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Una quercia che racconta secoli di storia

Creato il 12 febbraio 2014 da Makinsud

Nel paesaggio campestre salentino, lungo la strada che congiunge Tricase con Tricase Porto,  si trova un magnifico esemplare di Quercus ithaburensis Decaisne (della famiglia delle Fagacee) conosciuta con il nome di Quercia dei Cento Cavalieri.

Il nome Cento Cavalieri è frutto di un’antica leggenda secondo la quale le fronde della quercia avrebbe offerto ombra e ristoro a Federico II di Manfredi e ai suoi cento cavalieri armati giunti in terra salentina nel XXII secolo. Un vero e proprio monumento arboreo mastodontico e spettacolare che richiama ogni anno migliaia di turisti amanti della natura e del verde.

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Imponente e maestoso dalle imponenti misure: una circonferenza del tronco di 4.25 m. una fluente chioma larga 25 metri che occupa una superficie di 700 metri quadrati e un’età stimata intorno ai 700 anni. Nel 2000 la Quercia Vallonea fu scelta dal WWF come albero simbolo della Regione Puglia nel corso di un’iniziativa volta a difendere il patrimonio nazionale costituito da alberi secolari.

Sebbene oggi la Quercia abbia solo un ruolo ornamentale, in passato ha ricoperto un ruolo di vitale importanza per il commercio tricasino in particolare per gli artigiani conciatori di pelli, attività quella dei conciatori fiorente per decenni in tutto il Salento. Dalle sue ghiande è infatti possibile ricavare una sostanza acida utilizzata nell’arte del pelacane ossia la fase in cui le pelli vengono ripulite da resti animali. La presenza di un antico porto nel Comune di Tricase ha fatto si che la cittadina sviluppasse una fitta rete di scambi commerciali con paesi extra-salentini, difatti la Quercia Vallonea è un albero tipico dei paesi balcanici, importato centinaia di anni fa in terra salentina.

Vennero impiantati numerossissimi esemplari di Vallonea in tutto il territorio ma sfortunatamente solo pochi sono giunti a noi, oltre a Tricase è possibile vederne altre nelle campagne di Corigliano d’Otranto (nella Grecia Salentina) e a Cocumola nel giardino del Palazzo Baronale. La Quercia dei Cento Cavalieri non manca certo di storie affascinanti che si perdono nella notte dei tempi: c’è chi racconta fosse meta di oracoli che interpretavano il rumore del vento tra i suoi rami per predire il futuro, chi la vuole giunta nel Sud Italia ad opera di monaci basiliani che la importarono da Vallonia, città della Dalmazia.

Ma se sulle origini della Vallonea restano mille dubbi e misteri, non vi è alcuna perplessità sullo spettacolare e scenografico paesaggio custodito gelosamente dai tricasini.


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