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Una metà della vita se n’è andata

Creato il 17 novembre 2011 da Andreapomella

Una metà della vita se n’è andataEravamo amici d’infanzia, lui era un tipo sveglio, di quelli che ti rivelano i misteri della vita, tipo come si viene al mondo eccetera. Era uno dei più temuti nel quartiere, con la sua filosofia radicata e infallibile da bullo di borgata. Il capo-banda, quello che ti insegna il gergo, le bestemmie. La situazione cambiò quando compì sedici anni, dopo che si ritrovò coinvolto in un incidente stradale. Qualche settimana dopo lasciò il liceo ed entrò in seminario. Disse che aveva visto una luce, secondo noi se l’era fatta sotto, i primi bagliori della vita adulta l’avevano terrorizzato. Fatto sta che gli ridemmo dietro a lungo. Mia madre incontrava ogni giorno sua madre, diceva che fosse disperata, che non la smetteva di piangere, che la scelta di quel figlio le aveva sconvolto la vita. Una volta andammo a fargli visita in seminario. Gli scaricammo addosso un fiume di domande. “Davvero ti fai prete?”. “Come fai senza ragazze?”. “Quando preghi ci credi veramente?”. Era un’altra persona, ci guardava con gli occhi spiritati, ci scagliò contro qualche maledizione e ci cacciò via. Qualche anno dopo, quando fu ordinato sacerdote, tornò a far visita ai suoi. Con l’occasione lo invitammo a una partita di tennis, ci ponemmo un sacco di problemi stupidi, ma lui accettò e trascorremmo un pomeriggio molto bello. Si era rasserenato, non gli era cresciuta l’aureola intorno alla testa, insomma, qualche sacramento ogni tanto scappava anche a lui. Poi non l’ho più incontrato, oggi dovrebbe avere più di quarant’anni. Ad essere ottimisti una metà della vita se n’è andata, così, senza chiedere aiuto a nessuno.


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