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Una serata a tutta…birra!

Da Undolcesalato

Cosa succede se si uniscono due designers di una famosa vetreria italiana interessati nello studio di un bicchiere ed una foodblogger interessata a realizzare una cena per quattro persone?

E se i due designers e la foodblogger avessero come elemento comune la birra?

Ma procediamo per gradi e prima parliamo della birra.

La birra, una delle più diffuse e più antiche bevande alcoliche del mondo, risalente almeno al V secolo a.C., non è semplicemente una “bevanda alcolica”, e di questo gli antichi ne erano ben consapevoli, in quanto è caratterizzata da proprietà nutritive molto importanti.

In generale contiene meno alcool di qualsiasi altra bevanda alcolica e può essere considerata un vero e proprio alimento.

Ne esistono di tantissime tipologie, che possiamo classificarle sia secondo gli ingredienti: malto, 100% malto, frumento, avena, pilsner, sia secondo al colore, ambra, rossa, bionda, nera, torbida.

Le proprietà eccezionali della birra si rivelano a partire dalla sua composizione.

La presenza di vitamine, potassio e sali minerali la consentono anche all’interno di una dieta bilanciata, infatti, al contrario di quanto si possa pensare, è poco calorica (ma questo ovviamente dipende dalla tipologia di birra), non a caso in Italia viene consumata da oltre il 33% della popolazione femminile che ne apprezza tutte le caratteristiche.

Ma quali sono gli ingredienti principali della birra?

Uno degli ingredienti base è, come tutti ben sappiamo, il luppolo, ma non tutti sanno che questa pianta fa parte della famiglia delle Cannabinacee, famiglia di cui fanno parte anche la marijuana e la canapa. Inoltre contiene estrogene, ormone vegetale corrispondente agli estrogeni (i principali ormoni sessuali femminili!).

Gli altri ingredienti sono: l’acqua, il lievito, l’orzo e il malto.

Qualche mesetto fa, durante un corso di cucina (ti rimando a questo link) ho avuto la possibilità di fare anche una degustazione di alcune birre molto, molto particolari.

Quello che mi colpì maggiormente, a parte il gusto meraviglioso di ogni singola birra, è stato il presentare, ed il considerare la birra proprio come si fa con il vino: il colore, il profumo, il gusto erano gli elementi caratterizzanti più importanti; a volte si fa l’errore di sottovalutare questa bevanda, ed invece se ci soffermiamo un attimino, ci rendiamo conto che un bicchiere di buona birra non ha nulla a che invidiare ad un calice di un buon vino.

Preserva tutte le caratteristiche tanto quanto il vino, a partire proprio dalla scelta del bicchiere.

Si perché come si sceglie in maniera accurata il calice quando si serve un grande vino, anche la birra richiede il suo bicchiere appropriato, infatti un bravo biersommelier dice che bere la birra direttamente dalla bottiglia fa perdere l’80% del gusto e del piacere!

Va servita in un bicchiere dalla forma adeguata e dalla corretta capacità che deve essere sufficiente per contenere la birra e la sua schiuma: quest’ultima, infatti, protegge il liquido dal contatto diretto con l’aria e quindi dall’ossidazione.

Il bicchiere di vetro trasparente è quello che meglio consente di apprezzare il colore della birra in tutta la sua brillantezza.

Le birre a bassa fermentazione, come le lager e le pils, non hanno profumi decisi e devono essere servite in un bicchiere stretto e slanciato, per ridurre al minimo il contatto con l’aria e la dispersione dell’aroma. Le birre ad alta fermentazione, come le ale, le trappiste e le stout, sviluppano invece aromi più decisi delle altre e richiedono perciò bicchieri dai bordi leggermente svasati.

Dalla coppa (adatta ad esempio per le birre dal sapore molto intenso, come le belghe), al calice (per quelle dalla schiuma cremosa), dalle pils (per le lager) alla pinta (bicchiere tipico per la Guinness), dal tulipano (piccolo e grande) alla coppa, dal flute senza piede al weisenbecker per finire al classico (e un po’ inflazionato) boccale: tanti contenitori, ciascuno adatto a uno stile di birra.

E qui entrano in scena i miei due sopra citati designers.

Mio marito ed il suo collega stanno facendo uno studio per la realizzazione di un bicchiere da birra e mi hanno coinvolta in una cenabarradegustazione di birre di vario tipo a 360°: abbiamo degustato la birra non solo nel gusto, ma lo abbiamo fatto ognuna nel suo bicchiere appropriato il tutto accompagnato da un menù ad hoc.

Il menù che ho voluto ricreare è stato una sorta di buffet a base di tapas di vario tipo, tortilla, croquetas (date le origini ispaniche di uno dei commensali), ma anche di panzanella, frollini di Parmigiano, salame di culatello (non dimentichiamoci che siamo in Emilia!!), olive, mozzarelline varie per poi chiudere con un buonissimo Birramisù che ovviamente non poteva mancare!

Che birre abbiamo bevuto?

Beh tante, ma tranquilli, senza esagerare…dalla belga Hoegaarden la regina delle birre bianche, alla scura, quasi nera, irlandese Guinness, passando per la trappista belga Chimay (non so il perchè, ma ero convinta fosse cinese!!), la francese Fischer e la lager scozzese Tennent’s: come si dice, Paese che vai birra che trovi!

Ma queste sono solo alcune.

Per concludere, una buona birra la si assapora al meglio soltanto bevendola in maniera corretta e seguendo alcuni piccoli accorgimenti.

In maniera corretta lo faremo soltanto scegliendo una birra che più di confà ai nostri gusti, e bevendola nel bicchiere (o calice) appropriato ed alla giusta temperatura.

Il tutto in maniera responsabile, perchè non dimentichiamoci che è pur sempre una bevanda alcoolica e di conseguenza consideriamola come tale.

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Il Teku il bicchiere nato dalla collaborazione di Teo Musso e Kuaska, uno dei migliori degustatori di birra e giudice internazionale (da qui TE+KU).

Il Teku il bicchiere nato dalla collaborazione di Teo Musso e Kuaska, uno dei migliori degustatori di birra e giudice internazionale (da qui TE+KU).

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