La Caserma Clementi, sede del 235 Reggimento di Addestramento Volontari “Piceno” è ormai esclusivamente femminile, ma è anche la caserma di Laura Titta e Salvatore Parolisi. Dunque un luogo che negli ultimi mesi è stato costantemente alla ribalta delle cronache. Leggendo qui e la sulla rete abbiamo trovato un interessantissimo spazio dove alcune soldatesse raccontano le loro storie, persino vicende legate ad angherie e nonnismo. E’ pure vero però che altre donne, altre soldatesse si lamentano e sottolineano che non hanno conquistato l’uniforme “stando sotto la scrivania”. Secondo quello che scrive GRNet dopo l’omicidio Rea le donne, specialmente sotto le armi, devono ”lavorare di più rispetto al passato per far capire che non si può fare di tutta un’erba un fascio”.
Secondo la soldatessa intervistata dal noto spazio online nelle camerate c’è molta sorellanza, le ragazze restano in contatto anche dopo i 90 giorni di Rav e difficilmente atti violenti, nonnismo e relazioni passano sottogamba. Le donne, è noto, in genere notano più degli uomini.
La soldatessa intervistata poi dichiara anche di aver conosciuto il Caporal Maggiore Parolisi, uno degli istruttori della compagnia “Personalmente ho un bel ricordo del CaporalMaggiore Parolisi, era duro e severo come tutti gli istruttori, ma quando ci spiegava le lezioni era molto bravo e preciso, non si limitava a spiegare solamente ciò che riportavano i manuali, ma citava anche le sue esperienze lavorative e quindi ci dava molti consigli utili per la vita militare.” La soldatessa prosegue: “Teneva molto alla sua squadra, e al plotone a cui apparteneva. Manteneva sempre però una certa distanza da noi, come tutti gli istruttori, ovvero capitava il momento in cui ci ritrovavamo a bere il caffè alle macchinette perciò sia con lui che con gli altri istruttori si scambiavano due parole, tranquillamente, ma non si sono mai esposti, e non ci hanno mai fatto delle avances, su questo erano sempre molto rigidi.” “Noi donne facciamo lo stesso addestramento degli uomini, veniamo trattate dagli istruttori alla stessa maniera, anche a reparto. Quindi nella caserma di destinazione, ci vengono affidati compiti alla pari dei colleghi uomini, e dobbiamo faticare il doppio di loro, per far vedere che valiamo, perché l’ambiente è sempre rimasto con la mentalità maschilista della leva. ” “Le donne che scelgono la divisa hanno ideali alti, di amore per la patria, onore per la divisa, spirito di sacrificio per una vita dedita alla difesa del proprio suolo natio, a costo della propria vita. Siamo uguali agli uomini,lottiamo e difendiamo gli stessi ideali, sudiamo la divisa anche più di ogni altro collega uomo, perché per dicerie come quelle che girano attorno alla caserma “Clementi” dopo l’omicidio di Melania Rea, dobbiamo lavorare ancora di più rispetto al passato per far capire che non si può fare di tutta un’erba un fascio. Solo perché come in tutti i lavori, c’è sempre chi non si attiene solo alla professione ma va oltre, non si possono condannare tutti per quello di sbagliato che fanno pochi. “
Related content:
- Caserma Clementi: indagini in corso. Parolisi oggetto di nonnismo
- Droga e satanismo hanno ucciso l’amore tra Melania e Parolisi
- Salvatore Parolisi bersaglio di nonnismo? Melania rea di sapere?
- Caserma Clementi: un maresciallo sotto inchiesta per molestie sessuali ed altri fatti
- Parolisi ha eseguito un ordine?Torbidi misteri militari spiegano l’omicidio di Melania




