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Una rassicurante atrocità

Da Femminileplurale

(Premetto che le interpretazioni psicologizzanti della politica mi hanno sempre lasciata insoddisfatta e che storco il naso quando sento dire che che Berlusconi, grazie ai suoi difetti, specchia e assolve gli istinti peggiori del Paese. Ci ho ripensato).

Una rassicurante atrocità

La pubblicità è l’anima del commercio. E una campagna pubblicitaria di enormi proporzioni sta devastando la già scarsamente informata opinione pubblica di questo Paese. Non so nemmeno immaginare quale sforzo comunicativo dovremo mettere in atto, individualmente e collettivamente, per riparare alle idee false che si stanno formando in questi giorni riguardo alla prostituzione.

Fatto n° 1 (so che lo sappiamo tutti ma permettetemi un ripasso): il nostro premier fa sesso con minorenni extracomunitarie. Fatto n° 2: almeno per ora, non ci sono per lui conseguenze di nessun genere. Maroni oggi ha riferito in Parlamento che in Questura tutto si è svolto regolarmente, così, se qualcuno avesse avuto dei dubbi. (Ok, Berlusconi non è andato alla Conferenza nazionale sulla famiglia, ma ci ha mandato Giovanardi a dire le solite scemenze sul fatto che la provetta maltratta i bambini: loro invece gli riservano belle attenzioni). Fatto n° 3: il nostro premier difende il suo modo di agire come se fosse un lifestyle innocuo: a te piace la pasta al sugo, a lui le passeggiate in riva al mare, a me metterlo in culo a minorenni extracomunitarie. Questo ha avuto effetti devastanti di cui dobbiamo ancora renderci conto. Perché le nostre città sono piene di minorenni extracomunitarie. E dei loro clienti.

Con Ruby si sono sentiti tutti assolti. Un sospiro di sollievo nazionale. Farsi minorenni extracomunitarie, ma che bello. Che bene. Parliamone, che liberazione. Quando dico tutti purtroppo includo anche persone che fino a pochi giorni consideravo interlocutori intelligenti. Come Leonardo, che ha scritto un post agghiacciante sulla vicenda. La sua tesi è molto semplice: è naturale che ai maschi vada di ficcarlo da qualche parte, ma non tutti hanno la fortuna di avere una donna che gliela dà, quindi incolpiamo le donne che non la danno via e poi fanno pure la morale: «voi a me gratis però non l’avete mai data, e mai me la darete, e in più vorreste anche togliermi il vizio di pagarmi una mezz’ora di Ungheria alla settimana».

Non lo sapevate che l’istinto sessuale maschile è sacro e, in quanto sacro, selvaggio, non vi ricordate che Zeus stuprava le ninfe, e che ora siamo pieni di Zeus in tangenziale nord e altrove, un traffico divino, e non c’è ragionamento che tenga di fronte a questo, se non la mera, viva, carnale soddifazione di una donna? Non importa che la mezz’ora di Ungheria provenga da una storia di racket, di tratta, di violenza, di stupri, di schiavitù, di sfruttamento. «C’è chi dice che io le sfrutto, è buffo. Qualcuno che le sfrutta c’è, ma io davvero no, in coscienza non lo credo». Qui il berlusconismo ci è entrato nelle vene. O forse è l’italiano che si è fatto Berlusconi, una transustanziazione. Sfruttamento? Schiavitù? Maddai, non è vero. Lui, almeno, non lo crede. Credeva fosse maggiorenne, credeva fosse libera, credeva le piacesse. Il resto balle del femminismo, del moralismo, dell’ipocrisia, balle delle donne che si credono progressiste e invece son bigotte.

Una rassicurante atrocità
Che candore, questa argomentazione. Non c’è nemmeno il sospetto che la battaglia internazionale, civile, sociale e politica contro la tratta non sia perché chi vende culo e vagina sia “una brutta persona” ma, al contrario, perché è una schiava a cui spetta libertà e giustizia.

Mi si obietterà che esistono anche donne che si prostituiscono per libera scelta. Noi qui nutriamo qualche ragionevole dubbio, visto che solo quando hai delle opportunità hai delle scelte. (Il commento di un lettore di Leonardo a questo riguardo: «La fallacia è qui… Se Gina sceglie di prostituirsi per non morire di fame, sempre di scelta si tratta! Un’opportunità l’aveva: morire di fame». Mirabolante. Si commenta da sé). Comunque, per amor di disputa, ammettiamolo pure: ci sono donne che potrebbero avere un lavoro normale, che inizia alle 9 e finisce alle 17, con le ferie, la malattia, i permessi, la maternità, e invece no, loro vogliono, desiderano prostituirsi. Bene, ammettiamo che esistano. (D’altronde avere pochi clienti fissi potrebbe essere, per una donna adulta e consapevole, una forma di “prostituzione umana”). Ma quante credete che siano oggi queste signore? Quale percentuale di schiave del sesso sono davvero libere di cominciare liberamente e liberamente smettere?

Una rassicurante atrocità
Difendere la prostituzione non è innocente. Dire che lo si fa in virtù del fatto che alcune donne lo fanno per “libera scelta” (come dice Leonardo nei commenti) è come parlare di cigni neri. Riuscite a immaginare quale dose di violenza, di minaccia, di umiliazione sia necessaria per costringere una donna a battere? Credete che glielo chiedano per favore? Riuscite a immaginare che cosa voglia dire essere donne, sole, alle 3 del mattino, sul ciglio della strada, e dover essere pronte a spalancare le gambe, la bocca, tutto, al primo che mette la freccia? Donne, dico a voi. Credete davvero che possa essere libera scelta? Maschi, dico a voi. A quelli che accostatano e anche a quelli che non accostano mai, ma giustificano. Fate un piccolo esercizio di empatia. Provate a immaginare di essere voi lì, soli, con una vagina al posto dell’organo che vi fa credere di avere diritto a tutto, le macchine che sfrecciano, sfrecciano e sfrecciano finché, ecco, una che accosta. Vuole voi. Ne ha il diritto, pensa. E voi siete lì per quello.

Badate che il vero, forse l’unico, dato allarmante è che Leonardo non è uno sciocco qualsiasi. È intelligente, colto, insegna a scuola, ha un’ottima ars retorica, si sforza di non essere dogmatico, disquisisce di religione e di storia, scrive dialoghi che sembrano piece teatrali, ha spesso buone trovate letterarie, scrive su L’Unità. (A proposito, che ne penserà Concita? E che ne penseranno i genitori delle studentesse di Leonardo del fatto che lui usa la sua bella penna per difendere chi sfrutta sessualmente la condizione di loro coetanee, come si dice, “meno fortunate di loro”?). Eppure Leonardo, e tanti con lui, stanno dalla parte dei consumatori. Dei consumatori di essere umani. Adesso che qualcuno non solo l’ha ammesso e ma l’ha anche difeso a reti unificate, si entra nel relativismo d’accatto, massì, chiacchieriamoci su, io la penso così, tu la pensi cosà, la pasta al sugo no al pesto, le passeggiate al mare no in montagna, le schiave del sesso no donne che vogliono guadagnare godendosela. E tutti – ma proprio tutti, stupidi e intelligenti, ricchi e poveri, consumatori e simpatizzanti – tirano un sospiro di sollievo. Il puttaniere non è orgoglioso, questo no, forse meglio: è giustificato. Mezz’ora di Ungheria non si nega a nessuno. E se l’Italia è in Europa il primo paese per turismo sessuale, ci sarà un perché.

Tornando a Berlusconi. Io credo che siano complici le immagini. Le foto in cui Ruby ride, si mette in posa, ammicca e sembra spassarsela. Hanno dato l’idea che le prostitute sono lì per godersela. Per fare soldi facili. Per evitare la noia di un lavoro tradizionale. E per godere. Ecco: sarebbe stato meglio se quelle foto non le avessero mai pubblicate. O le avessero pubblicate con l’attenzione dovuta a un Paese sessualmente diseducato come il nostro. (A questo proposito, c’è una campagna che condivido contro il voyeurismo nei mass media qui).


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