Alla luce degli avvenimenti politici di quest’ultimo scorcio di tempo, ritengo opportuna un’analisi degli eventi, sui quali, peraltro, si è soffermata a dibattere la Direzione Regionale del Partito Socialista Siciliano, riunitasi il 27 u.s.
Sono convinto che occorra superare la trincea del proprio “particulare” per iniziare un percorso che porti ad una aggregazione delle forze politiche di sinistra. Il processo evolutivo della società odierna, infatti, non consente ulteriormente la frantumazione delle progettualità riformistiche e di giustizia sociale come rivendicazioni episodiche da parte dei singoli soggetti politici, che si identificano nella sinistra progressista e socialista; una sinistra unita, moderna ed antagonista delle riforme poste in essere dall’attuale classe dirigente del Paese: riforme, queste, conservatrici, di dubbia costituzionalità, limitative della democrazia e di grave arretramento del mondo del lavoro e della società in generale.
Sono da approfondire, pertanto, le iniziative in atto tese ad aggregare le rappresentanze politiche di sinistra ed, in tal senso, il P.S.S. si dichiara disponibile a concorrere, assieme ai partiti, ai movimenti ed ai circoli di ispirazione socialista alla formazione di un soggetto politico federato, di opposizione e quale alternanza di governo. Ciò soprattutto per quanto riguarda la “res pubblica” siciliana. Nel cui ambito territoriale, peraltro, è necessario incidere fortemente per l’applicazione dello Statuto Autonomistico; a tal riguardo, è auspicabile che possa esserci un coinvolgimento dei movimenti sicilianisti.
In campo regionale, è da stigmatizzare la gestione politica ed amministrativa della Giunta Regionale presieduta dal Governatore Rosario Crocetta, il quale è impegnato a sopravvivere politicamente ed è privo di iniziative per la ripresa economica della Sicilia. Crocetta è altresì assente nell’impegno per la lotta alla disoccupazione ed appare succube delle decisioni adottate dal governo nazionale nei confronti della Regione Sicilia. La quale, purtroppo, è da ritenersi commissariata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in dispregio dell’Autonomia Statutaria Siciliana. Inoltre, si esprimono preoccupazioni per quanto riguarda il bilancio regionale e la situazione finanziaria che si avvia verso il default o, comunque, verso l’assunzione di un pesante indebitamento attraverso un mutuo, economicamente considerevole. Se ciò accadrà, le conseguenze si abbatteranno sui bilanci delle famiglie siciliane per alcune decine di anni.
Nel prendere atto del brillante successo della lista del leader greco Tsipras, è auspicabile che un “vento nuovo” possa cominciare a spirare in Europa per dare input ad un rinnovato percorso per uscire dalla pesante crisi che ha prostrato l’economia dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo colpendo soprattutto le fasce più deboli. Occorre, però, difendere la consapevolezza che è necessaria una riforma del Pse per una sua apertura alle nuove energie della sinistra continentale, mantenendo come centrale la questione della appartenenza al socialismo europeo. In tal senso, andranno ricercati nuovi spunti e nuova linfa per rilanciare l’azione del Partito come soggetto politico che pone la questione della ristrutturazione della sinistra siciliana.
Gaetano Zingales
Segretario regionale Organizzativo del PSS