Per la ristrutturazione del Superugby dalla Nuova Zelanda arriva un'altra proposta
Con l'imminente fine dei contratti televisivi per il campionato dell'emisfero sud si fanno avanti nuove proposte.Dopo quella di dividere il campionato in due gironi: uno con le dieci squadre australiane e neozelandesi ed uno con le sei sudafricane più una o due argentine, il NZ Herald, con l'appoggio degli allenatori neozelandesi, lancia un formato a tre gironi da sei squadre: sudafricano con la fine del sistema di play out tra l'ultima classificata e l'esclusa della stagione precedente, australiano con l'aggiunta di una squadra giapponese e neozelandese con l'aggiunta di una squadra formata da atleti provenienti dalle isole del pacifico.
La proposta è affascinante e da certamente risposta al bisogno di crescita del rugby nella regione. Con la mancanza di fondi i giocatori del pacifico sono costretti ad emigrare e spesso si ritrovano anche ad indossare una maglia di una nazionale diversa da quella della loro patria natale.
La formazione di Superugby dovrebbe essere basata ad Auckland per evitare i difficili spostamenti verso Fiji, Tonga, Samoa eccetera, e darebbe ai giocatori di queste isole la possibilità di confrontarsi con i migliori al mondo utilizzando il proprio stile di gioco.
La squadra del pacifico potrebbe contare sia sulla grande diaspora presente in Nuova Zelanda sia sui capitali delle aziende con interessi nella regione e rimarginerebbe la ferita provocata dalla scandalosa assenza di un test match degli all blacks in alcuna delle isole del pacifico nella gloriosa storia della nazionale kiwi.
Più difficile vedere l'inserimento di una squadra giapponese nel girone australiano, una possibilità sarebbe basare la squadra nel nord del Queensland, più vicino al Giappone e meta di molti turisti del sol levante, ma il clima umido e caldo potrebbe essere un ostacolo non da poco.
In tutto ciò verrebbe lasciata fuori l'Argentina, e questo mi pare un problema non da poco. La distanza e la differenza di fuso orario con il paese sudamericano è decisamente il fattore più determinante, ma se la SANZAR vuole realmente puntare su questo paese deve fare delle concessioni. Come detto da Graham Henry recentemente, il movimento argentino è molto forte e tecnicamente pronto a sfidare su base continua le squadre del Superugby, una o squadra argentina nel girone australiano sarebbe decisamente più appropriata di una giapponese, e ne alzerebbe il livello tecnico.
Come tutte le proposte sarà il tempo a dare una risposta, come detto in precedenza prevedo sirene europee per le squadre sudafricane, ma sono decisamente favorevole alla creazione di una squadra delle isole del pacifico.