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Le scorse due settimane sono state, come di consueto, le settimane di chiusura del basket indoor per lasciare spazio alla c.d. summer league ed ai 3vs3. Ma quest’anno, quelle due settimane, per me, hanno rappresentato anche qualche cosa di più, un qualche cosa che è difficile da descrivere, ma che può essere facilmente rappresentato con questa foto:
Anche se, un’immagine non può rappresentare appieno le sensazioni e le emozioni che ho provato nelle due amichevoli svolte tra la mia ex squadra gli “Atomic Flies Basket” e la mia nuova squadra torinese gli “Eagle Co.Pro.Ma.” (ex Bella Storia). Una foto non può esprimere quello che ho provato ricalcando il campo che per 10 anni ho chiamato casa, non può rappresentare le sensazioni di giocare contro i miei ex compagni in quella che ora chiamo casa. Queste due partite sono state uniche, intense, gioiose, emozionanti, faticose e chi più ne ha più ne metta.
Nei giorni che hanno preceduto il mio ritorno al Palabortoletto il mio unico desiderio era quello di giocare al meglio e di provare a vincere, perché ritenevo e ritengo che quello sarebbe stato l’unico modo per onorare al meglio la mia ex maglia. Forse grazie alla concentrazione l’emozione non ha preso il sopravvento, infatti, mentre stavo entrando nel palazzetto il cuore mi batteva a mille, ma appena sono sceso in campo tutte le emozioni erano sparite, non era importante affrontare per la prima volta da avversari, i miei compagni di tante battaglie, l’unica cosa che contava era onorare la maglia che indossavo. Questa concentrazione forse non mi ha permesso di vivere a pieno tutte quelle emozioni e sicuramente non mi ha permesso di vivere quella esperienza in modo gioioso, ma mi ha permesso di onorare al massimo la mia vecchia casacca.
Nella partita di ritorno, invece, ho provato a godermi maggiormente il momento, a ridere e scherzare, perché l’incontro/scontro tra passato e presente, tra ex compagni e nuovi compagni, tra vecchi amici e nuovi amici, può e deve essere goduta al massimo. E forse per questo, o a causa dello Spriz pre-partita, ho giocato una partita orrenda ma infinitamente più “INTENSA”.
I due scontri si sono chiusi con una netta vittoria per gli Atomic in casa e con una vittoria più di misura fuori casa. Gli Atomic hanno dimostrato di essere una squadra superiore sia come collettivo che, in molti punti del campo, anche individualmente. L’unico punto a favore di noi Eagle è stato il dopo partita, perché “Onorato” batte nettamente il Palazzetto :-D
Ovviamente nonostante abbia provato a nascondermi dietro la concentrazione o l’ironia le emozioni hanno sempre preso il sopravvento, infatti, essere marcato da Ga, da Rasta o da Tzan, giocatori ed amici che mi hanno aiutato a crescere cestisticamente e non solo; cercare di capire le intenzioni di Bonny, con il quale sono cresciuto come allenatore o con cui o condiviso molti successi; cercare di limitare Kev colui che ho sempre individuato come il nostro trascinatore e colui che ha in moltissime occasioni armato la mia mano; provare a non far armare Il Druido, perché quel tiro da 3 ho imparato a conoscerlo ed a crederci; vedere il ragazzino (Marco) essere diventato adulto ed il giocatore che ho sempre pensato potesse diventare; vedere che si può sempre ritornare e fare la differenza (Ghepa, Joyeu e Jean parlo di voi); vedere l’impegno e la voglia di vincere dei Rookies (Friz, Mich, Cece); sentire gli incitamenti di Vita, perché anche da avversario il nostro legame è troppo forte; ebbene, tutto questo e stato troppo, immenso… infatti, in più di un’occasione, anche se molti di voi non se ne sono accorti, i miei occhi si sono riempiti di emozione.
Emozione che ha riempito il mio cuore d’orgoglio e di gioia quando o capito che nonostante le perplessità di molti siete una vera squadra che può portare ancora più in alto i colori atomici, un team che può raccogliere la mia eredita e di tutti coloro che hanno indossato quella maglia, un’eredità lunga 10 anni che ha portato un gruppo di amici a trasformarsi in una squadra competitiva e vincente e che ora, grazie a voi, può puntare a fare sempre meglio.
In chiusura mi sembra doveroso ringraziare anche i miei nuovi compagni che, insieme agli Atomic, per permettere di realizzare un mio sogno si sono impegnati e “sbattuti”, quindi grazie a Roby, Gianlu, Paolino, Walzer, Nico, Scanu, Simo, Max, Marco, Bull, Max e Jack
Io non so cosa sarà del mio futuro cestistico, ma quello di cui sono certo è che posso “abbandonare” gli Atomic senza rimorsi perché so che sono in ottime mani… e poi chissà, la storia degli Atomic è costellata di tristi addii ma anche di trionfanti ritorni, quindi mai dire mai…
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