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Una pura formalità - Giuseppe Tornatore

Creato il 25 giugno 2011 da Frank_manila
Una pura formalità - Giuseppe Tornatore Questo è, insieme a Il Camorrista, il mio Tornatore preferito! Un film che mi affascina soprattutto per via del suo spiazzamento geografico e conoscitivo. Geografico poiché è ambientato in un NON paese/nazione; conoscitivo poiché la stazione di Polizia, dove si svolge tutta la vicenda, pur essendo un luogo ben identificato (e identitario) non rispecchia nessun canone che un posto del genere dovrebbe rispettare (costruzione fatiscente, grottesca, dove non funziona niente, con l'acqua che entra da ogni dove ecc.). La pellicola si muove come in un limbo tra certezze e incertezze come se, sin dai primissimi minuti, si capisca bene il finale ma quasi non gli si voglia credere.  Per quasi tutto il film sentiamo e risentiamo l'interrogatorio, veniamo di volta in volta a conoscenza di un particolare, che puntualmente viene ritrattato e cambiato... e fuori la pioggia continua inesorabilmente a cadere! Chi è Onoff? Dove andava Onoff? Cosa ha fatto Onoff dopo le 19? Chi è il morto? Chi ha ucciso Laura Palmer? Perché Onoff non ricorda?  Ottimo il lavoro di Tornatore, che costruisce una storia calibrata (quasi teatrale) e una regia attenta. Gioca molto di montaggio e con le luci, tra ombre e chiarori (con valenza molto simbolica), col split-focus e nel riprendere i personaggi da dentro le cose (almeno un paio: Rubini dall'interno della macchina da scrivere e Depardieu dall'interno della tazza del cesso). Ottimo il cast che sembra voluto per confondere le acque e creare quello spiazzamento geografico sopracitato: Roman Polanski, Gérard Depardieu e Sergio Rubini. Un film per me solido e soprattutto onesto, poiché il buon Giuseppe non bara!

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