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Una storia come tante…

Creato il 23 agosto 2011 da Gianpaolotorres

Flaco,guarda che questo ultimo compare che ti sei scelto….partirono un pomeriggio di domenica su di un maggiolino Volkswagen che era un’ auto popolare alle Indie,e si recarono a fare bisboccia a modo loro,a casa di qualcuno. Al rientro,di sera,non videro un camion posteggiato lungo la strada e morirono entrambi.

Si erano fatti sicuro del gran bere etc etc.

Lo racconto perché il Flaco era orfano.

Orfano già sui trent’anni di entrambi i genitori ed orfano di affetti in generale.

Viveva con una piccola rendita passatagli da un parente stretto,era come si usa dire,di buona famiglia,poliglotta e studiato,stava da solo con una cagnetta e la empleada in un piccolo appartamento non lontano da casa mia.

Partiva in auto con gli amici a vetri in giù,braccia alzate per aria,fuori dal finestrino,come fosse un cow boy,ridendo e salutando con grida di entusiamo in una baldoria dietro l’altra. Nell’ambiente lo conoscevano tutti.

Non mancava a nessun appuntamento mondano. Ci si conobbe infatti ad una festa,poco dopo il mio inizio di vita alle Indie,era già tonico ma ancora vispo con gli occhi normali,ci si salutò ed iniziò a conversare con un bicchiere in mano,ma mettiamo caso che volessi capire con chi avevo a che fare,ero infatti nuovo dell’ambiente,ad ogni  sua domanda sulla mia attività rispondevo che ero un agente sotto copertura della CIA.

Mi rispose.. que gracioso..un vezzeggiativo per darti del simpatico,e si mise a ridere. Non lo credeva e nello stesso tempo ne era affascinato.Era così,per dire,imbarazzato,infatti aveva qualche peccatuccio da nascondere.

Più che della CIA avrei dovuto fare parte della DEA,la Drug Enforcement Administration,che si occupava di ..coca..cola..e similari,l’Ambasciata USA ne era fornita come di molti altri giovani che collaboravano per dei programmi inter-governativi di sviluppo per migliorare le produzioni agricole, questa agenzia si chiamava invece US-AID.

C’erano molte domande da porsi quando sentivo parlare di selva,la regione ai confini con l’Amazzonia,lanciafiamme che distruggevano coltivazioni e morti di fame.

E’ la domanda che crea il mercato di rifornimento.

Per cui il lavoro si deve fare tra coloro che incentivano la domanda non l’offerta. Ovvero il mondo del benessere dove non si vuole più rinunciare a nulla.

Son giù di corda e mi tiro su un attimo.

L’ho letto anche di Van Gogh,che certi colori gli uscissero…dall’estasi.

Stomaco vuoto e chissà che intrugli..dentro.

Il vecchio Flaco poco più che trentenne come me, amava le passeggiate serali con la cagnolina,per caso pure,uguale alla mia,e tra una risata ed un pettegolezzo dietro l’altro ci facevamo kilometri a piedi durante la stagione estiva,facendo i discorsi che si fanno tra ragazzi.

Ma non avevamo null’altro che ci unisse nel modo di vivere, salvo essere due compagnoni legati da affetto.

Conosceva a menadito “la suciedad” dalla parola sucio, sporco, nel senso del modello di vita,e nel periodo che ci si frequentò mi introdusse a tutti i suoi amici ed amiche,non pochi vorrei dire,con pure i salotti della capitale abitati dalle divorziate dei papaveri.

Devo altrettanto ammettere che non era gradito da molti altri miei conoscenti che lo reputavano uno scroccone,in quanto ti entrava in casa e le bottiglie di alcolici scendevano di livello a vista d’occhio,si fermava a cena,e quanto altro,non lo so.

Io in bagno vado solo,ma certo che a motivo dei mezzi ristretti di cui poteva disporre,faticava a tirare avanti facendo nulla e spendendo in acquisti tossici, come tanti altri buoni esempi.

A dire le cose come stanno,non era comunque affatto un approfittatore,invece.

Lui ti ricambiava con quello che aveva da dare,la sua introduzione nell’ambiente locale chic,chiaro,il suo…di ambiente,leggermente liberale..sotto molti punti di vista, poi toccava a te di saper scegliere..e chi scegliere,non siamo tutti uguali, e gusti..sono gusti.

Me lo presi a cuore per vedere se poteva reagire almeno in un impiego seppur modesto,e lo feci assumere dove lavoravo io per toglierlo dalle cattive compagnie,ma non ci fu nulla da fare.

La polverina bianca toglie anche il desiderio di agire,di avere la minima iniziativa,di andare a letto,di non bere,di mangiare,lo cito perché ne ho viste parecchie di personalità che potevano offrire il loro contributo positivo alla società,almeno per gli studi compiuti,e finirono invece tutte nel classico ..bla bla…notturno…del bevuto e del drogato.

Sia ragazzi come ragazze.

Vedete,all’esame di tecnica industriale ti insegnano la divisione dei compiti in azienda,ovvero che l’uomo e la donna hanno le loro responsabilità ben distinte nel lessico familiare.

Per un ingenuo,il vedere una donna in stato di ubriachezza molesta, fa più male che non vedere un uomo,ubriaco.

Altrettanto,riguardo la droga.

A tanti viene voglia di scappare…se quella..gentil signora… bevuta come un spugna..ti rincorre dicendo che ti ama alla follia..

Poi se vi guardate indietro trovate come anche nell’800 la disperazione della povertà portasse indistintamente donne come uomini ad ubriacarsi con l’assenzio o altro.

Ma erano persone in stato di miseria.

Non benestanti depravati col portafoglio in buon ordine assecondato anche da genitori disinteressati  delle vite che hanno messo al mondo,ed occupati solo a far quattrini o mostrar chiappe e ad avere le stesse abitudini..mondane.

Io non faccio lo psicologo e me ne guardo bene dal darvi dei pareri,fumo e non mi ritengo nessuna perla,ma a  fare un cavolfiore tutto il giorno come il povero Flaco,per farsi riempire la testa di gran balle che non portano a concludere un bel nulla,ritengo che non sia salutare per nessuno.

Se non ci resti anche…secco nel cammino come toccò a lui.

A me invece questa… graciosa…eredità lasciò lo scompiglio nella testa.

Iniziai a vedere il mondo e le persone attraverso l’occhio di un Flaco qualunque o di una Flaca,cioè che molte cose che vi sembrano impossibili, esistono davvero,che scambi il buono per il cattivo e viceversa, e per terminare, che quanto sembra tanto facile all’apparenza ti diviene pesante come il piombo.

In breve sei portato ingiustamente a pensare che tutta la gioventù che frequenti sia propensa a quel tipo di avventura e sorvoliamo…ma te ne rimane sempre un vago sospetto.

E per fortuna che non è così.

Il mondo si mantiene in equilibrio scriveva l’Alberoni citando dagli Ebrei la leggenda di quei 36 giusti ignoti, che bilanciano il male che si presenta ad ogni generazione.

E’ una parola di speranza alla quale non vogliamo sottrarci.

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NB. Flaco,magro, è un nomignolo che si dà ad uno spilungone ossuto.Soprannome di gergo latino-americano.

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http://vincenzillo.splinder.com/post/23113226/la-leggenda-dei-36-giusti

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Il termine Giusto ha come riferimento una storia biblica, quando Dio minacciò di distruzione le città di Sodoma e Gomorra, perché considerate luogo di peccato e di corruzione..

“ . . . esistono sempre al mondo 36 Giusti, nessuno sa chi sono e nemmeno loro sanno d’esserlo ma quando il male sembra prevalere escono allo scoperto e si prendono i destini del mondo sulle loro spalle e questo è uno dei motivi perché Dio non distrugge il mondo”.

http://www.giorgioperlasca.it/Pernondimenticare/IGIUSTI.aspx

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FINE


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