Quello che contava veramente per la Manital, nell’anticipo della settima giornata di campionato di serie A Beko, era dimostrare al proprio pubblico, ma forse soprattutto a se stessa, di aver (ri)trovato la giusta via verso un’identità.
Oggi, le uniche 2 cose che tutta la Torino accorsa al PalaRuffini chiedeva ai giocatori erano ginocchia sbucciate e faccia tosta. Chi aveva la pressione di vincere davanti alle telecamere di Sky era solo l’Olimpia Milano di coach Repesa, prima a quota 10 pt, e non certamente una Auxilium ultima in classifica e con il roster dimezzato (fuori White, Rosselli e Ebi).
Eppure, al contrario di ogni più rosea e utopistica aspettativa, Mancinelli e compagni non si accontentano di dimostrare di avere tutte le carte in regola per far divertire i tifosi e per tenere testa ad una delle compagini più blasonate d’Italia. Con un cuore e una grinta fino al momento rimaste nascoste nel parquet casalingo, i ragazzi di coach Bechi giocano ogni palla con lucidità e determinazione, non si lasciano intimorire dalla prestanza degli avversari e lottano ad ogni azione come se si trattasse di una finale scudetto. Milano, dall’altra, è completamente disorientata e non sembra mai entrare in partita; nei rari momenti di consapevolezza punisce la panchina corta torinese ma non trova mai nè continuità nè ritmo. Finisce 85-83 per i padroni di casa e il PalaRuffini esplode di gioia.
CRONACA
La Manital vola in vantaggio già nel primo quarto, grazie al buon gioco di squadra (che manda tutti i giocatori in campo a referto) e alla carica agonistica. Nella seconda frazione Gentile risveglia i suoi e Milano in poche azioni ribalta il risultato portandosi sul +8. Torino si trova per la prima volta da inizio match in difficoltà ma, invece di rassegnarsi e farsi travolgere come nelle ultime sfide casalinghe, stringe ancora più i denti (e le maglie in difesa) e con costanza e passione accorcia le distanze, fino al contro sorpasso finale firmato Mancinelli che chiude il primo tempo 41-40.
Il PalaRuffini è una bolgia, nessuno crede a quello che sta accadendo in campo ma, ancora, la possibilità di riuscire per davvero ad intascare i 2 agognati punti, è solo un’utopia.
Sul parquet prosegue la battaglia punto a punto e regna l’equilibrio. Simon è una spina nel fianco dai 6,75 m, ma per il resto il gioco dell’Olimpia è solo tanta confusione e un inspiegabile timore di usare il fisico. Giachetti e Robinson sono bravi a limitare un Gentile non proprio in giornata e Dawkins dopo uno 0/6 nei primi 2 quarti si accende da 3. Ivanov, Mancinelli e Fantoni combattono senza sprecarsi nel pitturato e il giovane Mascolo ha la giusta faccia tosta per stare in campo e far rifiatare i play. Nessuna squadra riesce a costruirsi un solido vantaggio ma sono ancora una volta i padroni di casa a vincere il parziale (63-60) e, adesso, qualcuno inizia davvero a crederci.
L’ultimo atto viaggia sulla falsariga dei precedenti quarti. I milanesi trovano di nuovo il vantaggio grazie a qualche ottimo sprazzo di Gentile ma Miller e Dawkins non ci stanno a sprecare questa storica occasione. Il pubblico è letteralmente il sesto uomo in campo e ormai la vittoria è ad una manciata di minuti di pura passione dal concretizzarsi. Ultimi 60” da brivido: la quarta e ultima bomba di Dawkins vale il +3, ma il numero 5 della Nazionale ci mette un’azione a vendicarla. Ivanov dalla lunetta ne fa 2/2 e Gentile, questa volta, sbaglia la tripla a 11′ dalla fine e il PalaRuffini esplode.
Torino batte meritatamente i primi in classifica, conquista 2 fondamentali punti per la corsa alla salvezza e trova finalmente la giusta faccia per competere nel campionato di massima serie.
TORINO – MILANO 85-83
Torino
Ivanov 17, Giachetti 8, Mancinelli 9, Fantoni 4, Robinson 4, Mascolo, Orsini ne, Crespi ne, Dawkins 23, Miller 20; all. Bechi.
Milano
McLean 23, Lafayette, Gentile 18, Amato ne, Cerella, Magro ne, Cinciarini 5, Jekins 10, Hummel 8, Barac 6, Lawal, Simon 13; all. Repesa