Caro Gianfranco,
La lastra di Barisardo
mi ero ripromesso, come sai, di non esagerare circa il rinvenimento dei documenti con scrittura nuragica della fine dell'età del bronzo e del I Ferro. Di non infierire sui vinti e sui morti. Volevo far capire, con gli interventi sui documenti del Nuraghe Loghelis, del Nuraghe Nurdole e del Nuraghe Su Nuraxi di Barumini (pintadera) e con il prossimo sempre di Nurdole (fatto proprio come emblema dal Museo di Nuoro), non più l'esistenza della scrittura nuragica (gli ottanta documenti ritengo che la mostrano e la dimostrino) ma le tipologie davvero straordinarie di questa scrittura, da ritenersi (lo ripeterò sino allo sfinimento) unica al mondo. Tutta, si può dire, ancora da studiare, da verificare, da rintracciare con tutti i mezzi possibili. E velocemente, perché il tempo non dà scampo, attacca pietre, metallo e ceramica annullando giorno dopo giorno le tracce del nostro lontano passato. Ma dopo le esternazioni bavose quanto velenose di un vero e proprio gradasso dell'archeologia, di un noto personaggio supponente quanto ignorante (per farsene un'idea basta leggere le sue amenità sullo spillone nuragico scritto di Antas di Fluminimaggiore - imboscato, tra l'altro, per decenni - le incredibili stupidaggini sul sigillo di S. Imbenia o quelle ultime sul proto-ugaritico (sic!), su Cadmeo (sic!) o sull' 'aleph semitica addirittura vocalica ), tirato per i capelli, sono costretto a difendermi un po' e ad insistere, pertanto, almeno in quel 'gioco' provocatorio che abbiamo iniziato ormai da qualche anno sui 'regali' epigrafici natalizi e pasquali.Leggi tutto
Se non il tuo articolo, il disegno di Franco Tabacco rende pleonatisco ogni mio commento, caro amico in cialtronerie e sedicentismo. Il dramma è che, cadendo sulla testa dei non sedicenti, quei 42 chili di lastra rischiano di andare in frantumi. E ti voglio vedere, poi, rintracciare nei frantumi i tuoi proto-ugaritici, canananei, glubiti, sinaitici. [zfp]