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Una, Nessuna, Cento Donne: l’Universo Femminile di Giorgio Saponaro

Creato il 21 marzo 2012 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Postato il marzo 21, 2012 | LETTERATURA | Autore: Teresa Silvestris

Una, Nessuna, Cento Donne: l’Universo Femminile di Giorgio SaponaroQuante donne sono cento donne? È possibile che possano esserne una sola, la stessa, capace di assumere cento diverse pose? Oppure davvero ne esistono tante quante se ne possono immaginare e descrivere? Per rispondere a questi interrogativi, mosso da una curiosità tutta maschile per il gentil sesso, Giorgio Saponaro, narratore, poeta e saggista barese, ha scritto cento racconti e li ha raccolti in un volume dal titolo Il mondo è donna (Adda Editore, 2011). Una galleria di ritratti, scene di vita di dame contemporanee per delineare le quali, tuttavia, all’autore non è bastata una certa “indiscrezione”. Per compiere il suo viaggio in questo pianeta e avere accesso ai tanti “santuari” della femminilità alla ricerca di quell’unica entità che vive in ognuna, gli sono state necessarie una particolare predilezione e devozione. Saponaro ama le donne, tutte, indistintamente, qualunque sia la loro condizione. Perché lo affascina innanzitutto il mistero che vi si cela interiormente. Lo dimostra il fatto che le sue cento eroine, osservate nei luoghi della loro intimità o mentre calcano le scene del mondo, sono una diversa dall’altra e non necessariamente mature, sicure di sé e perfettamente consapevoli del proprio potenziale. Donne sono la bambina ancora imbrigliata nella rete dei “perché” e l’adolescente che nel suo “divenire” oscilla tra l’essere e il non essere. Donne sono la fragile e la forte; quella in carriera e la classica moglie e madre; la sofisticata gentildonna dell’alta società e la dimessa principessa assorbita dal ménage quotidiano; quella che ama il giusto, quella che ama troppo e la disillusa dall’amore; colei che vive in pace con il proprio aspetto e quella in lotta con il suo stesso corpo; la donna che si ritrova puntualmente a un bivio e quella che commette sempre gli stessi errori.

Una, Nessuna, Cento Donne: l’Universo Femminile di Giorgio Saponaro

La commessa di un negozio d’abbigliamento vende abiti e sogna, mentre da un’altra parte, su un’autostrada, una non-più-bambina corre verso la casa della sua infanzia ritrovando affetti e stanze familiari. La scrittrice si ritira nella solitudine di una casa sul mare, la moglie di un uomo d’affari vorrebbe accorgersi della fine di un’estate in un paese esotico, la ragazza alle prese con le sue prime esperienze amorose non si sente per questo più adulta. L’autore coglie queste figure nel formarsi di un gesto o di un pensiero, e le vuole così, senza trucchi né inganni. Scatta loro un’istantanea, immortalando un momento, un movimento di un’immensa sinfonia di voci. Accetta il rischio di perdersi in un labirinto pur di avvicinarsi all’essenza e lo fa secondo il suo stile di narratore che si limita a narrare, nella convinzione che la realtà sola possa giudicare sé stessa. Il mondo è donna forse non è la risposta alla domanda iniziale, almeno non la risposta definitiva, ma resta comunque una provocazione. La molteplicità delle forme non è altro che la pluralità dei modi in cui la sostanza si manifesta, fuorviando spesso la nostra percezione del mondo. Quello di Saponaro è un invito alla ricerca, a non desistere di fronte all’imperscrutabilità dell’enigma. Le sue cento donne potrebbero essere di più, potrebbero essere infinite, per assurdo potrebbero venire anche da altri mondi: il risultato non cambierebbe. Dentro di loro brilla una luce, uguale e immutabile, che lo scrittore tenta di afferrare senza cedere, neppure per un attimo, alla paura dell’irraggiungibile.



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