Il motivo per cui lo rammento oggi? Perché una giovane e sensibile scrittrice, Chiara Valentina Segrè, me ne offre l’opportunità col suo bellissimo libro.
“Una spiga per Kahlim” (Edizioni Paoline) è il racconto di un’amicizia più forte della lontananza geografica e del tempo, di quelle amicizie che lasciano il segno non solo nella vita personale degli amici ma a volte nella storia proclamata dai giornali.
Maua e Kahlim sono due ragazzini cresciuti insieme nella città ugandese di Gulu.
Lei è nata in Uganda ma ha genitori italiani, lui è ugandese. Per anni sono l’uno il supporto dell’altro, sia nelle incursioni proibite presso il fiume dove c’è il rischio di incontrare i leoni, sia nei momenti difficili presso la missione. Maua, infatti, è figlia di due missionari italiani impegnati nel prestare cure mediche e distribuire viveri a famiglie indigenti. Maua partecipa alla missione assistendo la sua mamma, anche se a volte è pungente la sofferenza di non poter fare di più per tanti bambini troppo magri o col pancino gonfio per la denutrizione.Maua, nonostante i disagi di una terra arida, è felice in Uganda.
Ama la sua scuola, il suo maestro, la natura, è inseparabile da Kahlim al quale lo lega un giuramento solenne: “Nessuno di noi due permetterà mai che l’altro abbia fame”.Un giorno, però, i genitori le danno una notizia sconvolgente: è giunto il momento di tornare in Italia. Da Milano potranno continuare ad aiutare la missione in altri modi e nello stesso tempo Maua potrà frequentare una scuola più qualificata.
Inizia, così, un periodo complicato per Maua: nuova città, nuovo clima, nuova scuola. L’adattamento è difficile, è tutto troppo diverso dalla sua Africa.Maua non riesce ad accettare, in particolare, che alcuni suoi compagni di classe disprezzino il cibo o lo sciupino.
Il ricordo dei bambini moribondi per la fame è per lei un monito a rispettare il cibo.
La vita in Uganda ha maturato in lei un senso di giustizia profondo che esprime in discorsi appassionati e reazioni emotive a volte incomprensibili per i compagni che hanno vissuto tutta la vita nella parte opulenta dell’Italia.
Potrà Maua trovare amici veri che capiscano i suoi sentimenti di giustizia? Avrà occasione di far conoscere la sua Africa in Italia?
Il finale è appassionante e lieto. Maua è una ragazzina autentica e, dopo le prime incomprensioni, non fa fatica a farsi amare da alcuni dei suoi compagni di classe.
E poi c’è un evento straordinario che Maua e i suoi amici provano a sfruttare: l’Expo 2015, l’esposizione mondiale in cui i Paesi si incontreranno, esibiranno le loro eccellenze in fatto di alimentazione e tecnologie per l’alimentazione e proveranno a trovare migliori soluzioni per garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.
In occasione dell’Expo, Maua e i suoi amici elaborano per la loro scuola un progetto ambizioso e concreto che porterà l’Africa a Milano. Cosa sarà? Vi lascio il piacere di scoprire il finale di questa storia.
“Una spiga per Kahlim” è un romanzo emozionante, scritto con linguaggio immediato, con ritmo e momenti di suspence.
L’autrice tratta, con la freschezza delle emozioni di ragazzi di 12 anni, argomenti scottanti che dovrebbero toccare la nostra coscienza fin da bambini: fame nel mondo, distribuzione delle ricchezze, eco- sostenibilità.
“Noi siamo i vostri figli, voi state decidendo in qual mondo noi dovremo crescere”, ci ricorda Kahlim.Chiara Valentina Segrè entra, poi, con disinvoltura, nel cuore di Maua e dei suoi amici, raccontandone i sentimenti da dodicenni, il modo in cui vivono l’amicizia, le dinamiche di gruppo a scuola, le prime cotte.
La narrazione è resa ancora più piacevole e comprensibile dalle immagini dell’illustratrice Angela Allegretti. Ogni capitolo è ben sintetizzato da una pagina a fumetti che rende ancora più vivi i protagonisti.
Il romanzo è consigliato per bambini da 10 anni in su ma sento di consigliarlo anche agli adulti e, se fossi un’insegnante, suggerirei di proporlo come lettura scolastica.
Buona lettura!
Ketty