Da un lato Bra, piccolo centro della provincia Granda, dall’altro Roma, capitale italiana dello sport e non solo. Ad accomunare queste due città, una data: il 1960. Galeotte furono le Olimpiadi che si tennero in Italia: in quell’occasione infatti due giudici di gara braidesi, chiamati ad assolvere il proprio compito per l’atletica leggera, vennero stregati da ventidue giocatori che, bastoni alla mano e pallina al centro, si sfidavano sul campo accanto. Ritornati in Piemonte, armati di attrezzatura e buona volontà, diedero quindi inizio alla storia dell’hockey su prato di una delle migliori realtà italiane: l’HC Bra.
maglia nera o maglia gialla?
In borsa c’è soltanto ciò che mamme, mogli o fidanzate – qualcuno, giura, se la prepara da solo – hanno messo: ciascun giocatore ha due completi personali col proprio nome scritto, ma non ci sono maglie da regalare a tifosi e appassionati per festeggiare un gol o lasciare un ricordo a fine gara.
L’Hockey Club Bra, con cinque scudetti, di cui due indoor, e due Coppe Italia nel proprio palmarès, è una delle migliori società italiane: con un settore giovanile importante ed un centro sportivo invidiabile (l’unico in Italia con due campi regolamentari, tribune e club house nello stesso complesso), la formazione di Massimo Lanzano, allenatore-giocatore dei Braidesi, è l’orgoglio del movimento piemontese. “L’obiettivo di quest’anno – ha commentato lo stesso tecnico – è certamente lo scudetto, dopo il terzo posto della passata stagione e la vittoria della Coppa Italia, ma vogliamo anche ben figurare in EuroTrophy”. La rosa, rinforzata dall’arrivo del giocatore ucraino Alexej Chvets, vanta anche due neozelandesi, Dave Green e Priyesh Bhana, in un collettivo di giovani braidesi: “L’obiettivo di questa stagione – racconta ancora Lanzano – sarà quello di inserire in Prima squadra molti ragazzi provenienti dal settore giovanile, uno dei fiori all’occhiello della nostra società”.
su un rettangolo verde
Le partite di Hockey di prato si disputano su un rettangolo di gioco in terreno sintetico largo 55 metri e lungo 90 – accuratamente irrigato, da regolamento, prima dell’inizio della gara per favorire la fluidità degli scambi – sul quale si sfidano in tempi da 35′ due squadre composte da undici persone, portieri inclusi, con l’obiettivo, indovina un po’, di fare gol. L’oggetto della contesa è una pallina di una decina di centrimetri di diametro che i giocatori possono colpire soltanto col bastone, una stecca (in origine lignea, ora in resine e fibra di carbonio) ricurva ad una delle estremità.
Il portiere invece, adeguatamente vestito con maschera e protezioni, è l’unico a poter utilizzare tutte le parti del corpo per respingere la sfera. A differenza di altre discipline sportive, ogni partita è regolata da due arbitri, che a propria disposizione hanno tre tipi di cartellini: uno verde, che corrisponde all’ammonizione semplice, uno giallo, che determina un’espulsione temporanea da tre a cinque minuti a discrezione del fischietto, ed uno rosso che allontana definitivamente un giocatore dalla partita.
bastone multiuso
Nell’hockey su prato il ruolo del bastone è centrale: i giocatori lo utilizzano nello sviluppo delle azioni per controllare la pallina, passarsela o tirare in porta. Usandolo di taglio, in posizione orizzontale rasente al terreno, viene utilizzato per stoppare la sfera, mentre tenuto di piatto per sfruttarne la lunghezza può essere molto utile per intercettare un passaggio o contrastare un avversario. Per giocare la pallina con un compagno o concludere rasoterra verso la porta, si usa invece la parte ricurva del bastone, detta pipa, dal lato chiuso per mantenere la spinta verso il basso. Per il tiro alto, invece, consentito soltanto in assenza di giocatori sulla traiettoria, si utilizza la parte aperta della pipa per permettere alla pallina di alzarsi da terra.
da Bra all’EuroTrophy
Il campionato italiano è costituito da tre divisioni – serie A1, A2 e B – ed è suddiviso in due gironi, quello autunnale e quello primaverile: alla fine della stagione le prime otto classificate si qualificano per le fasi finali e la formazione vincente si aggiudica lo scudetto. Al termine del campionato, le compagini che l’anno precedente si erano qualificate ai playoff si contendono anche la Coppa Italia: la vittoria di entrambi i titoli consente alle società detentrici di partecipare alla rassegna internazionale dell’EuroTrophy. Durante il periodo invernale invece, in concomitanza con l’interruzione del torneo dovuto alle basse temperature, le medesime compagini disputano il campionato di hockey indoor: una disciplina analoga, giocata su campo ridotto con soli sei giocatori per parte. Anche il funzionamento di questa competizione, vetrina internazionale inclusa, è identico.
di Stefano Rosso
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