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Una nuova Terra?

Creato il 09 dicembre 2011 da Stukhtra

Kepler scopre un pianeta simile al nostro

di Annalisa Lembo

Potrebbe esserci dell’acqua. Potrebbero esserci condizioni favorevoli allo sviluppo di forme di vita. A voler lasciar correre l’immaginazione, su Kepler-22b potrebbero anche esserci degli esseri viventi. Quel che è certo è che si tratta del più piccolo pianeta mai scoperto nella “zona abitabile” di una stella simile alla nostra. Ovvero in quella fascia intorno a una stella in cui non fa né troppo caldo né troppo freddo ed è quindi possibile la presenza di acqua allo stato liquido.

Una nuova Terra?

Ecco come ce lo immaginiamo: pieno d'acqua e costellato di nuvolette. (Cortesia: NASA)

Una nuova Terra?

La zona abitabile attorno a Kepler-22 e quella attorno al Sole. (Cortesia: NASA)

Gli astronomi della NASA hanno scoperto, inoltre, che Kepler-22b si trova a 600 anni-luce da noi (non esattamente dietro l’angolo, ma nemmeno “in a galaxy far, far away”), ha un raggio pari a 2,4 volte quello della Terra e impiega 290 giorni per ruotare intorno a Kepler-22, una nana gialla un po’ più piccola e fredda del nostro Sole. Tuttavia non si sa niente sulla sua composizione: potrebbe benissimo essere un pianeta gassoso. In questo caso bisognerebbe dire addio a ogni possibilità di incontrare un Kepleriano.

L’individuazione di questo pianeta, annunciata in un articolo che verrà pubblicato su “The Astrophysical Journal”, è avvenuta grazie a Kepler, un telescopio della NASA che dal 7 marzo 2009 orbita intorno al Sole, a un milione e mezzo di chilometri dalla Terra, per cercare di individuare possibili pianeti abitabili. Con il suo fotometro, Kepler scruta un’area del cielo molto ricca di stelle, quella compresa tra le costellazioni del Cigno e della Lira, e misura il lieve indebolimento della luce stellare dovuto al transito di un pianeta davanti alla stella. Ma un solo passaggio non è sufficiente: bisogna osservarne almeno altri due per essere tranquilli. Inoltre, dato che la prudenza non è mai troppa, gli astronomi compiono ulteriori osservazioni tramite dei telescopi terrestri e un altro strumento spaziale della NASA, lo Spitzer Space Telescope, prima di confermare l’esistenza del pianeta.

Una nuova Terra?

Il panorama osservato da Kepler. (Cortesia: NASA)

Nonostante rimangano ancora diversi dubbi da chiarire, durante la conferenza tenutasi dal 5 al 9 dicembre presso la base della NASA di Ames gli scienziati del progetto Kepler sono sembrati entusiasti. “E’ una pietra miliare sulla strada per la ricerca di un gemello della Terra”, dichiara Douglas Hudgins, un esobiologo che ha partecipato al progetto. L’entusiasmo è anche giustificato dal fatto che, anche se Kepler-22b dovesse rivelarsi una fregatura come pianeta abitabile, gli scienziati sperano di poter confermare l’esistenza di altri pianeti abitabili tra i 54 candidati annunciati nello scorso febbraio e i 48 (10 dei quali di dimensioni simili a quelle della Terra) annunciati negli scorsi giorni. In fondo, Kepler ha osservato per la prima volta Kepler-22b solo tre giorni dopo essere stato lanciato in orbita. “L’esplorazione di strani nuovi mondi alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà” è appena iniziata.


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