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Una “Maastricht della ricerca”: l’iniziativa italiana per rilanciare l’Europa

Creato il 20 gennaio 2014 da Libera E Forte @liberaeforte

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Se è vero che l’Europa è importante, lo è ancora di più per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo, e la scelta vincente per l’Europa sarà incrementare la sua competitività rispetto al resto del mondo”. Lo ha affermato Enrico Letta a proposito dell’iniziativa “Maastricht della ricerca” proposta dai parlamentari europei Amalia Sartori – membro dell’ufficio di Presidenza del Ppe – e Luigi Berlinguer.

L’iniziativa, che – come ha assicurato il presidente del Consiglio – l’Italia sosterrà in ambito comunitario, ha come fine “la cooperazione tra gli enti di ricerca e la messa in atto di norme comuni” per “incrementare la competitività europea rispetto al resto del mondo”.

Investire sul numero dei ricercatori, facilitarne la mobilità, rendere le procedure di accesso più trasparenti, creare grandi infrastrutture per la ricerca: obiettivi fondamentali per una Europa che si trova ad avere ben 27 differenti enti, equivalenti al nostro Cnr, sparsi per i vari Stati e privi di collegamenti tra loro. Bruxelles gestisce appena il cinque per cento degli investimenti in ricerca; il resto è affidato ai singoli Paesi che agiscono quindi senza una comune strategia. In America, al contrario, c’è una sola struttura di programmazione e finanziamento dei programmi di ricerca, la National Science Foundation.

Per oltre tre secoli” scrive Silvia Bernardini sul Sole 24 ore “l’Europa ha avuto il monopolio della produzione di nuova conoscenza e per oltre settant’anni ha diviso la leadership con gli Stati Uniti”. Il Vecchio continente deve sfruttare al meglio questa sfida se vuole tornare ai livelli di competitività ed eccellenza che gli spettano. A questo riguardo il ruolo dell’Italia, che nel secondo semestre 2014 assumerà la presidenza di turno della Unione europea, potrebbe essere fondamentale.

Marco Cecchini


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