Dal drammatico incidente che la costrinse a letto per mesi e dal quale nacque la propria passione per l’autoritratto all’amore turbolento per Diego Rivera con il quale si sposò nuovamente dopo il divorzio, perdonandogli il tradimento con la propria sorella.
Dalla tragedia dell’aborto e dal dolore per quella mancata maternità che la tormenterà tutta una vita all’adesione alla causa comunista. Dai continui tradimenti, alcuni dei quali con personaggi celebri (come Lev Trotsky), alla consacrazione come più grande pittrice del ‘900.
Un dipinto che spiegasse tutti i colori della sua vita non riuscirebbe comunque a svelare le mille ombre e le mille luci che hanno segnato il suo enigmatico sguardo: Frida Kahlo, orgoglio messicano, penetranti occhi scuri e un’esistenza luminosa e tormentata, rappresenta, senza ombra di dubbio, uno dei personaggi più affascinanti del secolo trascorso.
Il suo passato, le gioie e le sofferenze che hanno costellato la sua vita non potevano che essere rappresentate in spettacolo.
È nato così Una rondine dal Messico dal 13 al 16 febbraio a Teatro Trastevere, monologo scritto e diretto da Priscilla Giuliacci.
Maria Grazia Adamo vestirà i panni dell’eroina messicana.
Lo spettacolo anticipa la mostra dell’artista alle Scuderie del Quirinale ospite dal 20 marzo al 31 agosto.
Il dramma ripercorre, con la stessa generosità nei contrasti tra la morte e la gioia presente in tutta la simbologia di Frida, l’affascinante storia dell’artista, la vita tormentata e l’audacia dei sentimenti, la tragedia e l’amore, con la medesima intensità delle sfumature dei suoi dipinti.
Non perdetevi dunque il racconto di una donna straordinaria che, anche nei momenti più tormentati del suo destino, non smise mai, come una rondine forte, di solcare i cieli più alti.
Di Maricia Dazzi