(foto: dal Quotidiano della Calabria del 7 marzo 2010. Qualche stralcio ”interpretato” del nostro comunicato nel quale disconosciamo l’iniziativa della provincia)
Una lettera di sostegno da parte di Stefania Cantatore- a nome dell’ Udi di Napoli- che ringraziamo moltissimo :
“” Care …,
indipendentemente dal valore della solidarietà femminista che esprimo a nome mio e di tutta l’UDI di Napoli, spero che questo messaggio possa accendere ulteriore visibilità su questo inaudito atto di falsificazione deliberata delle intenzioni femminili. Cosa altro può essere il fatto denunciato dalle femministe di Catanzaro: la raccolta di fondi “per il movimento della vita” nell’abito dei “festeggiamenti(?) per l’8 Marzo? Come voi implicitamente fate, invito tutte coloro che leggeranno a manifestare la loro solidarietà e la loro indignazione per l’espropriazione deliberata e sconsiderata della ricorrenza dell’8 marzo e delle intenzioni storiche della militanza delle donne in Italia.
Esprimiamo in piena consapevolezza un giudizio severo sull’abuso, ancora più indignato perché perpetrato ingannevolmente e con, se pur poco, denaro pubblico. Le donne, ed in alcuni casi gli uomini, che usano gli spazi della rappresentanza di genere, in forme di assessorati, comitati o consulte, quando operano dovrebbero essere informati che quegli spazi sono frutto di lotte femminili. Lotte femminili e femministe, pure nella consapevolezza del trattarsi di obiettivi minimi, condotte da storie e concezioni incardinate sulle energie della liberazione del genere, partendo dalle donne che “vogliono liberarsi”. Altre donne non vogliono e non credono di volersi liberare, credono nei valori della famiglia tradizionale, invocano su loro stesse il controllo patriarcale, ed i loro spazi sono quelli sinergici al comando dei capi che riconoscono e assumono come guida. La stessa logica ci insegna che queste donne e questi uomini hanno eletto nel volontariato confessionale, nella carità e nei comitati di ordine morale, il luogo del loro movimento.
E’ davvero un’usurpazione anche formale quella perpetrata a Catanzaro, non solo dal punto di vista storico, ma anche del diritto, perché il luogo e la data scelti per il lancio del sostegno ” ai tutori del ventre femminile” sono luoghi istituzionali tenuti al rispetto di principi sui quali nascono. In questi anni c’è stata l’occupazione, non esito a definire terroristica ( non è forse un terrorista chi si mostra amico per entrare in casa tua e poi uccide te e tua sorella?), di luoghi istituzionali dovuti al movimento femminista ed emancipazionista, pensati per il superamento degli ostacoli Istituzionali, da veri e propri nemici delle donne che si oppongono al degrado politico fondato sulla moderazione dei comportamenti femminili. Noi dell’UDI di Napoli offriamo la nostra completa disponibilità a compiere quanto le donne di Catanzaro vorranno agire per non lasciare che questo abuso resti nella confusione della politica italiana. E’ nella confusione che i nemici della nostra libertà legittimano ogni giorno l’affronto permanente alla mobilitazione permanente delle donne.
Stefania Cantatore a nome di tutta l’UDI di Napoli
Napoli, 7 Marzo 2011″”