Incroci di vite e di spezie (di Ceneredirose)
Garam masala è una miscela di cannella, cumino, cardamomo, coriandolo, curcuma, chiodi di garofano e pepe. In modo più o meno spiccato è presente in quasi tutti i piatti della cucina indiana, ed è quella che conferisce la classica nota speziata e piccante a verdure, carni e legumi.
Garam Masala é anche il titolo di un delizioso libro di racconti della scrittrice indiana Bulbul Sharma, edito da Obarrao.
Un gruppo di donne si ritrova intorno ad un tavolo da cucina per preparare un pranzo di commemorazione in onore di un parente, è consuetudine infatti in India ricordare il defunto cucinando i suoi piatti preferiti.
Intorno a quel tavolo, le donne lavorano, tagliano verdure, affettano ortaggi, sminuzzano erbe aromatiche, soppesano spezie e raccontano storie. Sono storie di vita vissuta, storie che parlano di matrimoni combinati, di amanti occidentali, di figli che vanno all’estero per non tornare, di nuore troppo sfrontate, di tradimenti e vendette, di sacrifici alle divinità.
Il motivo che lega i singoli episodi è sicuramente il cibo, poiché la cucina è per tradizione il mondo delle donne indiane. Ciò può avere la doppia valenza di condanna e di riscatto, ed è proprio questo che appare chiaro leggendo tutte le storie.
Le donne sapevano che c’era una storia in arrivo e si sedettero ad ascoltare. Si erano messe più comode, ma con le mani continuavano a fare pezzetti e a pulire la verdura. Era la prima storia del mattino e tutte speravano che non fosse una storia triste. Quelle tristi sarebbero venute poi, e poi altre ancora, dolci o amare, storie di rabbia, perché ognuna ne avrebbe raccontata una sua. Cinque storie tagliando la verdura, una mondando il riso e magari due mescolando il kheer.
Qua una madre cerca di riconquistare il figlio “occidentalizzato” preparandogli i cibi che amava da piccolo:
Cinque settimane erano lunghe. Lei avrebbe preparato un piatto, uno solo, per pranzo. Lui non se ne sarebbe reso conto, ma pian piano il suo corpo avrebbe ritrovato ogni sapore. “Detestava il dolce di melassa perché non lo conosceva più. Se lo è ficcato in bocca proprio come faceva da piccolo”. Da sola in cucina Jamini scoppiò a ridere. Si, ogni giorno un piatto di quelli che mangiava da bambino l’avrebbe riportato da lei. Trenta giorni, sessanta pasti sarebbero bastati per riconquistare il suo affetto. Poi, forse, sarebbe tornato a stare lì.
Piccole storie che portano dritte nelle case e nei pensieri delle donne indiane, raccontate con una miscela sapiente di leggerezza e ironia, di struggimento e orrore, di mistico e surreale. Come un’ottima garam masala.
A presto,
Ceneredirose
* (N.d.R.) Su aNobii:
Bulbul Sharma
Garam Masala (ed. O barra O, 2011, pp. 140, ISBN 9788887510720)