge per condannare chi cerca la verità sulla Shoah, una legge per legittimare l'esistenza e l'impunità dello stato di Israele
I mass media ed i governi, persino in momenti in cui la Palestina (la striscia di Gaza in particolare) è sotto assedio, in cui navi pacifiche che portano aiuti umanitari ai palestinesi rinchiusi in un enorme ghetto vengono assaltate dall'esercito israeliano in acque internazionali, non fanno che parlare di commemorazione dell'Olocausto e di giornata della memoria, spendendo parole retoriche del tipo "ricordare perchè non succeda mai più".
Impostori, ipocriti, lingue biforcute! Se davvero ricordassero perché non succeda mai più dovrebbero adesso, subito, protestare contro la repressione dei palestinesi ad opera del governo di Israele. Essi invece vogliono che si ricordi solo il passato senza che lo si colleghi al presente, che si ricordi il il martirio degli ebrei di 65 anni fa e non il ruolo di oppressore del governo israeliano di adesso.
E una volta che ci si rende conto di tutto questo come non farsi sfiorare dal dubbio che la verità sulla Shoah potrebbe essere diversa da quella raccontata fino ad esso dalla storiografia ufficiale?
Per esempio potremmo pensare che i morti ebrei nei lager siano stati 600.000 invece che 6 milioni, cifra che non negherebbe certo l'orrore patito dalla comunità ebrea, ma che farebbe vedere certamente queste atrocità in un'altra ottica: non più LA PERSECUZIONE RAZZIALE per antonomasia, ma una delle tante orrende e criminose persecuzioni della storia moderna e contemporanea.
Del resto lo sterminio delle persone sospettate di essere simpatizzanti di sinistra ad opera del dittatore Suharto  (sostenuto da Gran Bretagna e USA) durante il sanguinoso colpo di stato militare che abbatté il governo democraticamente eletto (che voleva nazionalizzare le risorse dell'Indonesia per fare godere ai suoi cittadini i frutti della propria terra) fu di circa due milioni di morti!
Alcuni elementi che fanno dubitare della cifra di sei milioni di ebrei morti nei lager nazisti li trovate in un lungo e dettagliato articolo suol blog informatieliberi di cui riporto solo l'inizio:
Quando noi sentiamo i giornali e le televisioni parlare di 6.000.000 di Ebrei uccisi nei campi di sterminio non ci viene mai indicata la fonte di questa cifra. Ebbene la fonte é solo una ed é l'Enciclopedia Ebraica dove il totale e di 5.820.960.
Queste cifre ci vengono fornite da una delle due parti coinvolte, una sola fonte, credo sia pochino se si vuole fare un'analisi scientifica degli avvenimenti. La cifra di 6 000 000 dopo essere stata ripetuta per Milioni di volte nei giornali, televisioni e film di Hollywood é diventata ufficiale. 
Questo nonostante, già alla fine della guerra, si fosse in possesso di statistiche accurate sul numero degli Ebrei prima e dopo la guerra, e dei loro movimenti migratori fuori dall'Europa, verso l'America la Palestina e la Russia.
Secondo l'Appendice N°VII, "Statistiche sull'Affiliazione Religiosa", del libro del Senato Americano "A Report of the Committee on the Judiciary of the United States Senate" del 1950, il numero di Ebrei nel mondo in quell'anno era di 15,713,638 . La stessa fonte nel 1940 riporta il numero di Ebrei nel mondo a 15,319,359. Se lo studio statistico del governo Americano é corretto la popolazione Ebraica non diminuì durante la guerra, ma subì un piccolo incremento.
Purtroppo certe informazioni spesso vengono ignorate perché, diciamo pure, molto spesso riportate da associazioni e persone assolutamente impresentabili per le loro simpatie nazi-fasciste. Ma come il signoraggio è autentico nonostante ne parli più il partito di estrema destra Forza Nuova che il (finto) partito di estrema sinistra di Rifondazione Comunista, così l'esagerazione del numero di ebrei morti nei lager nazisti è autentica nonostante venga spesso citata da partiti e persone che non nascondono una certa avversione (più o meno velata) agli ebrei in quanto tali. 
E' un trucco molto ben architettato dalle élite criminali che governano il mondo, quello di mettere alcune verità in bocca a persone ed organizzazioni poco presentabili. Così la bufala del riscaldamento globale viene per lo più denunciata da organizzazioni di destra che denunciano in toto l'ambientalismo senza fare distinzioni di sorta tra lotte valide e genuine contro l'inquinamento, e finto ambientalismo.
(*)  Distinzione sottile ormai questa tra "destra" e "sinistra", d'altronde abbiamo già visto come Fini e D'Alema appartengano allo stesso organismo, il CFR Europeo.


APPELLO DEGLI STORICI ITALIANI CONTRO IL DDL MASTELLA (PRESENTATO AL CONSIGLIO DEI MINISTRI  DEL 26 GENNAIO 2007)
Il Ministro della Giustizia Mastella, secondo quanto anticipato dai media, proporrà un   disegno di legge che dovrebbe prevedere la condanna, e anche la reclusione, per chi neghi l'esistenza storica della Shoah. Il governo Prodi dovrebbe presentare questo progetto dilegge il giorno della memoria. Come storici e come cittadini siamo sinceramente   preoccupati che si cerchi di affrontare e risolvere un problema culturale e sociale   certamente rilevante (il negazionismo e il suo possibile diffondersi soprattutto tra i   giovani) attraverso la pratica giudiziaria e la minaccia di reclusione e condanna. Proprio   negli ultimi tempi, il negazionismo è stato troppo spesso al centro dell'attenzione dei  media, moltiplicandone inevitabilmente e in modo controproducente l’eco. Sostituire a una  necessaria battaglia culturale, a una pratica educativa, e alla tensione morale necessarie   per fare diventare coscienza comune e consapevolezza etica introiettata la verità storica  della Shoah, una soluzione basata sulla minaccia della legge, ci sembra particolarmente  pericoloso per diversi ordini di motivi:
1) si offre ai negazionisti, com’è già avvenuto, la possibilità di ergersi a difensori della  libertà d'espressione, le cui posizioni ci si rifiuterebbe di contestare e smontare  sanzionandole penalmente.
2) si stabilisce una verità di Stato in fatto di passato storico, che rischia di delegittimare  quella stessa verità storica, invece di ottenere il risultato opposto sperato. Ogni verità   imposta dall'autorità statale (l'”antifascismo” nella DDR, il socialismo nei regimicomunisti, il negazionismo del genocidio armeno in Turchia, l'inesistenza di piazzaTiananmen in Cina) non può che minare la fiducia nel libero confronto di posizioni e nella  libera ricerca storiografica e intellettuale.
3) si accentua l'idea, assai discussa anche tra gli storici, della "unicità della Shoah", non in  quanto evento singolare, ma in quanto incommensurabile e non confrontabile con ogni   altri evento storico, ponendolo di fatto al di fuori della storia o al vertice di una presunta  classifica dei mali assoluti del mondo contemporaneo. L'Italia, che ha ancora tanti silenzi e tante omissioni sul proprio passato coloniale,dovrebbe impegnarsi a favorire con ogni mezzo che la storia recente e i suoi crimini   tornino a far parte della coscienza collettiva, attraverso le più diverse iniziative e campagne   educative.La strada della verità storica di Stato non ci sembra utile per contrastare fenomeni, molto   spesso collegati a dichiarazioni negazioniste (e certamente pericolosi e gravi), di incitazione alla violenza, all'odio razziale, all'apologia di reati ripugnanti e offensivi perl'umanità; per i quali esistono già, nel nostro ordinamento, articoli di legge sufficienti a  perseguire i comportamenti criminali che si dovessero manifestare su questo terreno.
E' la società civile, attraverso una costante battaglia culturale, etica e politica, che può  creare gli unici anticorpi capaci di estirpare o almeno ridimensionare ed emarginare le  posizioni negazioniste. Che lo Stato aiuti la società civile, senza sostituirsi ad essa con una  legge che rischia di essere inutile o, peggio, controproducente.
Marcello Flores, Università di Siena
Simon Levis Sullam, Università di California, Berkeley
Enzo Traverso, Università de Picardie Jules Verne
David Bidussa, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
Bruno Bongiovanni, Università di Torino
Simona Colarizi, Università di Roma La Sapienza
Gustavo Corni, Università di Trento
Alberto De Bernardi, Università di Bologna
Tommaso Detti, Università di Siena
Anna Rossi Doria, Università di Roma Tor Vergata
Maria Ferretti, Università della Tuscia
Umberto Gentiloni, Università di Teramo
Paul Ginsborg, Università di Firenze
Carlo Ginzburg, Scuola Normale Superiore, Pisa
Giovanni Gozzini, Università di Siena
Andrea Graziosi, Università di Napoli Federico II
Mario Isnenghi, Università di Venezia
Fabio Levi, Università di Torino
Giovanni Levi, Università di Venezia
Sergio Luzzatto, Università di Torino
Paolo Macry, Università di Napoli Federico II
Giovanni Miccoli, Università di Trieste
Claudio Pavone, storico
Paolo Pezzino, Università di Pisa
Alessandro Portelli, Università di Roma La Sapienza
Gabriele Ranzato, Università di Pisa
Raffaele Romanelli, Università di Roma La Sapienza
Mariuccia Salvati, Università di Bologna
Stuart Woolf, Istituto Universitario Europeo, Firenze
Aderiscono anche:
Cristina Accornero, Università di Torino
Ersilia Alessandrone Perona
Franco Andreucci, Università di Pisa
Franco Angiolini, Università di Pisa
Barbara Armani, Università di Pisa
Angiolina Arru, Università di Napoli L'Orientale
Marino Badiale, Universita' di Torino
Elena Baldassari, Università di Roma La Sapienza
Luca Baldissara, Università di Pisa
Roberto Balzani, Università di Bologna
Giovanni Belardelli, Università di Perugia
Elissa Bemporad, Center for Jewish History, New York
Emmanuel Betta, Università di Roma La Sapienza
Fabio Bettanin, Università di Napoli L’Orientale
Roberto Bianchi, Università di Firenze
Alfonso Botti, Università di Urbino
Anna Bravo, Università di Torino
Camillo Brezzi, Università di Siena
Antonio Brusa, Università di Bari
Marco Buttino, Università di Torino
Davide Cadeddu, Università di Milano
Gia Caglioti, Università di Napoli Federico II
Luigi Cajani, Università di Roma La Sapienza
Giampaolo Calchi Novati, Università di Pavia
Marina Calloni, Università di Milano Bicocca
Fulvio Cammarano, Università di Bologna
Alfredo Canavero, Università degli Studi di Milano
Leonardo Capezzone, Università di Roma La Sapienza
Riccardo Caporale
Vittorio Cappelli, Università della Calabria
Paolo Capuzzo
Franco Cardini, Università di Firenze
Maddalena Carli, Università di Teramo
Paola Carlucci, Scuola Normale Superiore Pisa
Gennaro Carotenuto, Università di Macerata
Paola Carucci
Carolina Castellano, Università di Napoli Federico II
Mirella Castracane Mombelli, SSAB
Sonia Castro, Università di Pavia
Tulla Catalan, Università di Trieste
Alberto Cavaglion, Università di Milano
Franco Cazzola, Università di Firenze
Roberto Chiarini, Università di Milano
Giovanna Cigliano, Università di Napoli Federico II
Fulvio Conti, Università di Firenze
Giovanni Contini, Università di Roma La Sapienza
Daniele Conversi, University of Lincoln
Pietro Costa, Università di Firenze
Augusto D’Angelo, Università di Roma La Sapienza
Leandra D’Antone, Università di Roma La Sapienza
Angelo D’Orsi, Università di Torino
Vanni D'Alessio, Università di Napoli Federico II
Fulvio De Giorgi
Giovanni De Luna, Università di Torino
Andreina De Clementi, Università di Napoli L'Orientale
Fabio Dei, Università di Pisa
Mario Del Pero, Università di Bologna
Nunzio Dell’Erba, Università di Torino
Giorgio Delle Donne, Bolzano
Lucia Denitto, Università di Lecce
Giulia Devani,
Paola Di Cori, Università di Urbino
Patrizia Dogliani, Università di Bologna
Benito Donato, Cosenza
Elena Fasano Guarini, Università di Pisa
Paolo Favilli, Università di Genova
Giovanni Federico, Università di Pisa
Carlotta Ferrara degli Uberti
Cristiana Fiamingo, Università di Milano
Enzo Fimiani, Biblioteca provinciale Pescara
Vinzia Fiorino, Università di Pisa
Guido Formigoni, Università di Milano IULM
Vittorio Frajese, Università di Roma Tor Vergata
Giulia Fresca, Cosenza
Carlo Fumian, Università di Padova
Valeria Galimi, Università di Siena
Ernesto Galli della Loggia, Università di Milano San Raffaele
Luigi Ganapini, Università di Bologna
Antonella Gedda
Giuliana Gemelli, Università di Bologna
Aldo Giannuli, Università di Bari
 Antonio Gibelli, Università di Genova
Maria Grazia Meriggi, Università di Bergamo
Gabriella Gribaudi, Università di Napoli Federico II
Yuri Guaiana, Università di Milano Bicocca
Giancarlo Jocteau, Università di Torino
Stefano Levi della Torre
Sara Lorenzini, Università di Trento
Domenico Losurdo, Università di Urbino
Paola Magnarelli, Università di Macerata
Maria Marcella Rizzo, Università di Lecce
Filippo Maria Giordano, Pavia
Gian Maria Varanini, Università di Verona
Rosaria Marina Arena, Università di Siena
Marcella Marmo, Università di Napoli Federico II
Dora Marucco, Università di Torino
Massimo Mastrogregori, Università di Roma La Sapienza
Marco Mayer, Università di Firenze
Claudio Mellana, Torino
Annalucia Messina
Marica Milanesi, Università di Pavia
Claudio Moffa, Università di Teramo
Marco Mondini, Università di Padova
Davide Montino, Università di Genova
Daniele Montino, Università di Genova
Giovanni Montroni, Università di Napoli Federico II
Massimo Morigi
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Stefania Nanni, Università di Roma La Sapienza
Gloria Nemec, Università di Trieste
Giacomina Nenci, Università di Perugia
Serge Noiret
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Chiara Ottaviano,
Cliomedia Officina
Maura Palazzi, Università di Ferrara
Gianni Perona, INSMLI, MilanoFrancesco Petrini
Stefano Petrungaro, Università di Venezia
Vincenzo Pinto, Università di Torino-Gerusalemme
Francesco Piva, Università di Roma Tor Vergata
Stefano Pivato, Università di Urbino
Alessandro Pizzorno, Istituto Universitario Europeo Firenze
Regina Pozzi, Università di Pisa
Adriano Prosperi, Scuola Normale Superiore di Pisa
Leonardo Rapone, Università della Tuscia
Maurizio Ridolfi, Università della Tuscia
Gabriele Rigano, Università per Stranieri di Perugia
Domenico Rizzo, Università di Napoli L’Orientale
Giorgio Rochat, Università di Torino
Giovanni Romeo, Università di Napoli Federico II
Maria Rosaria Stabili, Università di Roma III
Andrea Rossi, Istituto di storia contemporamea, Ferrara
Rodolfo Rossi, Università cattolica del Sacro Cuore, Brescia
Lucia Rostagno, Università di Roma La Sapienza
Piero S. GragliaSilvia Salvatici, Università di Teramo
Enrica Salvatori, Università di Pisa
Sara Sappino, Università di Pavia
Ayse Saracgil, Università di Firenze
Laura Savelli, Università di Pisa
Biancamaria Scarcia Amoretti, Università di Roma La Sapienza
Guri Schwarz, Università di Pisa
Giovanni Scirocco, Università di Bergamo
Francesco Scomazzon, Università di Milano
Maria Serena Piretti, Università di Bologna
Alfio Signorelli, Università di Roma La Sapienza
Francesca Socrate, Università di Roma La Sapienza
Simonetta Soldani, Università di Firenze
Carlotta Sorba, Università di Padova
Carlo Spagnolo, Università di Bari
Lorenzo Strik Lievers, Università di Milano Bicocca
Maria Susanna Garroni, Università di Napoli "L'Orientale"
Arnaldo Testi, Università di Pisa
Rita Tolomeo, Università di Roma La Sapienza
Cristiana Torti
Francesco Traniello, Università di Torino
Anna Treves, Università di Milano
Alessandro Triulzi, Università di Napoli L’Orientale
Simona Troilo, Istituto Universitario Europeo
Gabriele Turi, Università di Firenze
Angelo Ventrone
Angelo Ventura, Università di Padova
Claudio Venza, Università di Trieste
Alessandra Veronese, Università di Pisa
Elisabetta Vezzosi, Università di Trieste
Vittorio Vidotto, Università di Roma La Sapienza
Loris Zanatta, Università di Bologna
Bruno Ziglioli, Università di Pavia 

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