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Abbattete pure la bestia, se credete

Creato il 27 dicembre 2012 da Malvino
Dare addosso a don Piero Corsi è come chiedere l’abbattimento del pitbull che ha sbranato un bambino: viene d’istinto, d’altronde abbatterlo può essere anche necessario, ma farlo distoglie l’attenzione che andrebbe posta sull’addestramento ricevuto dalla bestia, portando a attenuare o addirittura a trascurare la responsabilità del suo padrone.Se il parallelo non convince, basta dare una rinfrescatina alla galleria degli orrori misogini che dalle Lettere di Paolo scorre lungo la Patristica e la Scolastica, e oltre, fino alle encicliche e alle pastorali che non a caso il parroco di Lerici ha citato nel suo manifesto: la condanna dei succinti abiti muliebri come tentazione alla debolezza della carne virile ricorre inalterata lungo due millenni, almeno fino alla maledizione che padre Pio scagliò sulle «puttane» che si mettono in bikini.Don Piero Corsi si sviluppa in questo brodo di coltura, si forma sui testi che gli hanno dato da leggere in seminario: legge in Tertulliano che la donna è «la porta del diavolo», in Girolamo che sessualmente è «sempre insaziabile», in Agostino che deve essere «serva di suo marito», giù, giù, fino a Pio XI, per il quale «il matrimonio cristiano implica la supremazia del marito sulla moglie», e a Pio XII, per il quale è «Dio stesso [che] ha voluto questa dipendenza delle mogli». Che la donna debba vestire in modo castigato, sennò si fa oggetto di concupiscenza e provoca intenti lascivi, l’ha letto in Paolo, in Giovanni Crisostomo, e ancora in Agostino, in Gregorio Magno e in Bernardino da Siena, giù, giù, fino alla condanna della minigonna di monsignor Lefebvre.Date addosso a don Piero Corsi, se credete, ma non dimenticate cosa gli hanno insegnato. Fino a qualche anno fa, nei seminari, era ancora consigliato il Manuale dei Confessori di monsignor Jean-Baptiste Bouvier: «Le donne sono sempre più inclini degli uomini al peccato di lascivia, perché attirando con la loro toeletta gli sguardi degli uomini, offrono ad essi occasione di spirituale rovina. Perciò le donne che non hanno marito, né vogliono averlo, né sono in condizione di averlo, peccano mortalmente – come dice San Tommaso – se si adornano con l’intenzione di ispirare amore negli uomini, giacché in questo caso sarebbe un amore necessariamente impuro». Se volete, abbattete la bestia. Ma non dimenticate chi e come l’ha addestrata.
Nota Poi, volendo, sì, ci si può pure scherzare sopra. Questa, per esempio, penso sia deliziosa: «Quindi, visto che i gay sono una minaccia per la pace e le donne istigano alla violenza, non restano che i bambini. Un alibi di ferro» (*). 

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