“Io sono una foresta e una notte di alberi scuri: ma chi non ha paura della mia oscurità trova anche, sotto i miei cipressi, declivi di rose.”
( Friedrich Nietzsche)
“Ma ora che sono molto, molto vecchio, mi rendo conto che di tutti i volti che dal passato mi ritornano in mente, più chiaro di tutti vedo quello della fanciulla che ha visitato tante volte i miei sogni di adulto e di vegliardo. Eppure, dell’unico amore terreno della mia vita non avevo saputo, né seppi mai, il nome…”
(Umberto Eco – Il Nome della Rosa)
“Buttate pure via
ogni opera in versi o in prosa.
Nessuno è mai riuscito a dire
cos‘è, nella sua essenza, una rosa”
(Giorgio Caproni, Res amissa, Garzanti, Milano 1991, p. 79.)
“Coglierò per te
l‘ultima rosa del giardino,
la rosa bianca che fiorisce
nelle prime nebbie.
Le avide api l‘hanno visitata
sino a ieri,
ma è ancora così dolce
che fa tremare.
È un ritratto di te a trent‘anni,
un po‘ smemorata, come tu sarai allora.”
(Attilio Bertolucci)
“O dolci mani mansuete e pure,
o mani elette a bell‘opre e pietose,
a carezzar fanciulli, a coglier rose,
a pregar, giunte, per le sventure.”
(Giacomo Puccini, Tosca)
“In forma dunque di candida rosa
mi si mostrava la milizia santa
che nel suo sangue Cristo fece sposa;…)
(Dante, Paradiso, XXXI vv. 1-3)
Federico Bernardini
Illustrazioni tratte da Google immagini