Una Notte da Leoni 3, Pochi Ruggiti e Tanti Sbadigli

Creato il 04 giugno 2013 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Roberto Accurso 4 giugno 2013

È in questi giorni nelle sale Una notte da leoni 3, capitolo conclusivo di una trilogia che al suo esordio, quattro anni fa, ebbe un successo enorme ed inaspettato incassando al botteghino quasi quattrocentosessanta milioni di dollari. Meglio fece, due anni dopo, con quasi seicento milioni il sequel che, ambientato non più a Las Vegas ma a Bangkok, già si mostrava meno brillante nella trama e nelle gag rispetto al primo. Lo schema delle prime due pellicole era collaudato: un matrimonio, un addio al celibato fuori dalle regole, e degli amici che, smaltiti i fumi dell’alcol e della droga, si risvegliano in una camera d’albergo senza ricordare nulla di quanto successo. Tutto quasi nella norma se non fosse che uno di loro manca all’appello! Seguono dunque rocambolesche avventure in cui i nostri eroi tentano di ritrovare lo scomparso cercando, come si fa con un puzzle, di ricostruire l’accaduto. Risate garantite e spettatori entusiasti. Ma le inceppature in questo meccanismo quasi perfetto, che si erano iniziate a intravedere nel secondo episodio, sono fin troppo chiare in questo Una notte da leoni 3; la regia è ancora affidata a Todd Phillips, già responsabile dei film precedenti, e il cast confermato, con l’inossidabile gruppo di attori composto da Bradley Cooper, Ed Helms, Justin Bartha e Zach Galifianakis (l’anima più goliardica e il personaggio più riuscito anche stavolta).

Messo da parte il binomio matrimonio / addio al celibato, la trama di questa pellicola riprende quella che l’ha preceduta; sono trascorsi due anni dall’avventura a Bangkok, Phil (Bradley Cooper), Stu (Ed Helms) e Doug (Justin Bartha) vivono felicemente la loro vita coniugale, Alan (Zack Galifianakis) invece è irrequieto e pazzoide, non riesce a integrarsi nella società e compie gesti sconsiderati incurante di ogni possibile conseguenza. In seguito alla morte di suo padre, lo storico gruppo di amici si riunisce e decide di accompagnarlo in una clinica dell’Arizona, nella speranza che possa riabilitarsi. Ma anche stavolta guai e sfortuna li inseguono. Uno strano uomo, Marshall (John Goodman), rapisce Doug e obbliga gli altri a dare la caccia a Mr. Chow (Ken Jeong), colpevole di avergli rubato ventuno milioni di dollari. Marshall dà tre giorni di tempo a Phil, Alan e Stu per compiere questa folle missione o Doug verrà ucciso. Ma Chow, vecchia conoscenza del gruppo, si dimostrerà un osso duro e riuscirà a ricondurre i nostri eroi nuovamente a Las Vegas per chiudere definitivamente i conti con Marshall.

Una notte da leoni 3 in buona sostanza si regge sulla genialità di Galifianakis, grande mattatore e unico a salvarsi in un lungometraggio mal riuscito. Lo schema vincente dei capitoli precedenti era ormai logoro, e nonostante regista e sceneggiatori abbiano provato a rinnovarlo, modificandolo in parte, la maggior parte delle gag risultano come dei déjà vu. Tra le note positive dell’opera la buona recitazione degli attori, una fotografia tutto sommato all’altezza e una colonna sonora appropriata seppur non memorabile. Consiglio agli appassionati della saga di andare a vedere questo film non tanto perché sia ben riuscito, quanto per concludere un’epopea che comunque sia ha segnato la storia recente del cinema comico americano. A chi invece non ha visto i primi due episodi, la visione del terzo potrebbe apparire piatta e a tratti noiosa. Per i fan, una chicca, forse l’unica vera concessione alla follia che richiama le prime due pellicole, è l’epilogo della trama durante i titoli di coda (per questo invito a non alzarsi subito dalle poltrone). È il momento più riuscito, divertimento allo stato puro, che riscatta in parte il film e che, come si ama dire in questi casi, da solo vale forse il prezzo del biglietto.


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