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Una nuova transizione, I nuovi assunti!

Creato il 05 aprile 2013 da Mente Libera

Fonte:  http://matrixunaparabolamoderna.blogspot.it/2013/04/una-nuova-transizione-i-nuovi-assunti.html

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Attuale Sistema di Convinzioni
VECCHI ASSUNTI Un nuovo Paradigma
NUOVI ASSUNTI

E’ bene fare piani e programmare (falso!) è convinzione comune che la vita debba essere ben programmata: studi, prospettive di carriera, agenda degli appuntamenti, (falso!) … essi sono tutti figli di questa idea. Ogni appuntamento che fissiamo, ogni incontro rafforza solo la nostra illusione, il nostro bisogno di crederci vivi: impegnare la vita serve a confermare le idee di questo sistema. Prima in assoluto tra tutte è quella certa idea di credere di poter pianificare qualcosa. Pianificare e crederci significa automaticamente seppellirsi da soli. Preoccuparsipianificare,immaginare negativamente, dimenticare se stessi e lo scopo, il motivo che ci ha portato alla ricerca, al cammino della conoscenza di sé, sono aspetti della pianificazione. L’uomo pianifica perché ha paura, attraverso la pianificazione pensa di scongiurare gli “imprevisti”, e questo ci dà l’illusione di poter controllare gli eventi. La vita ci accade e noi ne subiamo le conseguenze. Intenti a programmare non ci siamo accorti cosa stava accadendo. L’uomo dovrebbe imparare ed “addestrarsi” alla momentaneità. La momentaneità: la vera pianificazione è questo “istante”, è nell’istante; le decisioni sono frutto dell’attimo, l’istante è l’eternità, solo nell’istante esistono tutte le soluzioni; le soluzioni non possono essere trovate, le soluzioni sono, per questo che solo nell’istante esiste la pianificazione. Tutto è a nostra disposizione quando impariamo a vivere l’attimo nella sua totalità. Le “vere” decisioni sono frutto dell’istante. Il “guerriero” si addestra ad “essere presente”, fino a quel momento egli non sa, non agisce fino a quando l’istante non dischiude la sua eternità; solo allora il guerriero saprà ciò che deve sapere; essere presenti a noi stessi permette a “qualcosa” d’altro di esprimersi; la VOLONTA’ emerge dall’istante. La vita ci accade e noi ne siamo partecipi, liberi da preconcetti e pregiudizi, ci muoviamo nell’immediatezza delle circostante. Stati e circostanze sono tutt’uno. Essere presenti è una “pianificazione verticale”, è l’abbandono totale all’”essere”: “sia fatta la tua volontà”, anzi “la tua volontà così è fatta”! Nulla a che vedere con l’”immobilismo” o il “fatalismo”; “fare” è “essere”; l’azione sta nella presenza, sta nell’”essere” presenti, “essere presenti” per noi equivale a promuovere, conseguire e mantenere “Presenza”. “Fare” è non pianificare.

Gli altri vanno controllati, ci vuole educazione, ci vuole rispetto.  (falso!) Ognuno si esprime come sente e crede, gli altri non sono un problema per me, ciò che ognuno fa risponde alla vita non a me; ci vuole “autenticità” e l’“autentico” rispetto. Il rispetto è verso se stessi, è l’amore che siamo in grado di esprimere verso di noi, è la capacità di comprensione e la capacità e di sentire di “essere”. Il rispetto è amarsi dentro.

Gli eventi causano gli stati (falso!) maledico la vita, gli eventi e gli altri. (errore!) Gli stati causano gli eventi: mea culpa, gli eventi e gli altri sono attirati nella vita dai miei stati interni; imparo a perdonarmi. Le persone reagiscono ai miei comportamenti che sono determinati dai miei “stati” (emotivi).

La vita è la causa della nostra sofferenza (falso!) La vita è l’effetto del mio livello d’essere, del mio grado di responsabilità.

La vita è la causa e l’uomo l’effetto (falso!) L’uomo è la causa e la sua vita l’effetto della sua volontà di esistere. Poi discende in questo mondo nasce, prova paura e se ne dimentica.

Il mondo è un luogo ostile (falso!) Anche se l’uomo ordinario si sente costantemente sotto minaccia ed ha sempre paura di qualcuno o qualcosa, in realtà non c’è nulla e nessuno che possa nuocergli, non ci sono circostante negative o persone che possano causarci danno, o nulla di cui temere, se non di noi stessi; ci sono di fatto solo: atteggiamenti negativiidee distruttiveconvinzioni malsane di infelicità e catastrofe. Il mondo è la proiezione, la materializzazione del nostro ‘sogno’ o dei nostri ‘incubi’. L’uomo è come un essere infelice, che circondato dalla perfezione e da ogni abbondanza, guarda il mondo con gli occhi di una rana e si lamenta di ciò che vede. Il mondo è così,  perché tu sei così: abbiamo paura di tutto. Prima ho paura e poi scelgo di cosa. L’Eroe è l’uomo in assenza di paura, in assenza di queste costanti piccole morti interne. Eroe viene da Eros, amore da a-mors. Integrasi con questa meravigliosa forza ci permette di iniziare un processo che sfocia nell’emersione da una visione catastrofista e rovesciata del mondo. Serve una rinascita ad una nuova concezione del mondo, di noi stessi e della vita, di un nuovo sentimento o “sentire” o “percepire” che è quello che ci fa intuire che c’è molto di più nella nostra esistenza, questo sentimento è l’a-more. E’ ciò che emerge in noi quando siamo in assenza di dialogo ed in assenza di “odio”.

Gli altri sono la causa delle nostre infelicità (falso!) La considerazione interna ed esterna è la causa della mia infelicità e sofferenza.

Il bisogno di considerazione limita la manifestazione della mia spontaneità.

Gli altri deludono continuamente le mie aspettative.(falso!) Avere aspettative causa sofferenza. L’egoismo ed il controllo creano aspettativa sugli altri. Sono deludente, irrispettoso ed egoista a pretendere attenzione, atteggiamenti e cose dagli altri. Gli altri non mi devono nulla ed io non gli esigo e non posso e non ho diritto di esigergli nulla.

Sono una vittima delle circostanze e dei comportamenti altrui. Le persone mi mancano di rispetto. (falso!) La vittima è sempre il colpevole. La mancanza di rispetto negli altri è dovuta alla mancanza di rispetto che noi stessi abbiamo di noi stessi, gli altri ci mostrano solo la nostra manchevolezza.

Le persone generano conflitto (falso!) La presenza di un dato conflitto è la ragione della presenza di date persone nella nostra vita! E’ la nostra psicologia ad essere conflittuale e non il contrario.

La vita è ostile, il corpo è cagionevole(falso!) La vita è potentissima e il corpo è indistruttibile.

La morte è inevitabile (falso!) questa idea è la madre di tutte le paure. La morte mette al riparo l’uomo ordinario dallo “sconcerto dell’infinito”. Dietro ogni pensiero distruttivo c’è l’idea inevitabile della morte; pensieri distruttivi sono ciò che sta dietro ad ogni doloredubbiopaura, incertezza, stati negativi, etc… I pensieri distruttivi sono quelli che ci fanno arrendere prima ancora di iniziare un impresa crediamo all’inevitabile senza nemmeno provarci a fare qualcosa. Trascorrendo il resto del tempo a trovare le prove per giustificare non solo il nostro fallimento, ma la veridicità del fatto che l’impresa era impossibile, e che quindi il fallimento era inevitabile. Sappi inoltre che la paura della morte si imprime artificialmente dentro di noi al momento della nascita, questo perché la prima sensazione che proviamo è di soffocare e di venire sopraffatti. La morte è “immorale. La morte è una fuga, è il mezzo per sfuggire all’”eternità”. La rivoluzione della Coscienza è la conquista dell’immortalità. A-mors, a (assenza) mors (morte), a-mors significa immortale, eterno; la paura equivale ad avere “morte dentro”, chi non ha morte dentro non può incontrarla. Elimina ogni pensiero distruttivo, individuato. Accorgiti come agisce, cosa cerca, come si nasconde, dietro quale tipo di giustificazione ed accetta l’ipotesi di smettere di: giustificarti, lamentarti, correggere gli altri, giudicare, remare contro, corrompere, pensare che le cose sia impossibili! NULLA è IMPOSSIBILE su questo piano e in tutti gli altri piani, questo piano di realtà è il riflesso di un mondo più sottile, invisibile: visibilia ex invisibilibus. Il mondo invisibile è il mondo di tutte le “possibilità” è il mondo dell’eternità, è il mondo della creazione, è il piano della Talità, il nostro unico vero compito (oggi) è portare questo mondo qui nel mondo visibile, anzi in realtà è accorgerci che già lo stiamo facendo, perché ciò che è visibile ed accade all’intera umanità, proviene dalle sue idee, proviene dal mondo delle sue credenze: credere è vedere. Purifica i tuoi pensieri, purifica le tue emozioni, purifica la tua mente, purifica la tua psicologia e tutto di questo nuovo paradigma può realizzarsi. Non pensarlo,convincitene!

Vedere per credere(falso!) Credere è vedere! Quello in cui credo si realizza, quindi vedo.

La rivoluzione è nel mondo, (falso!) La rivoluzione è individuale ed intima.

Tu sei solo il tuo corpo, una serie di processi biologici. Tutto ciò che sperimenti è frutto del caso e dei tuoi processi biologici e della genetica. (falso!) Il Dna non domina la vita, ma la mente (epigenetica); e la mente non è il centro intellettuale, la “mente” è la modalità con cui siamo stati educati a dare forma alle cose, alle persone, circostanze, è il mondo che ci è stato messo davanti agli occhi per impedirci di conoscere il nostro autentico potenziale. La MENTE è un apparato artificiale, formatore. Un surrogato del vero centro intellettuale, sviluppatosi a causa della prima educazione dei cattivi esempi e idee sbagliate, ovvero tutto quel complesso di credenze che fanno parte della verità degli uomini ordinari. Il pensare per associazioni, ovvero, il pensiero associativo è ancora un altra conseguenza, o funzionamento alterato delle qualità “intellettive”. Rimuovere le idee false dalla nostra testa significa armonizzare il centro intellettuale e condurlo: metterlo nelle condizioni di ricevere il flusso potentissimo dell’energia del pensiero. Rimuovere le idee confusionarie e fallimentari significa imparare a trasformare le impressioni che diventano cibo per la nostra “presenza”. Solo un centro libero dalla mente fa emergere la volontà e la comprensione. L’uomo libero dall’idea del fallimento è un uomo od una donna in grado di comprendere la vita e riportare integrità, unità in sé. Uni-verso = verso l’uno. La tua presenza, ciò che tu sei e sperimenti è fatta di pensieri, emozioni, volontà e di un corpo energetico-planetario. I pensieri, le emozioni e la volontà influenzano questo corpo, ne influenzano i processi biologici e la genetica (il DNA, i geni si mettono in movimento su un ordine che proviene dai mondi interni di un individuo, dai sui pensieri e dalle sue emozioni). Pensiero, emozioni e sensazioni attraversano il corpo, ma non sono del corpo. Pensieri distruttivi ed emozioni negative sono la causa di un avvelenamento costante del corpo planetario. L’indulgere in emozioni negative e in pensieri distruttivi è la causa dei nostri problemi. SII VIGILE! E’ bene essere “vigili” e non permettere internamente neppure un atomo di dolore; usa qualsiasi mezzo (trasmutazione, respirazione, meditazione, esercizi, preghiere, rituali, teurgia) per chiudere all’istante ognuna di queste potenziali ferite mortali, non indugiare in queste 2 cose: Pensieri Distrutti ed emozioni negative. Non pensare di riuscirci, convincitene, convinciti che in generale l’emozione che stai provando se è negativa a nulla vale ed a nulla ti serve, comprendi che ti sta avvelenando ed abbandona di fatto ogni suo pensiero, NON INDULGERE! Come il pugile nel ring: “tirati fuori dall’angolo, abbandona le tue ragioni, esci prima di prendere altre botte”!”. Le tue ragioni sono viziate dai tuoi pensieri e dal tuo stato d’animo, cerca di riportarti in quota, alzati!

Sei sbagliato, non vali nulla, non puoi farcela, è impossibile! (falso!) Ehie Asher Ehie = IO SONO QUEL CHE SONO, e quel che io sono, sono. Non c’è fallimento in me, non c’è nulla di sbagliato, c’è solo la ricerca della verità, il bisogno di integrità e la volontà di realizzarla. E’ importante rimuovere dalla nostra vita l’attitudine a giudicare, peggio se è “mal giudicarsi”.

Mal comune mezzo gaudio  (falso!) Godere del fatto che ci possa andare storta in compagnia è un altro modo per giustificare la nostra irresponsabilità. Siccome abbiamo creduto che è “impossibile”, questa idea ci consola e fa da ammortizzatore ai nostri fallimenti annunciati. Annunciati perché con le idee che abbiamo non possiamo che confermare l’impossibilità di realizzare qualsiasi scopo; giriamo in tondo, cercando tutto il tempo, dandoci da fare per poi poter dire: “non mi è stato possibile farlo”. Cerchiamo continuamente una giustificazione. “Mal comune mezzo gaudio” equivale ad una resa senza condizioni e senza lotta, equivale a fallire realmente il nostro intento; equivale a mollare la spugna. Non c’è un mal comune, di comune c’è solo in sonno della coscienza. Il mal comune è il paese dei balocchi, ci deresponsabilizza e ci fa dimenticare lo scopo. E’ bene imparare a mantenere viva l’urgenza esoterica, il bisogno di integrità e di autorealizzazione, non dobbiamo permettere a nulla ed a nessuno di distrarci, di raffreddarci; non dobbiamo, mai, dimenticare, dobbiamo RI-CORDARE continuamente il nostro “ESSERE”.

Devo correggermi! Devo essere perfetto”! Non posso sbagliare! Non valgo abbastanza, non posso altro che “fare” per poi auto-commiserarmi. (falso!) autocommiserarsi equivale ad deresponsabilizzarsi. Quando mi osservo, quando mi auto-osservo tutto quello che è “giusto” comincia ad accadere, tutto ciò che è inutilesuperfluo, e persino dannoso inizia a dissolversi. La comprensione viene dal “presente”, il “presente” è la forza conciliante, la “coscienza” non è di questo piano di manifestazione. Osservarsi significa essere presenti a sé stessi, rendersi conto; ne più ne meno che rendersi conto; rendersi conto dei nostri processi, dei nostri pensieri, delle nostre emozioni, della nostra condizione umana. Siamo disposti ad accettare l’idea che l’essere umano è uno schiavo, ma poi, quando lo sperimentiamo, e ci rendiamo conto della condizione in cui versiamo, giudichiamo e cerchiamo di chiudere “la bocca” alla verità che stiamo osservando. “Essere presenti” è l’unica vera azione possibile a questo livello di responsabilità. Il Cristo è l’individuo che si fa carico dei suoi processi interni, dei processi di cambiamento, osserva, si auto-osserva, in silenzio riceve le frustate dalla visione perché sa che solo osservando, “qualcosa” d’altro inizia a farsi presente nella sua vita. Il Cristo è la persona che ha iniziato a “convincersi”.

Avere per essere! Devi dare tutto, devi darmi tutto, anche la tua vita, devi lavorare fino a 12 ore al giorno, senza sosta, anche il sabato e la domenica se necessario. Il lavoro ti nobilita! Riempie le tue tasche di cibo per te e per la tua famiglia. (falso!) Essere per avere! Devi dare tutto, devi dare tutto per un solo mio bacio!” – queste frasi sono di un antico rituale che significano che dobbiamo dare tutto noi stessi allo sviluppo ed il risveglio interiore, dobbiamo dare tutto per un solo bacio della sapienza, della conoscenza interiore di ciò che siamo e cosa possiamo diventare. Il denaro non è la soluzione ai nostri problemi, “Essere” è la soluzione. ESSERE per FARE e per poi AVERE, infine.

Il lavoro nobilita l’uomo (falso!) Di cosa abbiamo paura? Di diventare poveri? Di essere abbandonati? Di ammalarci? Di perdere una proprietà o il lavoro? Di cosa? Qualunque sia la paura di un uomo o di una donna, essa si materializza in eventi che egli dovrà incontrare sulla sua strada per rendersi libero della schiavitù che volente o nolente ha accondisceso operasse su di lui. La libertà interiore nobilita l’uomo ed è la sua autentica aspirazione: “quando capisci come è il gioco, non ci vuoi e puoi più stare!!!”. Il lavoro è schiavitù Il lavoro è dipendenza, è schiavitù ed è una conseguenza della perdita di dignità, è una conseguenza di un degrado interiore, di una mancanza di attenzione, di una disattenzione alla vita e verso sé stessi, di una cristallizzata abitudine a de-responsabilizzarsi. Dipendere è l’effetto di una mente resa schiava dal timore immaginario di rimanere senza (di qualsiasi tipo di) nutrimento o sussistenza. Il “lavoro” è solo quello su se stessi atto a conseguire un autentica indipendenza; è in questo che sta la vera nobiltà del lavoro, nel rendersi liberi, uscendo dai sistemi del mondo, liberandoci dalla paura, interrompendo il nutrimento di certi timori che ci impediscono di usare i sistemi senza farci usare. I sistemi del mondo sono le migliori circostanze per indurci a cercare la libertà; chi resta imbrigliato in esso è di fatto vittima della sua stessa paura, della pigrizia, della vita comoda, e dagli attaccamenti. L’uomo si è arreso alla sua stessa schiavitù, l’uomo che accetta la dipendenza dai sistemi del mondo si è venduto per un tozzo di pane ed un letto. Usare i sistemi invece che esserne schiavi, questa è l’autentica indipendenza. Per farlo abbiamo bisogno di compiere un “lavoro” preparatorio, di eliminazione sistematica di tutte le idee contorte e distorte che il mondo ci ha regalato. La sola vera disciplina è: liberarsi dall’inferno interiore, dall’odio, dai pensieri distruttivi e dalle false credenze.


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