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Una mostra per conoscere gli Inuit

Creato il 16 dicembre 2011 da Amandacastello2010

Spesso sul mio blog avete letto articoli sui miei viaggi in Groenlandia e nei pressi del circolo polare artico. Mi sono appassionata ai luoghi, ai paesaggi, ai popoli che li abitano e agli animali che sopravvivono in quelle zone così inospitali.
Come spesso ho fatto presente, il l’Artico è anche una delle zone del Pianeta che risente maggiormente degli effetti del global worming; in occasione dell’Anno Polare Internazionale ho realizzato a Piacenza un progetto (Piacenza difende i Poli) per sensibilizzare la popolazione su queste tematiche organizzando concerti, conferenze e mostre.

Per questo motivo sono felice di diffondere l’iniziativa di un caro amico, dr. Ottorino Tosti, speleologo, coordinatore del progetto “ItaliAmmassalik”, che ha organizzato dal 24 dicembre al 30 aprile presso il Museo Alpino Duca degli Abruzzi di Courmayeur  la mostra info-fotografica

“Ammassalik – il lato nascosto della Groenlandia”

 

Una mostra per conoscere gli Inuit

Un’occasione per scoprire come vivono e quali sono le prospettive per le comunità Inuit che abitano questi luoghi da secoli.

Dal comunicato stampa:

La Groenlandia, terra di ghiaccio al di la dell’orizzonte, arriva a Courmayeur per svelare i suoi segreti con la mostra info-fotografica “Ammassalik – Il lato nascosto della Groenlandia. Un viaggio tra i silenzi, i sorrisi, le solitudini della Groenlandia orientale”, voluta dalla Societˆ delle Guide di Courmayeur. Una finestra sulla regione artica che in questi anni sta vivendo un periodo di forte crisi, si aprirˆ il 24 dicembre al Museo Alpino Duca degli Abruzzi di Courmayeur. Attraverso il racconto dei suoi abitanti, uomini del ghiaccio, si scopriranno territori sconosciuti, tradizioni e usanze di comunità solide e antiche, addentrandosi in un mondo lontano dall’Occidente solo sulla carta.

Una mostra per conoscere gli Inuit

«L’ambiente severo dell’alta montagna e le distese glaciali Artiche accomunano la Groenlandia a Courmayeur». A spiegarlo è Ottorino Tosti, speleologo, coordinatore del progetto “ItaliAmmassalik” e curatore della mostra, che in Courmayeur ha visto il posto ideale per portare alla luce tutte le sfaccettature di quel mondo nascosto. Genovese d’origine, ma Inuit d’adozione, spiega: «La mostra sarà organizzata tramite tre diverse tipologie di pannelli che cercheranno di immergere il visitatore nel mondo Inuit». Ai pannelli informativi si aggiungono circa 25 fotografie, tutte scattate nei numerosi viaggi alla scoperta dei villaggi di Ammassalik e della loro cultura, e 5 pannelli con citazioni degli abitanti del luogo, che raccontano in prima persona la loro vita nella comunità. Queste ultime sono state raccolte da Robert Peroni, esploratore, da 31 anni ormai trapiantato nella comunità di Ammassalik, dove ha creato il progetto sociale ‘The Red House’ con l’obiettivo di aiutare i giovani Inuit a crearsi un futuro anche nella loro terra d’origine.


Una mostra per conoscere gli Inuit

Una collaborazione eccezionale tra il Museo Alpino Duca degli Abruzzi di Courmayeur e il progetto “ItaliAmmassalik”, che durerˆ dalla Vigilia di Natale, giorno dell’inaugurazione, fino al 30 aprile 2012. La mostra si svilupperˆ al secondo piano del Museo Alpino Duca degli Abruzzi, ospitato all’interno della Casa della Guide Alpine. Nel cuore di Courmayeur, il museo マ un vero e proprio tempio della montagna, che ripercorre al suo interno anche la storia della gloriosa Societˆ delle guide alpine di Courmayeur, la piン antica d’Italia e la seconda al mondo.
Durante la stagione sono giˆ in programma altre manifestazioni satellite per conoscere meglio il mondo inesplorato degli Inuit, a cominciare dalla presentazione pubblica della mostra e del lavoro del progetto “ItaliAmmassalik”, in programma il 28 dicembre alle ore 18 al Jardin de l’Ange, nel cuore di Courmayeur.

Conoscere i popoli dell’Artico è un’occasione importante per entrare in contatto con un mondo lontano da noi, capirne le tradizioni e le problematiche e sostenere chi ha bisogno di far sentire la propria voce.


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