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Una lettera, una riflessione

Creato il 15 luglio 2010 da Riprendiamociroma
Una lettera, una riflessione

Inadempienti i vigili? Sì, ma non solo, non tutti. Ai giardini di Via Carlo Felice ogni giorno è un tripudio di impunità. Ragazzini che giocano a calcio malgrado i divieti, e che dopo aver scempiato un prato e gli alberi intorno hanno deciso che è più divertente giocare sul tratto mattonato, rischiando di colpire i passanti. Genitori naturalmente soddisfattissimi dell'esordio alla prepotenza dei propri rampolli. Arroganti coi cani sciolti, specialmente se grandi e pericolosi, malgrado la presenza di una vastissima area per cani, occupata da pochi zelanti che prima o poi si scocceranno di essere tali. L'altra sera nel chiosco bar era stata organizzata una cena per una dozzina di vigili, in borghese. Ad uno dei tavoli c'era una "signora", con un molosso sciolto e senza museruola. Al bancone un capellone con un incrocio di lupo, sciolto naturalmente. I vigili se la ridevano senza un fremito di etica professionale; interpellata una volante di carabinieri di passaggio, ci si sente dire che c'è l'obbligo di guinzaglio e museruola solo per le razze catalogate e pericolose, conosciute solo dai vigili: sic! L'obbligo è per tutti i cani nei luoghi pubblici, e i carabinieri dovrebbero saperlo; come dovrebbero sapere che ci sono obblighi di polizia in comune tra le forze dell'ordine, che dovrebbero intervenire e vigilare senza bisogno di segnalazione. Questa arroganza senza freno è grave perché diseduca anche coloro che le leggi le rispettano, e finiscono per chiedersi perché tenere il proprio barboncino fra la torba mentre il pitbull altrui scorazza nell'erba fresca. E fa dimenticare che il rispetto delle regole e degli altri, comporta sempre sforzi e rinuncia ai propri arbìtri.

G. Biun

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