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Una nuova stima degli impatti meteoritici su Marte da HiRISE

Creato il 16 maggio 2013 da Sabrinamasiero

Mars-NASA

I ricercatori della NASA utilizzando delle immagini dal Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) hanno stimato che il pianeta venga bombardato da più di duecento asteroidi o piccole comete ogni anno, formando crateri di almeno 3,9 metri di diametro.

Sono stati identificati in particolare 248 nuovi siti di impatto sulla superificie di Marte nell’ultimo decennio dalle immagini della sonda per determinare l’epoca in cui si sono formati. La stima di 200 crateri all’anno è un calcolo basato sui ritrovamenti che si sono avuti da una survey sistematica di una parte del pianeta.

High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE) di MRO è una camera che ha permesso di riprendere immagini di questi crateri recenti prima e dopo altre immagini ottenute da altre camere, per comprendere il momento della loro formazione. Questa combinazione ha fornito un nuovo modo per fare misure dirette del tasso di impatto su Marte. Questo porterà a una migliore stima dell’età delle recenti caratteristiche su Marte, alcune delle quali potrebbero essere state la causa dei cambiamenti climatici.

HiRISE_Craters on Mars

Fonte HiRISE: http://www.uahirise.org/sim/images/craters-l.jpg. Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS/Univ. of Arizona

“E’ emozionante trovare questi nuovi crateri proprio dopo la loro formazione” ha affermato Ingrid Daubar dell’University of Arizona, Tucson, primo autrice dell’articlo pubblicato online questo mese dalla rivista Icarus. “Ci ricorda che Marte è un pianeta attivo, e che possiamo studiarne i processi che stanno avvenendo oggi”.

Questi asteroidi o frammenti di comete tipicamente non hanno dimensioni superiori a uno o due metri di diametro. Le rocce che per la Terra sono troppo piccole per raggiungere la sua superficie a causa dello spesso strato atmosferico, su Marte vengono, invece, a formare dei crateri, perchè il Pianeta Rosso ha un’atmosfera molto più sottile.

HiRISE ha individuato i luoghi dove sono apparse delle macchie scure durante l’intervallo di tempo tra le immagini prese dalla sonda Context Camera (CTX) e da altre sonde. La nuova stima sulla frequenza di formazione di crateri è basata sulla frazione dei 248 nuovi crateri che si sono formati e che sono stati rilevati in queste immagini, e rappresenta un controllo sistematico della frazione di suolo polveroso del pianeta con la CTX a partire dalla fine del 2006. Gli impatti vengono a modificare la parte polverosa del suolo portando alla formazione di zone di impatto ben evidenti. In questa parte della ricerca sono stati evidenziati ben 44 siti di impatti recenti.

La meteorite sopra i cieli di Chelyabinsk, in Russia, lo scorso 15 febbraio 2013 era dieci volte maggiore delle dimensioni medie di questi oggetti che impattano su Marte.

Le stime della frequenza di impatto e della formazione di nuovi crateri sono utili come metro di misura per i ricercatori per una stima dell’età delle superfici esposte su Marte oltre che su altri mondi.

Daubar e gli altri autori della ricerca hanno calcolato il tasso di formazione di crateri con almeno 3,9 metri di diametro. Tale valore è in media pari a uno all’anno per ciascuna area della superficie marziana, ossia pari a circa lo lo spazio occupato dallo stato del Texas. Stime precedenti avevano portato ad una stima tra le tre e le dieci volte maggiore all’anno. Tali stime erano basate su studi di crateri sulla Luna e sull’età delle rocce lunari raccolte durante le missioni Apollo della NASA dalla fine degli anni Sessanta agli inizi degli anni Settanta.

“Marte ora ha la migliore stima di formazione di crateri di tutti i pianeti del nostro Sistema Solare” ha affermato il Principal Investigator di HiRISE, Alfred McEwen dell’University of Arizona, secondo autore del paper.

MRO ha esaminato Marte con tutti i suoi sei strumenti a partire dal 2006.
“La longevità di questa missione è quella di fornire una meravigliosa opportunità per indagare i cambiamenti su Marte” ha affermato il Deputy Project Scientist di MRO, Leslie Tamppan del Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, California.

Articolo: I. J. Daubar, A. S. McEwen, S. Byrne, M. R. Kennedy, B. Ivanov, The Current Martian Cratering Rate, Icarus,
disponibile online: http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0019103513001693

Per maggiori informazioni sui crateri vi suggerisco il sito di HiRISE: http://uahirise.org/sim
Per notizie su HiRISE: http://hirise.lpl.arizona.edu
MRO: http://www.nasa.gov/mro
Fonte NASA – News Releases – NASA Probe Counts Space Rock Impacts on Mars -
http://www.nasa.gov/home/hqnews/2013/may/HQ_13-142_Mars_MRO_Craters.html

Per approfondimenti: NASA Gallery – Fresh Cluster of Impact Craters on Mars - http://www.nasa.gov/mission_pages/MRO/multimedia/pia16928.html

Sabrina


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