26 marzo - Quando domenica al minuto 13 del secondo tempo De Giorgio ha siglato il gol che ha portato il Crotone in vantaggio per due a zero il mio grande amico Andrea, tifoso Hellas da una vita o forse più, mi ha sussurrato “..qui ci vorrebbe un bel 3 a 2 d’altri tempi..”. Che vi posso dire se non che è andata proprio così, roba da non credere! I gialloblù nello spazio di pochi minuti – 7 giri di orologio che “rischiano” di diventare la svolta del nostro campionato – hanno ribaltato il risultato a loro favore con un’incredibile rimonta che ha fatto letteralmente impazzire i quasi quindicimila presenti sugli spalti.
Non facciamoci tuttavia ingannare perché il primo tempo disputato dall’Hellas è stato uno dei più brutti visti quest’anno al Bentegodi. Lenta e prevedibile, la squadra di Mandorlini non è mai riuscita a scardinare la ben organizzata difesa del Crotone e su un calcio d’angolo battuto da Ciano – imperdonabile errore in marcatura da parte di Bacinovic – è andata sotto con un preciso colpo di testa di Eramo, al secondo gol consecutivo dopo quello da tre punti siglato la scorsa settimana contro il Vicenza. Nel secondo tempo, dopo il raddoppio rossoblù di De Giorgio – evidente in questo caso la complicità da dilettanti di Cacciatore e Nielsen – si sono addirittura rivisti gli spettri delle precedenti sconfitte interne con Vicenza e Padova.
Ma qui è stato ancora una volta bravo e pure fortunato Mandorlini – ma si sa, la fortuna aiuta gli audaci – che ha estratto dal cilindro la mossa vincente. La contemporanea entrata in campo di Hallfreddsson e Ferrari – al posto di Rivas e di un inguardabile Bacinovic – e quella appena successiva di Sgrigna – al posto di un oramai evanescente Gomez – ,mosse che hanno decretato il passaggio dal classico 4-3-3 ad un inaspettato 4-3-1-2, hanno scompigliato i piani tattici di Drago che non ci ha capito più nulla ed in soli sette minuti ha visto la propria squadra passare dal 2-0 ad un inaspettato quanto incredibile 2-3 . L’entrata in campo dell’islandese – inizialmente in panchina in quanto reduce dall’impegno infrasettimanale con la propria nazionale – ha rappresentato la vera svolta dell’incontro. Il “vichingo”, domenica particolarmente ispirato, ha letteralmente “spaccato” la partita con i suoi dribbling ed i suoi cambi di passo, e mandato in confusione il centrocampo avversario che non è riuscito ad adottare in tempo una degna contromisura per arginarlo. Mandorlini come sappiamo difficilmente si separa dal suo 4-3-3 ma ieri la soluzione delle due punte Ferrari e Cacia con Sgrigna trequartista è stata senza dubbio la chiave del successo gialloblù. A quel punto la difesa avversaria, per evitare ai propri centrali di giocare “uno contro uno”, si è vista obbligata a stringere la linea concedendo inevitabilmente spazio a Cacciatore e Agostini i quali, trovando a loro volta la propria corsia libera dai due attaccanti – ieri Gomez e Rivas – hanno iniziato a spingere con la giusta intensità. E guarda caso i tre gol – doppietta di Cacia e sigillo vincente di Sgrigna – sono arrivati tutti con palloni provenienti proprio dalle fasce laterali. Il raggiunto vantaggio ha poi “suggerito” al tecnico gialloblù il ritorno nella concitata fase finale al 4-3-3, per chiudere le corsie laterali e obbligare il Crotone a sterili lanci in avanti alla ricerca di Calil, entrato al 78° in sostituzione di Gallardo. Il fischio finale di Ostinelli – opinabile anche se non determinanti alcune sue decisioni – ha poi messo fine ad una partita sicuramente da ricordare.
In buona sostanza l’incontro di domenica ci ha fatto vedere ancora una volta – ma io ne sono sempre stato convinto – che se i gialloblù decidono di “cambiare passo” sono capaci di tutto. Il cambio di modulo, accompagnato da una buona dose di fortuna, è stato sicuramente determinante ma altrettanto determinante è stato il piglio con il quale Maietta & compagni hanno girato a proprio favore l’incontro. Appuntamento ora giovedì a Sassuolo contro la capolista decisamente lanciata verso la serie A. Che sia il caso di regalare nuove emozioni a questo meraviglioso campionato cadetto?
Enrico Brigi