Quando pensiamo alle persone narcisiste, in genere tendiamo a considerarle incapaci di provare empatia, incapaci cioè di immedesimarsi negli altri e di coglierne pensieri e stati d’animo, sensibili solo sulle questioni che le riguardano direttamente.
Questa limitata capacità di riconoscere ciò che gli altri pensano o provano è uno dei fattori che determinano frequenti fallimenti relazionali: ciechi rispetto alle conseguenze che le loro azioni possono avere sugli altri e concentrate sui propri bisogni, le persone narcisiste si comportano spesso in un modo che all’altra persona può apparire spietato.
Un deficit di empatia rende difficile prendersi cura degli altri, perché senza empatia l’altro con tutta sua soggettività è invisibile.
Una persona narcisista è capace di empatia?
Secondo un gruppo di ricercatori inglesi l’equivalenza tra narcisismo e carenza di empatia sarebbe però una semplificazione e, con adeguate istruzioni, anche una persona con forti tratti narcisistici potrebbe riuscire a mettersi nei panni altrui.
Dalle diverse situazioni sperimentali messe a punto da Erica Hepper e dai suoi colleghi emergerebbe come siano soprattutto le persone narcisiste esibizioniste e aggressive a presentare una carenza di empatia e una generale impermeabilità alle sorti altrui.
Tuttavia, quando a queste persone sono state date istruzioni precise su come mettersi nei panni degli altri, la loro capacità di provare empatia e di sentire il dolore degli altri è aumentata.
In particolare, la situazione sperimentale consisteva nel vedere un video in cui una donna di nome Susan parlava delle violenze che aveva subito. I partecipanti erano incoraggiati a immaginare come si sentisse Susan e ad assumere il suo punto di vista. Queste indicazioni hanno fatto sì che la capacità di immedesimazione (misurata anche con parametri fisiologici) aumentasse.
Una difesa?
La ricerca della Hepper, nonostante alcuni limiti metodologici, mi sembra interessante. In definitiva, emerge il fatto che le persone narcisiste potrebbero essere empatiche. Non si tratterebbe di una incapacità a essere empatici, dice la Hepper, ma di assenza di motivazione a interessarsi alle sorti altrui.
Personalmente, più che di assenza di motivazione, parlerei di difesa dal contatto con gli altri. E con questo si torna all’autostima delle persone narcisiste: gigantesca in apparenza, precaria se si guarda in profondità.
Per approfondire
Hepper E. G., Hart C. M. and Sedikides C. (2014). Moving Narcissus: Can Narcissists Be Empathic? Personality and Social Psychology Bulletin, 40(9) 1079-1091.
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Photo credit: Luis Macalinao
Rosalia Giammetta, psicologa e psicoterapeuta, si occupa di adulti e adolescenti, a Roma. In particolare, è specialista in disturbi d’ansia e depressione e nella prevenzione dei comportamenti a rischio. Ha condotto numerose attività di formazione e ha pubblicato il volume L’adolescenza come risorsa. Per saperne di più, visita la sua pagina personale e leggi gli altri articoli.
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