GAY/PD – SCALFAROTTO E LO GIUDICE (PD) “SI’ AL MATRIMONIO GAY. FACCIAMO EMERGERE IL PD CHE SUI DIRITTI E’ IN LINEA CON L’EUROPA”
“Il fatto che persino una persona colta e avveduta come Massimo D’Alema confonda matrimonio civile e religioso e consideri l’istituto matrimoniale come ‘un’unione tra persone di sesso diverso, finalizzata alla procreazione’ dimostra un’esigenza non più procrastinabile: che venga alla luce quella parte del Partito Democratico che – portando il PD ad allinearsi con i partiti progressisti, socialisti democratici e con la legislazioni più avanzate nel mondo – è a favore del matrimonio e che a sostegno di questi democratici si schierino le associazioni nazionali lgbt e tutto il movimento gay e lesbico italiano” Lo dichiarano in una nota congiunta il vicepresidente del PD Ivan Scalfarotto e il capogruppo del PD al Comune di Bologna Sergio Lo Giudice.
I due esponenti democratici hanno iniziato una raccolta di adesioni a un manifesto per uno standard europeo dei diritti delle persone omosessuali e transessuali in Italia: matrimonio, riconoscimento delle famiglie omogenitoriali, gestione della transizione per le persone transessuali ed estensione della legge Mancino contro l’odio omofobico. “Proprio adesso, in questo momento di crisi economica in cui è fondamentale ridare speranza al Paese e con il PD chiamato a divenire asse portante dell’alternativa di governo – continuano in coro Cristiana Alicata (PD Lazio) e Carlo Santacroce (associazione 3D) – è importante che il PD rappresenti quelle istanze di modernità che non sono secondarie, nemmeno economicamente, ma rappresentano la natura di un Paese che guarda al futuro e non al passato. Un paese dove tutti possono assumersi doveri e dove tutti sono uguali è un paese più moderno, un paese dove valga la pena restare per contribuire, un paese in cui riconoscersi.”
“Chiamiamo a raccolta – continuano insieme – chi vuole contribuire al progetto del PD in termini di innovazione. Noi crediamo in questo progetto, consapevoli degli ostacoli posti anche all’interno del nostro partito da un forte ritardo culturale e da una prevalenza di posizioni più attente alle ragioni dell’alleanza con partiti confessionali ed omofobi come l’UDC che a quelle della parte sana del Paese. Abbiamo il compito – concludono – di dare speranza a tutti i cittadini italiani. Prendere una posizione chiara sui diritti delle persone omosessuali significa avere il coraggio di prendere decisioni e guadagnare anche la fiducia di chi, pur non essendo omosessuale, non vuole vivere in un Paese che limita i diritti dei suoi cittadini.”
DIRITTI E DIGNITÀ LGBT: UNA RETE PER IL PD
L’Italia appare sempre più caratterizzata da un complessivo arretramento politico, sociale, economico e culturale. La politic a
risulta ostaggio di una maggioranza illiberale, che mina in tutti i campi il principio costituzionale di laicità, rendendo così
volontariamente impossibile la collaborazione e la crescita comune tra culture diverse.
L’arretratezza dell’Italia nella tutela dei diritti e della dignità delle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans è uno dei sintomi di
tale arretramento, ma è un fenomeno che ha anche proprie, negative, specificità.
Il Parlamento, non solo si è dimostrato incapace di elaborare qualsiasi soluzione legislativa per riconoscere i diritti negat i alle
persone gay, lesbiche e trans, ma ha anzi affermato, con un voto surreale e indegno di un paese civile, l’incostituzionalità di una
semplice legge contro le violenze nei loro confronti.
Lo stesso centrosinistra appare, tuttavia, incapace di proporre una propria complessiva visione dei diritti delle persone Lgbt e le
strategie opportune per realizzarla.
Noi, militanti, simpatizzanti, elettori, potenziali sostenitori del Partito Democratico non ci arrendiamo di fronte al
fallimento della politica sulle questioni relative ai diritti umani fondamentali di una parte importante della popolazione,
tematiche imprescindibili per uno sviluppo completo e complessivo di una società che la politica ha il dovere di
affrontare organicamente.
La politica ha la possibilità e il dovere di agire in Parlamento, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle Pubbliche amministrazioni e
ovunque nella società per guidare, e non frenare come avviene oggi, quella crescita culturale che rappresenta la sola strada per
garantire il definitivo superamento di ogni discriminazione e, di conseguenza, di ogni violenza.
Per questa ragione riteniamo necessaria la nascita di una rete nazionale permanente di azione sul e nel Partito
Democratico che unisca tutti e tutte coloro, iscritti o meno al Partito Democratico, che condividano i nostri stessi
obiettivi.
Riteniamo, in particolare, che il PD debba urgentemente affrontare alcuni temi fondamentali:
- l’estensione del matrimonio civile alle coppie dello stesso sesso, come richiesto dal Parlamento Europeo a partiredalla Risoluzione del 1994 – e già presente in molti stati – attraverso iniziative legislative adeguate che quantomeno diano una risposta alla sentenza 138 del 2010 della Corte costituzionale, nella quale la Corte ha chiesto al Parlamento italiano di garantire alle unioni tra persone dello stesso sesso “il diritto fondamentale di vivere una condizione di coppia, ottenendone il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri”. In assenza di un’adeguata e rapida soluzione programmatica condivisa, crediamo che la strada giusta sia quella di coinvolgere la base attraverso lo strumento della consultazione diretta degli iscritti, dando loro la possibilità di esprimersi su un tema che nel paese oggi trova un consenso crescente;
- la prevenzione e il contrasto alla violenza omofobica e transfobica, attraverso l’estensione della legge Mancino, ai casi di discriminazione e ai crimini d’odio motivati da orientamento sessuale e identità di genere;
- la tutela delle famiglie omogenitoriali a cui viene limitata la possibilità di esercitare in una forma giuridicamente riconosciuta i doveri e le responsabilità genitoriali, con pesanti ripercussioni sui diritti delle bambine e dei bambini;
- i diritti e la dignità delle persone transessuali e transgender che furono oggetto di una legge innovativa nel 1982 ma che oggi necessitano di nuove misure legislative e di politiche attive che assicurino il superamento del grave livello di discriminazione a cui sono sottoposte nella società e in particolare nel lavoro.
Con la costituzione di questa rete nazionale permanente ci proponiamo – anche collaborando con il mondo associativo,
e in particolare con le associazioni LGBT che costituiscono un prezioso patrimonio di volontariato ed impegno – di
favorire il confronto, contribuire all’approfondimento e alla crescita culturale, monitorare e stimolare le necessarie
azioni positive da parte del Partito Democratico.
Vogliamo dare forza così al nostro impegno per giungere rapidamente a soluzioni concrete, per dare forma ad una società che
riconosce a tutte e tutti piena cittadinanza con diritti e doveri specifici e condivisi, per rendere l’Italia un paese civile ed
accogliente, al passo con gli altri paesi europei.
Hanno già aderito
Carlo Santacroce Presidente Associazione 3D
Cristiana Alicata Direzione regionale Pd Lazio
Daniele Viotti PD Torino – Coordinatore Torino Pride
Fabio Iovine PD Roma
Giovanni Corsi Associazione 3D
Giuseppe Silvestris Pd Bologna
Ivan Scalfarotto Vice presidente Assemblea Nazionale Pd
Matteo Cavalieri Pd Bologna
Mirco Manzi
Osvaldo Panaro
Paolo Gerra Assemblea provinciale PD Como
Pietro Disi
Riccardo Camilleri (Direzione PD Roma)
Roberta Li Calzi
Sergio Lo Giudice Direzione Pd Bologna
Simone Buttazzi Associazione 3D
Stefano Cappelli Associazione 3D
Giuseppe Civati (Direzione nazionale PD)
Tutta l’associazione Laicità e diritti nelle persone di
Luisa Merlini
Davide Leonelli
Dario Marchi
Eleonora Bellini
Stefano Ciatti
Fabio Bracciantini
Gabriella Zonno
Alessandro Cresci
Juanito Giovanni Berrittella
Ermanno Martignetti
Patrizia Viviani
Fiorella Sciarretta