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Una separazione di Asghar Farhadi: intervista a Babak Karimi – di Alessandra Montesanto

Creato il 14 settembre 2012 da Milanoartexpo @MilanoArteExpo

Una separazione, film di Asghar Farhadi, Con Sareh Bayat, Sarina Farhadi, Peyman Moadi, Babak Karimi, Ali-Asghar ShahbaziBabak Karimi - Alessandra Montesanto. Babak Karimi ha vinto il premio come Miglior attore non protagonista al festival di Berlino 2012. Il film Una separazione ha vinto l’Oscar come Miglior film straniero. MAE Milano Arte Expo, a cura di  Alessandra Montesanto, apre da oggi una rubrica dedicata al cinema. – Alessandra MontesantoIl film presenta uno stile dialogico che coinvolge i personaggi, gli spettatori, la regia, il montaggio …- Babak Karimi – Qualunque tipo di regia seria dovrebbe avere questa omogeneità. Come, nella musica, c’è scritto “Andante con moto” ad esempio, anche nella realizzazione di un film c’è una chiave iniziale e tutto (regia, montaggio, fotografia) deve essere sintonizzato su quella chiave. Tutti gli elementi del film devono andare nella stessa direzione. >>

Dato che sei stato per molti anni un montatore, come hanno lavorato in particolare per l’editing di questo film?

Il lavoro tra montatore e regista è un lavoro molto intimo. Con lo stesso materiale girato si possono ottenere cose molto diverse. In questo caso hanno tenuto ben presente il flusso delle emozioni e hanno lavorato sui “non-detti”

Si può dire che lo stile rimandi al Neorealismo (come spesso accade per i film iraniani)?

Alessandra Montesanto, Una separazione di Asghar Farhad, intervista a Babak Karimi, Milano Arte Expo
Per quanto riguarda il contenuto si può parlare di Neorealismo, nel senso che si guarda all’umanità nella sua interezza, quindi nelle sue debolezze e contraddizioni; le azioni di una persona possono essere buone o cattive, giuste o sbagliate, ma nessuna persona nasce “buona” o “cattiva” e il film mostra proprio le sfumature dell’animo umano. Per quanto riguarda, invece, lo stile visivo, il Neorealismo fotografava la realtà, la situazione, anche per i pochi mezzi tecnici a disposizione, invece, in questo caso, lo stile è più moderno, quasi da reportage.

All’inizio Farhadi disse al direttore della fotografia che voleva che il film sembrasse girato con un telefono cellulare…, nel senso che voleva che non si sentisse la presenza della cinepresa.

…Infatti regista, montatore, attori risultano completamente coinvolti nella vicenda, sono dentro la narrazione…

Spesso nei film si sente che c’è dietro tutto un apparato, invece qui la regia è sciolta e l’estetica non si accavalla alla storia

In quanto tempo l’avete girato?

Abbiamo fatto le prove per tre mesi e poi un mese e mezzo di riprese

Il titolo “Una separazione” a cosa si riferisce?

E’ lo specchio dell’Iran contemporaneo. (Il film ha avuto un grandissimo successo qui). L’Iran è un Paese spaccato dal punto di vista culturale, politico, economico: vita cittadina e vita di campagna, persone istruite e persone che non hanno nemmeno il televisore… Le percentuali sono talmente alte da entrambe le parti che ci sono i presupposti per una guerra civile.

A proposito, la figura della ragazzina (e la sua scelta sospesa) rappresenta simbolicamente due modelli differenti: quello idealista del padre e quello realista della madre. Quale sarà la scelta delle nuove generazioni iraniane?

Attraverso le vicende del microcosmo familiare, il film racconta la spaccatura sociale e culturale di cui parlavamo prima. Gli argomenti trattati sono universali e sono tanti: il rapporto genitori/figli, il ruolo dei padri/mariti, il rapporto popolo/Stato, il tema della responsabilità individuale e collettiva. In particolare, la ragazzina (che rappresenta anche i ventenni, i trentenni) è esponente di una generazione che si trova costretta a scegliere tra i valori tradizionali-familiari e scelte innovative e rivoluzionarie, che , però, sono spesso difficili e dolorose. Ma anche quei ragazzi, prima o poi probabilmente, diventeranno genitori e hanno il dovere di regalare ai loro figli una situazione migliore.

A cura di Alessandra Montesanto

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Una separazione

Titolo originale Jodaeiye Nader az Simin  

Un film di Asghar Farhadi. Con Sareh Bayat, Sarina Farhadi, Peyman Moadi, Babak Karimi, Ali-Asghar Shahbazi. Shirin Yazdanbakhsh, Kimia Hosseini, Merila Zarei, Shahab Hosseini, Leila Hatami

Una separazione di Asghar Farhadi ha conquistato consistenti riconoscimenti internazionali, tra i quali l’Orso d’oro al Festival di Berlino. Il film si è aggiudicato il Premio Golden Globe come Miglior film straniero 2012 nonché la statuetta come miglior film straniero ai Premi Oscar 2012. > LINK a Wikipedia con l’elenco completo dei premi.

Alessandra Montesanto, cinema, Milano Arte Expo

Alessandra Montesanto

Alessandra Montesanto è laureata in Filosofia, critico cinematografico e formatrice in materie di Storia del Cinema e Linguaggio audiovisivo. Ha collaborato con vari Enti (Università di Urbino come Cultore della materia, Comune di Milano, Irre Lombardia) e società di Formazione (Aspem, Enaip). Collabora con il Centro Studi Cinematografici di Roma, scrive per Il Ragazzo selvaggio e la rivista on-line www.assaman.info. Ha pubblicato il saggio “Visioni urbane-Cinema tra viaggi e architetture” e “ Immigrazione e Mass-media. Per una corretta informazione”, per Arcipelago edizioni.

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MAE Milano Arte Expo [email protected] ringrazia Alessandra Montesanto e Babak Karimi.

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