Quando si parla di sport nella maggior parte dei casi si fa riferimento ad un pubblico maschile e, soprattutto, i protagonisti dello sport sono quasi sempre uomini.Tuttavia, non è sempre così, perché il cinema spesso è in grado di raccontare storie straordinarie, poco importa che siano reali o inventate, ciò che conta è la capacità di portare sullo schermo qualcosa in grado di dare speranza e forza in ideali importanti.
So bene che questa è una concezione del cinema un tantino idealizzata, ma siate buoni e concedetemi di credere ancora in qualche piccolo sogno: il cinema è una delle pochissime cose che riesce ancora a regalarne qualcuno.
Mi piace parlare dei film, in generale, non solo dei nuovi, anche di quelli che ormai hanno qualche annetto e, infatti, oggi vi parlerò di un film del 2004: The Million Dollar Baby. Probabilmente tutti lo conoscete, il film racconta la storia di una giovane pugilessa (Hilary Swank) che riesce ad ottenere di farsi allenare dallo scorbutico Frankie Dunn (Clint Eastwood).
L'anziano allenatore dapprima dubbioso decide di credere nel talento della giovane e punta tutto su di lei. Negli Stati Uniti il pugilato è uno sport seguitissimo (anche i film prodotti sull'argomento sono tantissimi e tutti molto famosi) e sul quale si scommette tanto.
In Italia il pugilato è meno diffuso ma da qualche anno a questa parte è riuscito ugualmente a guadagnarsi una buona fetta di pubblico, al punto da essere presente anche sui siti di scommesse. Gli stessi articoli sulle scommesse sportive si interessano sempre di più al pugilato, a testimonianza del successo di questo sport, cresciuto negli anni.
Il film, premiato con ben 4 oscar e tutti meritati, è stato diretto da un ottimo Clint Eastwood, uno dei pochissimi attori capaci di passare dall'altro lato della cinepresa mantenendo inalterati i propri livelli di talento e bravura.
Il Frankie Dunn del film è un allenatore di pugili, rigorosamente di pugili maschi, che vive una vita solitaria, avendo come unica compagnia il suo pupillo Big Willie (che poi lo abbandonerà scegliendo un altro manager) e il fedele assistente Scrap. All'interno di una modesta palestra di Los Angeles si svolge il film, che mette in luce la difficile esistenza dei due protagonisti, entrambi soli, entrambi desiderosi di vincere.
Frankie che non voleva assolutamente allenare ragazze finisce col cedere e accetta di allenare Maggie, riuscendo a farne un vero e proprio talento del pugilato femminile e riuscendo a colmare, tramite lei, il vuoto lasciato dall'assenza della figlia, con la quale (per motivi che nel film non saranno mai rivelati) non parla da tantissimi anni.
Di più non vogliamo dirvi: il film merita di essere visto, vi strapperà sicuramente qualche lacrimuccia alla fine, ma saranno meritate.
Una storia che parla di sentimenti e di sport, dello sport buono e dello sport cattivo e del grande cuore di coloro che dedicano ad esso l'intera esistenza.