(Latha) "Le piacevano le cose belle e non dubitava affatto di meritarle. Per questo non le era sembrato di rubare quando si era presa una delle saponette ovali che stavano impilate l'una sull'altra nel mobiletto sotto il lavandino del bagno, nella casa padronale" (Biso) "Gli ho riparato le ciabatte. Logore, vecchie, raggrinzite tra le dite. Più di così è impossibile. Le campane del tempio stanno già suonando. Le ascolto, benché la loro dolcezza per me sia ormai persa da anni" Una ragazza disobbediente è il romanzo di esordio di Ru Freeman. Due racconti in uno, due racconti che si dispiegano a capitoli alternati. Un sottile e inizialmente impercettibile filo che lega le storie delle due donne. Latha è una tosta! Rimasta orfana da bambina, viene adottata da una famiglia facoltosa, i Vithanage, che la assumono in qualità di serva per la propria figlia. Crescono insieme, la stessa età, ma non gli stessi diritti. Latha sa di essere destinata ad altro e sogna di cambiare il suo stato sociale. Man mano che gli anni passano, Latha diventa sempre più ribelle a quella vita che sente di non essere la sua, desidera essere amata, sogna momenti romantici, desidera avere un uomo e una famiglia tutta sua. Questa sua ribellione la porterà a fare scelte azzardate, a scegliere tre uomini sbagliati che tradiranno i suoi sentimenti e che le sconvolgeranno la vita, tutti allo stesso modo. Un ultimo tragico evento la riporterà alle sue origini, là dove tutto è cominciato. Biso è una donna in fuga dal marito violento. È lei stessa a raccontare la sua storia capitolo dopo capitolo. Una storia che copre un arco di tempo limitato, forse giusto un paio di giorni, dal momento in cui lascia con i suoi tre figli la sua casa vicino al mare per rifarsi una vita sulle colline. "E quando lui si sveglierà, fetido, ubriaco, noi ce ne saremo già andati...andati...andati". Un lungo viaggio in treno, dal sud del paese alla regione delle colline. Un viaggio della speranza, la speranza di cambiare vita. Un amore clandestino finito in tragedia e una bambina a sigillare il ricordo dell'unico uomo che abbia amato. Come Latha, la scelta di Biso sarà la causa di un dramma che si consumerà sotto i suoi occhi a cui seguirà una follia che la vedrà coinvolta in prima persona e che metterà fine a quel tragico viaggio. "Chiudo gli occhi e lascio che siano i piedi a portarmi verso il treno. Non penserò a loro, no. Queste non sono lacrime". Latha e Biso non sono le classiche eroine dei romanzi, le loro storie sono segnate e quasi legate da tre eventi tragici. Latha è un personaggio con cui si fa fatica ad entrare in sintonia. In alcuni momenti risulta simpatica, in altri sprovveduta, in altri ancora si prova dispiacere e quasi pena. Dopo tutte le scelte sbagliate e le stupidaggini che combina, Latha tradita nuovamente da quello che pensava fosse amore, sarà ormai una donna pronta a riprendersi finalmente la sua vita. "Infilò una mano sotto il sari e si carezzò la pancia, tra l'orlo della camicetta e la stoffa a pieghe della gonna. 'Saremo una vera famiglia, noi' disse. 'Ci penserò io.'" Biso, con la sua voglia di rivalsa verso il marito, sconvolge completamente la vita dei suoi tre figli. È una donna coraggiosa ma allo stesso tempo sprovveduta. E se per Latha si può quasi provare ad immaginare un futuro meno infelice, per Biso si può solo avere compassione per quella che è stata la sua decisione finale. Edito in Italia da Piemme Titolo originale - A disobidient girl